Lago di Viverone balneabile ma a rischio
Il lago è balneabile, parola di Arpa Piemonte. Viverone ha ottenuto il valore di “eccellente”, il massimo, in una scala di qualità che si sviluppa su quattro livelli (scarsa, sufficiente, buona, eccellente). Lo stesso valore - unico lago in Piemonte - viene mantenuto in tutti i punti in cui i tecnici dell’Arpa hanno effettuato prelievi e analisi. Significa che è presente una concentrazione di escherichia coli ed enterococchi intestinali (batteri indicatori di inquinamento da contaminazione fecale) al di sotto dei valori soglia stabiliti dalla normativa.
E’ quanto emerge dal monitoraggio svolto da Arpa Piemonte e presentato nei giorni scorsi nella sede del Consiglio regionale. «Il bagno nel Lago di Viverone si può fare tranquillamente - spiega il tecnico esperto che ha effettuato i prelievi, Francesca Vietti -. Se anche chi fa il bagno si troverà a bere per errore l’acqua, non avrà problemi alla salute. Nessun problema neppure se il bagno lo fanno i bambini...».
Per quanto concerne il parametro della balneabilità, quindi, Viverone è stato promosso a pieni voti.
Qualità ambientale. La valutazione cambia, però, se si prende in considerazione la qualità ambientale dell’acqua in un quadro complessivo, avendo come riferimento i parametri chimici, fisici e biologici nella loro interezza. In questo caso, nella stessa scala a quattro livelli, la qualità dell’acqua del Lago di Viverone risulta scarsa. E’ così da anni, da quando nel 2000 l’Arpa ha iniziato a effettuare prelievi e campionamenti sia nelle zone più frequentate dai bagnanti e più abitate intorno al lago, sia nel punto più profondo (in questo caso viene stabilita la qualità ambientale complessiva).
«Non è bello da sottolineare, lo capisco, ma nel corso degli anni non ci sono stati significativi miglioramenti nella qualità complessiva dell’acqua...», conferma il tecnico Francesca Vietti.
Scarichi. Il punto nodale resta quella degli scarichi la cui situazione, per il Lago di Viverone, non appare ancora ottimale dal punto di vista della gestione. Una situazione che si spera possa essere progressivamente sanata con il rifacimento del collettore circumlacuale e dei relativi manufatti di sfioro che nel corso degli anni sono stati responsabili di alcuni episodi di inquinamento microbiologico che non hanno comunque alterato la qualità delle acque di balneazione.
Le alghe. Gli scarichi non controllati arricchiscono le acque del lago di azoto e fosforo che rappresentano un nutrimento fondamentale per le alghe (che non sono da confondere con le classiche piante acquatiche di Viverone che esistono da sempre). E’ l’evento legato peraltro alle alte temperature estive che viene denominato “fioritura algale” che potrebbe provocare problemi seri al lago anche sotto l’aspetto sanitario.
«Ed è per questo - conferma Francesca Vietti - che i nostri monitoraggi tengono conto ogni volta anche della componente algale. In tal modo possiamo tenere sotto controllo l’eventuale proliferazione che potrebbe portare a seri problemi a livello sanitario. Le alghe, in determinate circostanze, emettono delle tossine, i cianobatteri, che sono dannosi per la salute umana...».