Monoblocco, futuro tutto da scrivere
Il futuro del vecchio ospedale? E’ ancora tutto da scrivere. Di idee, all’orizzonte, non se ne vedono proprio.
La Regione spinge per la vendita dell’intero comparto, perché, come ricorda il vicepresidente Aldo Reschigna «parte del nuovo ospedale è stato finanziato con fondi anticipati dalla Regione, che dovranno rientrare dalla vendita del monoblocco». Insomma, per valutazioni future ci si dovrà per forza interfacciare con Torino. «A breve - annuncia Reschigna - avremo un incontro con l’amministrazione comunale per iniziare a ragionare sugli strumenti urbanistici che riguardano l’area». Su cui Biella centro si gioca una gran fetta del proprio futuro. «Ne sono conscio» chiosa Reschigna, che parla per ora solamente di frazionamento della superficie «per ospitare i criminali psichiatrici». L’area individuata è quella del padiglione Cartotti, che già ospitava il repartino psichiatrico.
La visita. Ieri il vecchi ospedale ha riaperto la porta ai partecipanti dell’iniziativa del circolo Pd di Biella, che ha iniziato con una serie di incontri a ragionare su cosa fare del monoblocco e delle pertinenze collegate. Una visita che ha avuto più un sapore culturale rispetto che operativo, ma che ha dato modo di rendersi conto della vastità di un’area, in pieno centro storico, vuota ormai da più di quattro mesi. Ed è proprio la sensazione di vuoto quella che rimane a camminare tra i corridoi già scrostati o nei giardinetti in cui la manutenzione non viene più effettuata. Una “bomba” vera e propria in centro città.
E’ invece tramontata l’ipotesi di spostare le aule dell’alberghiero nel monoblocco per sfruttare soprattutto le cucine. Il costo dell’operazione, quantificato in due milioni di euro, ha infatti fatto naufragare la proposta che era stata avanzata dal consigliere provinciale con delega all’istruzione Giuseppe Faraci.