In 1.200 al salone dell'orientamento
Che “sia la loro vita” ne sono ben consapevoli, ecco perché si sono presentati già con idee chiare. E la principale è che, loro, un corso di studi in Università lo vogliono frequentare. Hanno tra i 18 e i 19 anni, un ventaglio piuttosto ristretto di indirizzi e la lucidità di chi vuole fare la scelta giusta, per non pentirsi dopo.
It’s my life. Questo l’identikit dei ragazzi che, sabato, hanno affollato l’area del Centro congressi di Città Studi, in cui è stato allestito il Salone di orientamento universitario e post diploma biellese, organizzato da BI Young in collaborazione anche con Informagiovani e con il sostegno della Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli e il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Biella e della Consulta Provinciale Studentesca Biella. Un evento sui generis nel panorama regionale, che ha un secondo nome piuttosto espressivo: “It’s my life”, è la mia vita, appunto. E un seguito sempre maggiore: questa seconda edizione ha infatti raddoppiato il numero di visitatori, conteggiati a 1200 circa.
Novità 2015: il focus sul lavoro. Figli, e diversi genitori. Numerosi presenti hanno partecipato alle conferenze organizzate su stesura del curriculum e miglior approccio a un colloquio; così come sulla web reputation, il modo in cui ci si presenta in Internet, aspetto oggi considerato da molti datori di lavoro. Lo spazio che, quest’anno, è stato offerto alle aziende ospiti, come Bonprix e Bottega Verde, e alle agenzie del lavoro che operano sul territorio ha riscosso un discreto interesse. La richiesta delle aziende biellesi, per chi volesse lavorare nella zona, suggeriscono da Randstad “coinvolge i profili di perito meccanico ed elettronico o di ingegnere informatico. Meglio il diploma o la laurea triennale”.
«Il Salone è stato pensato anche per chi esce, infatti, da un Iis o un Ipsia e non pensa di continuare a studiare. Questa è stata una richiesta evidenziata da una ricerca che abbiamo fatto nelle scuole», spiega il presidente di BI Young, Lorenzo Ceretto.
Resta la proposta universitaria, comunque, la prima scelta per gli studenti biellesi prossimi alla maturità. Tra gli stand delle delegazioni degli Atenei partecipanti, una ventina, i più gettonati sono stati quelli classici del Piemonte Orientale, di Torino e Milano.
A sorpresa quello della Valle d’Aosta e dell’Esercito Italiano: «Suggeriamo ai ragazzi di provare a orientarsi in questo mondo partendo da volontari in ferma prefissata di un anno. Si tratta, infatti, di una scelta che va presa con estrema convinzione, poi è possibile frequentare la scuola sottufficiali e l’accademia militare», il consiglio del tenente colonnello Antonio Iammarrone.
Colloqui tra ragazzi promossi. Quanto a decisione, ai ragazzi non manca. Si indirizzano sicuri nella sala dove alcuni universitari sono pronti ai suggerimenti. Quasi sicuri della Facoltà: Anna del Liceo Scientifico sceglie sin d’ora ostetricia o fisioterapia, Diletta medicina; Cecilia dell’Iis Sella scienze naturali o biomediche o arti grafiche; un suo compagno si darà all’economia, un altro alle lingue. Un loro amico dell’Artistico continua sul filo del design o delle Belle Arti e Angelica e Carola del Bona sceglieranno rispettivamente medicina e chirurgia o giurisprudenza. Insomma, studi sì ma, salvo eccezioni, poco umanistici.