Villa Caraccio non ospiterà i migranti
Niente centro di accoglienza all’interno della centralissima Villa Caraccio, a Biella.
Ad annunciarlo, ieri, il sindaco Marco Cavicchioli. «L'utilizzo di Villa Caraccio per l'emergenza profughi non è più attuale» si legge in un comunicato ufficiale diramato da Palazzo Oropa. Ma cosa è successo? Villa Caraccio è sprovvista di servizi igienici e per far fronte a questo si attendeva un container con docce e servizi messo a disposizione dalla Prefettura. Che ha però comunicato, nei giorni scorsi, l’impossibilità a consegnare quanto necessario. Quindi addio centro accoglienza per i migranti. «Salvo - si legge ancora nel comunicato - non intervengano novità da parte del Ministero dell'Interno. Resta la disponibilità dell'amministrazione, in attesa che venga formulata un'offerta per l'acquisto della Villa, a ragionare sul futuro utilizzo dell'edificio nell'ambito di iniziative di solidarietà di diversa natura».
L’attacco della Lega Nord, da subito contraria all’iniziativa per problemi logistici e amministrativi, è affidato al segretario provinciale Michele Mosca che picchia duro sulla giunta Cavicchioli: «Era evidente quello che la Lega ha sostenuto sin da subito, ossia che quella non fosse una struttura adeguata a ospitare i migranti. Prima di tutto per la posizione, perché non è il caso di creare possibili tensioni in centro città, e poi perché la struttura, priva di servizi igienici e con un impianto di riscaldamento fermo da sette anni, non era funzionale a quest’uso. Quindi ancora una volta, dopo la brutta figura rimediata dall’assessore Varnero per l’incompatibilità l’amministrazione comunale e la gestione della vicenda di piazza Duomo, Cavicchioli dimostra l’assoluta incapacità della gestione della cosa pubblica. Riteniamo che quando uno non è in grado di amministrare, a distanza di tre mesi dall’insediamento, dovrebbe prenderne atto e rinunciare al mandato».