Torino si fa bella col Neorealismo

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TORINO - È incentrato sul periodo e sulla corrente del Neorealismo il programma di manifestazioni che Torino ha pensato in concomitanza con l’Expo 2015 abbracciando tutti i settori culturali: cinema, fotografia, letteratura, musica e teatro, con la partecipazione di Palazzo Madama,  del Museo del Cinema, del nuovo Centro Italiano per la Fotografia (Camera), del Circolo dei Lettori, la Fondazione del Teatro Stabile di Torino, il FolkClub, la Scuola Holden e l'Università degli Studi di Torino-Dams.

Sette mesi, tra la fine di aprile e novembre, dedicati a mostre, eventi, spettacoli, concerti e incontri per conoscere o approfondire un periodo particolare della storia e della cultura italiana che ha lasciato un segno forte e incisivo in tutti i settori della cultura, anche a livello internazionale.    Si dice Neorealismo e si pensa subito alla strepitosa Silvana Mangano con le gambe nell'acqua in Riso amaro, al cupo Alain Delon di Rocco e i suoi fratelli e all'affascinante Stromboli di Rossellini. Anche oltreoceano, molti registi confessano di ispirarsi tutt'oggi a loro, ai grandi autori del cinema italiano degli anni Trenta e Quaranta. E quindi non poteva mancare la mostra sul cinema neorealista “Lo splendore del vero nell'Italia del dopoguerra” che si inaugurerà il 4 giugno al Museo del Cinema di Torino (Mole Antonelliana). 

Il progetto del direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera, realizzato con Grazia Paganelli e Fabio Pezzetti, prevede fotogrammi e sequenze di film, documenti, manifesti, testi e sceneggiature  originali. Accanto, naturalmente, una rassegna di film che inizierà a novembre, partendo da Roma città aperta (nella foto Anna Magnani) per ripercorrere le immagini più celebri di De Sica, Visconti, Lattuada, De Santis, Lizzani. Le pellicole saranno abbinate a quei film internazionali di epoca più moderna che si sono ispirati a quel periodo e a quelle opere cinematografiche. Dal cinema al teatro: Valter Malosti ha pensato di riunire due testi tratti dal ciclo I segreti di Milano di Giovanni Testori, e che dipinge l'anima della periferia milanese a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. A portarlo in scena alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 12 e 13 maggio prossimi, sarà il Teatro Stabile di Torino e la sua compagnia di allievi della Scuola per attori.

Palazzo Madama ospiterà invece da giovedì 23 aprile al 13 settembre la mostra di fotografie di Federico Patellani, il primo fotogiornalista italiano. Dal suo archivio milanese sono stati scelti 90 scatti in bianco e nero, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla metà degli anni Sessanta, passando per la ricostruzione del dopoguerra, la ripresa economica, il sud Italia e la Sardegna, la nascita dei concorsi di bellezza e la ripresa del cinema italiano. Sempre sul tema fotografico, il Centro Italiano per la Fotografia (Camera) propone ad ottobre tre incontri sulla ricerca del linguaggio fotografico e sulle convergenze tra cinema e fotografia nel dopoguerra, tenuti da storici e studiosi.

Per la musica: neorealismo vuol dire anche ripescare i tradizionali canti folcloristici, le canzoni dei campi da lavorare e delle risaie delle mondine. Ci ha pensato il FolkClub di Torino a presentare il 9 e il 30 ottobre due concerti dal titolo “Cantare la realtà”. Il primo vedrà sul palco il Coro delle Mondine di Novi (presenti anche alcune mondine anziane che hanno realmente vissuto l'esperienza lavorativa della monda), mentre il secondo concerto sarà incentrato su uno strumento tipico della tradizione popolare italiana, la ghironda, suonata da Silvio Orlandi e Ernesto De Martino.    Un convegno internazionale sul Neorealismo, organizzato dal Dams, un ciclo di incontri culturali  del Circolo dei Lettori dove alcuni scrittori “interpretano” i testi e i protagonisti di quel periodo, e due trekking narrativi ad Alba (per Beppe Fenoglio) e a Torino (per Natalia Ginzburg), arricchiscono il già  interessante programma. 

Luisa Benedetti

TORINO - È incentrato sul periodo e sulla corrente del Neorealismo il programma di manifestazioni che Torino ha pensato in concomitanza con l’Expo 2015 abbracciando tutti i settori culturali: cinema, fotografia, letteratura, musica e teatro, con la partecipazione di Palazzo Madama,  del Museo del Cinema, del nuovo Centro Italiano per la Fotografia (Camera), del Circolo dei Lettori, la Fondazione del Teatro Stabile di Torino, il FolkClub, la Scuola Holden e l'Università degli Studi di Torino-Dams.

Sette mesi, tra la fine di aprile e novembre, dedicati a mostre, eventi, spettacoli, concerti e incontri per conoscere o approfondire un periodo particolare della storia e della cultura italiana che ha lasciato un segno forte e incisivo in tutti i settori della cultura, anche a livello internazionale.    Si dice Neorealismo e si pensa subito alla strepitosa Silvana Mangano con le gambe nell'acqua in Riso amaro, al cupo Alain Delon di Rocco e i suoi fratelli e all'affascinante Stromboli di Rossellini. Anche oltreoceano, molti registi confessano di ispirarsi tutt'oggi a loro, ai grandi autori del cinema italiano degli anni Trenta e Quaranta. E quindi non poteva mancare la mostra sul cinema neorealista “Lo splendore del vero nell'Italia del dopoguerra” che si inaugurerà il 4 giugno al Museo del Cinema di Torino (Mole Antonelliana). 

Il progetto del direttore del Museo del Cinema Alberto Barbera, realizzato con Grazia Paganelli e Fabio Pezzetti, prevede fotogrammi e sequenze di film, documenti, manifesti, testi e sceneggiature  originali. Accanto, naturalmente, una rassegna di film che inizierà a novembre, partendo da Roma città aperta (nella foto Anna Magnani) per ripercorrere le immagini più celebri di De Sica, Visconti, Lattuada, De Santis, Lizzani. Le pellicole saranno abbinate a quei film internazionali di epoca più moderna che si sono ispirati a quel periodo e a quelle opere cinematografiche. Dal cinema al teatro: Valter Malosti ha pensato di riunire due testi tratti dal ciclo I segreti di Milano di Giovanni Testori, e che dipinge l'anima della periferia milanese a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. A portarlo in scena alle Fonderie Limone di Moncalieri, il 12 e 13 maggio prossimi, sarà il Teatro Stabile di Torino e la sua compagnia di allievi della Scuola per attori.

Palazzo Madama ospiterà invece da giovedì 23 aprile al 13 settembre la mostra di fotografie di Federico Patellani, il primo fotogiornalista italiano. Dal suo archivio milanese sono stati scelti 90 scatti in bianco e nero, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla metà degli anni Sessanta, passando per la ricostruzione del dopoguerra, la ripresa economica, il sud Italia e la Sardegna, la nascita dei concorsi di bellezza e la ripresa del cinema italiano. Sempre sul tema fotografico, il Centro Italiano per la Fotografia (Camera) propone ad ottobre tre incontri sulla ricerca del linguaggio fotografico e sulle convergenze tra cinema e fotografia nel dopoguerra, tenuti da storici e studiosi.

Per la musica: neorealismo vuol dire anche ripescare i tradizionali canti folcloristici, le canzoni dei campi da lavorare e delle risaie delle mondine. Ci ha pensato il FolkClub di Torino a presentare il 9 e il 30 ottobre due concerti dal titolo “Cantare la realtà”. Il primo vedrà sul palco il Coro delle Mondine di Novi (presenti anche alcune mondine anziane che hanno realmente vissuto l'esperienza lavorativa della monda), mentre il secondo concerto sarà incentrato su uno strumento tipico della tradizione popolare italiana, la ghironda, suonata da Silvio Orlandi e Ernesto De Martino.    Un convegno internazionale sul Neorealismo, organizzato dal Dams, un ciclo di incontri culturali  del Circolo dei Lettori dove alcuni scrittori “interpretano” i testi e i protagonisti di quel periodo, e due trekking narrativi ad Alba (per Beppe Fenoglio) e a Torino (per Natalia Ginzburg), arricchiscono il già  interessante programma. 

Luisa Benedetti

 

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