Furto dal distributore di giornali
«Hanno rovesciato mobili e sfasciato ogni cosa. Non è tanto ciò che hanno rubato a procurarci un danno, ma ciò che i ladri hanno lasciato: un disastro...». A parlare è Carlo Garrone, 71 anni, di Pralungo, titolare dell’omonima società che si occupa della distribuzione dei giornali. Due notti fa i ladri sono entrati nella sede della società, in via Trossi a Verrone. «Hanno spaccato quattro porte e alla fine hanno rubato dei vecchi navigatori satellitari che venivano dati in dotazione agli autisti, dei vecchi cellulari e un computer portatile...», precisa lo stesso Garrone. Per fortuna i ladri sono stati disturbati da un autista che si era lasciato un certo margine di tempo a causa della neve ed è quindi arrivato prima sul posto di lavoro. I ladri, forse scambiandolo per la guardia notturna, hanno preferito battersela a gambe levate. Stando a quanto hanno poi accertato i carabinieri, avevano già aperto la centralina del quadro elettrico con l’intenzione di tagliare gli spessi cavi in rame. Avevano inoltre trovato le chiavi di scorta dei furgoni utilizzati per distribuire i giornali, ma non hanno fatto in tempo a metterli in moto e ad allontanarsi con essi.
«Hanno rovesciato mobili e sfasciato ogni cosa. Non è tanto ciò che hanno rubato a procurarci un danno, ma ciò che i ladri hanno lasciato: un disastro...». A parlare è Carlo Garrone, 71 anni, di Pralungo, titolare dell’omonima società che si occupa della distribuzione dei giornali. Due notti fa i ladri sono entrati nella sede della società, in via Trossi a Verrone. «Hanno spaccato quattro porte e alla fine hanno rubato dei vecchi navigatori satellitari che venivano dati in dotazione agli autisti, dei vecchi cellulari e un computer portatile...», precisa lo stesso Garrone. Per fortuna i ladri sono stati disturbati da un autista che si era lasciato un certo margine di tempo a causa della neve ed è quindi arrivato prima sul posto di lavoro. I ladri, forse scambiandolo per la guardia notturna, hanno preferito battersela a gambe levate. Stando a quanto hanno poi accertato i carabinieri, avevano già aperto la centralina del quadro elettrico con l’intenzione di tagliare gli spessi cavi in rame. Avevano inoltre trovato le chiavi di scorta dei furgoni utilizzati per distribuire i giornali, ma non hanno fatto in tempo a metterli in moto e ad allontanarsi con essi.