Scuola, supplenti senza stipendio
A un mese dall’inizio dell’anno scolastico insorgono le prime problematiche, in questa occasione i protagonisti sono gli stipendi “latitanti”. Ancora una volta a farne le spese sono i precari che appartengono al mondo della scuola, docenti, amministrativi, tecnici e bidelli.
«Anche se l'anno scolastico è iniziato da più di un mese molte lavoratrici e molti lavoratori supplenti brevi, delle scuole della nostra provincia, sono ancora in attesa di ricevere lo stipendio – dichiara Marco Ramella Trotta (foto), segretario generale della Flc Cgil di Biella -. Le tempistiche si preannunciano ancora lunghe. Se il ministero non provvederà immediatamente a procedere con una emissione speciale l'attesa si protrarrà fino alla prossima emissione ordinaria, vale a dire il 23 novembre».
Le scuole sono nella regolarità, a detta del sindacato, non è colpa loro. «Le nostre scuole, come da noi verificato, hanno regolarmente stipulato i contratti dei supplenti e li hanno inoltrati alla Dpt (Direzione provinciale del tesoro), ma causa i soliti e persistenti problemi nell'inoltro telematico delle pratiche e nella ricezione delle stesse, con la procedura Sidi, i ritardi si susseguono e sono all'ordine del giorno», commenta Ramella Trotta. Le scuole contattate dal sindacato segnalano che i loro adempimenti amministrativi sono da tempo ultimati. «I contratti sono stati regolarmente sottoscritti e vistati ma, in molti casi, i problemi di trasmissione alla Dpt hanno allungato i tempi delle procedure». Con il risultato che gli stipendi sono bloccati. Ma la situazione per i lavoratori è critica. «Al momento, per i casi che abbiamo verificato, sono decine i supplenti in attesa dello stipendio, spiega il sindacalista -. In molti casi non sono neppure supplenze occasionali ma contratti annuali. Se i problemi continueranno a persistere i ritardi si ripercuoteranno a cascata su tutti i nuovi contratti e quindi anche quelli ancora da stipulare, vedranno i pagamenti dopo mesi. A farne le spese sono sempre i docenti e gli Ata precari».
Ad oggi il sindacato è intervenuto per risolvere la questione, ma senza grandi risultati. «Siamo immediatamente intervenuti, come Flc Cgil Nazionale, per denunciare che la piattaforma telematica Sidi non funziona e, fatto ancora più grave, il ministero non se ne assume la responsabilità provvedendo a sistemarla», dichiara Ramella Trotta. Per i sindacalisti l’unica soluzione sarebbe quella di effettuare un intervento tecnico che riveda integralmente la piattaforma così da sbloccare la situazione ed impedire ulteriori disagi nel futuro.