«Lotta ai furti e ai truffatori di anziani»

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BIELLA - «Ce la metterò tutta per mettere a disposizione l’esperienza e la professionalità che ho acquisito in questi anni al servizio della collettività...». Si è presentato così, ieri mattina ai giornalisti - e ha fatto a tutti una buona impressione - il nuovo questore di Biella, Salvatore Perrone, 61 anni, con una carriera impressionante alle spalle, tutta trascorsa sul campo in ruoli operativi. I suoi due ultimi incarichi, entrambi di prestigio, ne sono un esempio lampante: comandante del V Reparto Mobile di Torino (l’ex Celere che, peraltro, aveva già guidato come “vice” agli inizi della brillante carriera) e, per ultimo, comandante del Compartimento della Polizia ferroviaria (la Polfer) del Piemonte e della Valle d’Aosta.

BIELLA - «Ce la metterò tutta per mettere a disposizione l’esperienza e la professionalità che ho acquisito in questi anni al servizio della collettività...». Si è presentato così, ieri mattina ai giornalisti - e ha fatto a tutti una buona impressione - il nuovo questore di Biella, Salvatore Perrone, 61 anni, con una carriera impressionante alle spalle, tutta trascorsa sul campo in ruoli operativi. I suoi due ultimi incarichi, entrambi di prestigio, ne sono un esempio lampante: comandante del V Reparto Mobile di Torino (l’ex Celere che, peraltro, aveva già guidato come “vice” agli inizi della brillante carriera) e, per ultimo, comandante del Compartimento della Polizia ferroviaria (la Polfer) del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Chi è. Originario di Corato, in provincia di Bari, il nuovo questore conosce bene il Piemonte per essere stato vicequestore vicario ad Asti per sei anni e a Torino, non solo alla guida del Reparto, ma anche in alcuni commissariati. Classe ‘54, sposato, appassionato di tennis e di basket, Salvatore Perrone ha anche un piccolo legame con il Biellese: «Una zia di mia moglie - spiega - risiede da queste parti...». Tra i primi incarichi, il nuovo questore di Biella, aveva tra l’altro coordinato il Reparto prevenzione crimine di Rosarno, in Calabria. Prima ancora aveva diretto l’aliquota della Polizia di Stato della Procura della Repubblica di Torino. Ha fatto parte del Gruppo guardie di Ps («provengo dal ramo militare della polizia come il mio predecessore qui a Biella, nonché compagno di corso, Mario Mondelli). Ma il suo primo vero incarico operativo, era stato il Nucleo volanti di Reggio Calabria, nel ‘77, dopo l’accademia. «Ricordo - racconta - che in quel periodo erano in corso otto sequestri di persona con i rapiti nascosti in Aspromonte. Venivano sequestrati gli imprenditori del nord che venivano portati in quei posti sperduti dai quali, spesso, non tornavano...».

Durante la presentazione di ieri, accanto al questore, c’era anche il vicario, primo dirigente Marco Giovannetti, nonché la portavoce della Questura, commissario capo Franceschina De Dominicis.

Sull’utilizzo dei poliziotti nei ruoli amministrativi, il questore Perrone è apparso categorico: «Il poliziotto non dovrebbe occuparsi delle attività burocratiche in quanto viene addestrato per fare il poliziotto. Sarà mia premura utilizzare il meno possibile gli uomini in ufficio e più per le attività operative...».

Valter Caneparo

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 28 maggio 2015 

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