Il nordic walking a misura di ipovedente

Il nordic walking a misura di ipovedente
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CROSA - Provare la corroborante e intensa esperienza di una camminata in nordic walking immersi nel verde, tra castagni e querce, con saliscendi da affrontare e tecniche da mettere a punto, non sarà più un problema per chi ha disturbi visivi. Neppure in caso di cecità totale. Nasce infatti a Crosa in questi giorni il primo parco sentieristico attrezzato appositamente per consentire la pratica di questa disciplina anche a chi è ipovedente o non vedente: merito dell’intervento realizzato nelle ultime settimane dall’impresa Sogno di Greggio grazie ai finanziamenti erogati dal Gal Montagne Biellesi, nell’ambito del bando finalizzato proprio a sostenere la realizzazione e la sistemazione della sentieristica locale. 

«I lavori sono ultimati: a questo punto non resta che pensare all’inaugurazione». A spiegarlo è la progettista Paola Vercellotti, la quale spiega così l’idea di dar vita a questo intervento: «Pensare di creare un percorso adeguato per i non vedenti richiedeva un poso altrettanto adeguato. L’area del campo sportivo, ormai inutilizzata, si prestava benissimo come luogo per la propedeutica, essendo in piano. Lì vicino, poi, la zona della strada verso le Buscà poteva adattarsi perfettamente ad ospitare il percorso vero e proprio, sul quale gli ipovedenti, ma anche i normodotati, possano provare e testare la loro tecnica di nordic walking». Il tutto ha dato vita a un vero e proprio anello di un paio di chilometri, con tre punti di accesso e altrettanti parcheggi, attrezzati ciascuno «con pannelli informativi ed esplicativi sia per normovedenti sia per non vedenti, ovvero in caratteri Braille», spiega Paola Vercellotti. Ma non solo. «Il percorso comprende anche due vere e proprie “aule”, attrezzate ciascuna con pannelli specifici: una al campo sportivo, nella quale si spiegano le informazioni base che introducono al nordic walking, l’altra lungo il percorso, con indicazioni più avanzate sulla tecnica e dettagli sulle piante che popolano i boschi circostanti, ovvero querce, castagni e abeti». 

E ancora, non è tutto qui. Perché oltre a presentare un indiscutibile valore aggiunto nella possibilità che offre ai non vedenti di esercitarsi in un luogo protetto, il percorso nasce anche con l’intento di creare un piccolo indotto per l’economia del paese. «Il vicino circolo ricreativo - spiega ancora la progettista - non solo potrà offrire uno spuntino ai frequentatori, ma diventerà anche il punto dedicato al noleggio dei bastoncini da nordic walking». E che l’idea sia  interessante anche da un punto di vista sportivo e sociale lo dimostrano altri due fatti, già concreti: la stipula della convenzione già siglata con un istruttore locale di nordic walking, Arturo Ramella Bagneri, che si è così impegnato a sfruttare questa nuova opportunità. Un’intesa sottoscritta anche dall’Unione Italiana Ciechi, a ulteriore dimostrazione dell’utilità di un progetto di questo genere per chi ogni giorno deve convivere con i problemi di vista.

Veronica Balocco

CROSA - Provare la corroborante e intensa esperienza di una camminata in nordic walking immersi nel verde, tra castagni e querce, con saliscendi da affrontare e tecniche da mettere a punto, non sarà più un problema per chi ha disturbi visivi. Neppure in caso di cecità totale. Nasce infatti a Crosa in questi giorni il primo parco sentieristico attrezzato appositamente per consentire la pratica di questa disciplina anche a chi è ipovedente o non vedente: merito dell’intervento realizzato nelle ultime settimane dall’impresa Sogno di Greggio grazie ai finanziamenti erogati dal Gal Montagne Biellesi, nell’ambito del bando finalizzato proprio a sostenere la realizzazione e la sistemazione della sentieristica locale. 

«I lavori sono ultimati: a questo punto non resta che pensare all’inaugurazione». A spiegarlo è la progettista Paola Vercellotti, la quale spiega così l’idea di dar vita a questo intervento: «Pensare di creare un percorso adeguato per i non vedenti richiedeva un poso altrettanto adeguato. L’area del campo sportivo, ormai inutilizzata, si prestava benissimo come luogo per la propedeutica, essendo in piano. Lì vicino, poi, la zona della strada verso le Buscà poteva adattarsi perfettamente ad ospitare il percorso vero e proprio, sul quale gli ipovedenti, ma anche i normodotati, possano provare e testare la loro tecnica di nordic walking». Il tutto ha dato vita a un vero e proprio anello di un paio di chilometri, con tre punti di accesso e altrettanti parcheggi, attrezzati ciascuno «con pannelli informativi ed esplicativi sia per normovedenti sia per non vedenti, ovvero in caratteri Braille», spiega Paola Vercellotti. Ma non solo. «Il percorso comprende anche due vere e proprie “aule”, attrezzate ciascuna con pannelli specifici: una al campo sportivo, nella quale si spiegano le informazioni base che introducono al nordic walking, l’altra lungo il percorso, con indicazioni più avanzate sulla tecnica e dettagli sulle piante che popolano i boschi circostanti, ovvero querce, castagni e abeti». 

E ancora, non è tutto qui. Perché oltre a presentare un indiscutibile valore aggiunto nella possibilità che offre ai non vedenti di esercitarsi in un luogo protetto, il percorso nasce anche con l’intento di creare un piccolo indotto per l’economia del paese. «Il vicino circolo ricreativo - spiega ancora la progettista - non solo potrà offrire uno spuntino ai frequentatori, ma diventerà anche il punto dedicato al noleggio dei bastoncini da nordic walking». E che l’idea sia  interessante anche da un punto di vista sportivo e sociale lo dimostrano altri due fatti, già concreti: la stipula della convenzione già siglata con un istruttore locale di nordic walking, Arturo Ramella Bagneri, che si è così impegnato a sfruttare questa nuova opportunità. Un’intesa sottoscritta anche dall’Unione Italiana Ciechi, a ulteriore dimostrazione dell’utilità di un progetto di questo genere per chi ogni giorno deve convivere con i problemi di vista.

Veronica Balocco

 

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