Rimborsopoli, anche Ronzani a rischio
Rimborsopoli chiusa per molti? Assolutamente no. Rischiano infatti l’imputazione coatta i 17 consiglieri regionali, in gran parte del centrosinistra, di cui i pm al termine dell’inchiesta avevano chiesto l’archiviazione.
Tra questi c’è anche il biellese Gianni Wilmer Ronzani, inizialmente escluso dal processo. Il gup Roberto Ruscello, dopo un’attenta valutazione della documentazione, ha disposto che la loro posizione sia esaminata nuovamente in una udienza in camera di consiglio “non partecipata” fissata il prossimo 22 settembre. Solo in quella data si potrà sapere se i 17 consiglieri inizialmente non coinvolti nell’inchiesta di Rimborsopoli, potranno dirsi tranquilli. «Io sono sereno - ha sottolineato lo stesso Ronzani - e sono pronto a dimostrare nuovamente il mio operato». Gli altri che rischiano l’imputazione coatta sono Fabrizio Comba, Giampiero Leo e Gian Luca Vignale, esponenti di centrodestra, l’ex grillino Fabrizio Biolè, poi una grande pattuglia del Pd, Davide Gariglio, Antonino Boeti, Stefano Lepri, Rocchino Muliere e Giuliana Manica, Angela Motta, Aldo Reschigna, Gianna Pentenero, Mercedes Bresso, e poi l'ex numero uno di Rifondazione Eleonora Artesio, l'ex capogruppo di Sel (e attuale assessore della giunta Chiamparino) Monica Cerutti e il grillino Davide Bono. L’altro biellese, Lorenzo Leardi, è stato invece rinviato a giudizio ad ottobre.