Aeroporto, se ne va anche la Regione
Quella di martedì per l’aeroporto di Biella è stata un’assemblea spartiacque. Perché il presidente Pier Marco Ferraresi ha chiesto chiarezza e un impegno concreto ai soci.
I soldi per mandare avanti lo scalo biellese ci sono fino a fine anno, ma è tempo di decidere. «La Regione Piemonte - spiega lo stesso Ferraresi - ha versato i suoi 80mila euro ma ci ha fatto pervenire formale comunicazione che saranno gli ultimi. Insomma, un disimpegno a cui bisognerà far fronte. Come bisognerà far fronte al deficit di cassa che anche quest’anno si attesta intorno ai 250mila euro, cifra ormai consolidata». Ferraresi, nel suo appello ai soci è stato chiaro: «O vengono garantiti gli impegni o io non continuerò più e si procederà alla ricerca di un successore o alla liquidazione della società. Ho chiesto una presa di posizione netta entro la fine di ottobre per discutere del futuro entro metà novembre». Un aut aut netto da parte dell’attuale presidente che ora obbligherà i soci a trattare con molta attenzione l’argomento.
Soprattutto perché liquidare una società come Sace, che gestisce lo scalo biellese, non costa poco. «Si dovrà far fronte - spiega Ferraresi - a una quota di mutuo pari a 700mila euro, a cui si aggiungono debiti nei confronti dei fornitori per 200mila euro al netto dei crediti. Circa un milione di euro nell’eventualità che si chiuda la liquidazione in un paio di giorni. Altrimenti l’aeroporto, chiuso, costerà dai 100 ai 120mila euro all’anno». Non è da escludere, inoltre, qualche causa legale con le aziende che attualmente operano all’interno dello scalo di Cerrione, ossia officine e scuole volo. Cifre alte, insomma, per mettere la parola fine ad un aeroporto mai decollato definitivamente che, però, produce parecchio indotto, come dimostrano le attività presenti all’interno dello scalo stesso.
Capitolo elisoccorso 118. L’eventuale trasferimento dell’elisoccorso dall’attuale base di Borgosesia a Cerrione pare allontanarsi dopo le parole del presidente della Regione Sergio Chiamparino. Ma Ferraresi non ha ancora perso le speranze. «Continueremo a ricercare dati per dare un quadro economico preciso - sottolinea - e se ci sbaglieremo saremo pronti a ritirare la nostra proposta. Ma se scopriremo che tra le due ipotesi la nostra è la più vantaggiosa, beh allora saremo pronti a farlo sapere con forza a tutti».