Nuovi bar e ristoranti. Ma qualcuno chiude
Qualcosa in città si sta muovendo. La morsa della crisi è tutt’altro che superata, ma qualche imprenditore, dopo anni di stagnazione, è tornato a credere nel settore della ristorazione. Questo scorcio finale di 2014, infatti, coincide con l’apertura o la riapertura di alcuni locali, a partire da Ferrua, in via Italia, lo storico caffè pasticceria che da qualche anno presentava la serranda chiusa.
Nuove gestioni. A decidere di riaprire il caffè che da un secolo fa parte della tradizione di Biella, ma che è chiuso da oltre un anno, una famiglia che ha maturato la sua recente esperienza al Caffè del Teatro Sociale. Diego Zampedri, con moglie e figlia. Ma Ferrua non è l’unico locale in città che si sposta, o torna a riaprire. Il New Cotton, infatti, rilevato da Antonio Lauro, si ripresenterà al pubblico il 17 settembre. Chiuso anch’esso da qualche mese, dopo anni nei quali, pur con qualche cambio di gestione, aveva mantenuto una linea legata agli aperitivi e all’after dinner, alzerà nuovamente le saracinesche proponendo una nuova formula. L’apertura è prevista per il 17 settembre.
Antichi negozi. Un’altra storica attività, sempre in via Italia, che riproporrà nuove idee pur in linea con la continuità sarà Minola, che si rinnova con sette vetrine (occupando quelle dell’ex via Italia Nove). La proposta commerciale sarà ampliata su 200 metri quadri e offrirà griffe del lusso con la prima e seconda linea a prezzi accessibili.
Poco distante, un negozio che potrebbe chiudere i battenti con l’anno nuovo è Buffa, sotto i portici di piazza Vittorio Veneto: aperto da oltre un secolo, paga la crisi delle liste nozze tradizionali.
Ristorante. Un nuovo ristorante, il Regallo, da giovedì, aprirà anche nella parte alta di Biella, in via Tollegno al numero 4, nei locali che ospitavano la fabbrica di cioccolato Sandy. Si tratta di un ristorante di «Pesce e cucina creativa» come lo definisce il suo proprietario, lo chef Claudio Ravinetto. Un locale stile loft, totalmente rinnovato, con una cucina a vista, nel quale troverà posto, oltre al ristorante da trentacinque/quaranta coperti, una sala da vino per gli aperitivi gestita da un sommelier nella quale, come spiega il titolare: «Daremo spazio, come da nostro motto, a piccoli produttori di grandi vini».
Il pesce arriverà direttamente da Marina di Camerota nel cilento, grazie alle collaborazioni che Ravinetto ha avuto nel tempo, specialmente in Toscana.