Bull Terrier dall'estero: allevatori nei guai
Due allevatori di Biella sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato. L’indagine è partita nell’agosto dell’anno scorso quando, in un allevamento di cani in provincia di Biella, erano stati sequestrati 11 esemplari di Bull Terrier maltrattati. I cani erano stati rinvenuti in condizioni fisiche pessime. I proprietari furono denunciati per il reato di maltrattamento. Da quell’operazione era partita un’indagine volta a risalire alla provenienza ed origine dei cani. Investigando sull’attività commerciale svolta dai due indagati, avente ad oggetto la vendita esclusivamente di cani di razza Bull Terrier, è emerso che, i Bull Terrier, venivano venduti ad un prezzo ricompreso tra 1.500 e 2.500 euro in quanto dichiarati di alto lignaggio e provenienti da riproduzioni selezionate, mentre provenivano dall’estero. Il nucleo investigativo del Comando provinciale di Biella, ha ricostruito decine di casi. Contestualmente alla truffa, sono anche stati contestati i reati di falso, in quanto alcuni libretti sanitari erano stati evidentemente manomessi. E’ anche emerso che gli allevatori erano adusi vaccinare in proprio gli animali.
Due allevatori di Biella sono stati denunciati dal Corpo Forestale dello Stato. L’indagine è partita nell’agosto dell’anno scorso quando, in un allevamento di cani in provincia di Biella, erano stati sequestrati 11 esemplari di Bull Terrier maltrattati. I cani erano stati rinvenuti in condizioni fisiche pessime. I proprietari furono denunciati per il reato di maltrattamento. Da quell’operazione era partita un’indagine volta a risalire alla provenienza ed origine dei cani. Investigando sull’attività commerciale svolta dai due indagati, avente ad oggetto la vendita esclusivamente di cani di razza Bull Terrier, è emerso che, i Bull Terrier, venivano venduti ad un prezzo ricompreso tra 1.500 e 2.500 euro in quanto dichiarati di alto lignaggio e provenienti da riproduzioni selezionate, mentre provenivano dall’estero. Il nucleo investigativo del Comando provinciale di Biella, ha ricostruito decine di casi. Contestualmente alla truffa, sono anche stati contestati i reati di falso, in quanto alcuni libretti sanitari erano stati evidentemente manomessi. E’ anche emerso che gli allevatori erano adusi vaccinare in proprio gli animali.