«Turismo: serve un brand di territorio»

«Turismo: serve un brand di territorio»
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I numeri sono ancora piccoli, ma il trend è positivo. Stiamo parlando del settore turistico biellese come emerge delineato dai dati e dalle analisi del relativo Osservatorio presentato giovedì mattina al Museo del Territorio. Se i numeri sono ancora lontani da quelli fatti registrare dall’anno record 2010, è però vero che  i quasi 78 mila arrivi contati a fine anno (per complessivi 220 mila giorni di presenza nelle strutture ricettive locali) permettono di chiudere il bilancio annuale con un segno positivo per un settore che, dati alla mano, fattura 40,3 milioni. «A mancare, purtroppo, sono i soldi  per fare grandi investimenti - ha sottolineato il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli -, per questo dobbiamo puntare soprattutto sulle idee». Una visione condivisa anche dal presidente di Atl Biella, Luciano Rossi, che raccogliendo l’auspicio del professor Alessandro Siviero (Università delle Arti e Scienze Applicate della Svizzera del Sud) alla strutturazione di una forte brand identity di territorio, ha invitato a valorizzare gli asset locali più importanti in un’ottica integrata e di sistema. Del resto, lo stesso presidente di Camera Commercio Biella, Andrea Fortolan, ha ribadito, su questa stessa linea, che «per favorire una reale crescita di tutto il settore turistico locale, occorre pianificazione e visione comune»

Se Cristina Bergonzi, funzionaria regionale, ha presentato una panoramica del turismo piemontese 2014 mettendo in luce il piccolo ma significativo dato di un trend in crescita di turisti cinesi sul territorio subalpino, Stefano Mosca (direttore Atl Biella) ha invece presentato i dati relativi al Biellese. Dal lato della domanda, emerge che dei circa 78 mila turisti giunti nel Biellese nel 2014, il 27,6% è stato di provenienza straniera. Gli arrivi dall’estero sono però calati (-3,3%) su base tendenziale , mentre  i visitatori italiani hanno fatto registrare un incremento del +3,4%. Nella zona di Biella si è concentrato il 41,1% delle presenze, mentre nel comune di Viverone si è concentrato ben il 13% di tutte le presenze provinciali. Come illustrato da Stefano Mosca, la motivazione principale che ha indotto i turisti, sia italiani sia stranieri, a soggiornare nel 2014 in provincia di biella è legata per il 41,2% a motivi di piacere/vacanza, per il 29,3% a ragioni di lavoro/studio.

Giovanni Orso

I numeri sono ancora piccoli, ma il trend è positivo. Stiamo parlando del settore turistico biellese come emerge delineato dai dati e dalle analisi del relativo Osservatorio presentato giovedì mattina al Museo del Territorio. Se i numeri sono ancora lontani da quelli fatti registrare dall’anno record 2010, è però vero che  i quasi 78 mila arrivi contati a fine anno (per complessivi 220 mila giorni di presenza nelle strutture ricettive locali) permettono di chiudere il bilancio annuale con un segno positivo per un settore che, dati alla mano, fattura 40,3 milioni. «A mancare, purtroppo, sono i soldi  per fare grandi investimenti - ha sottolineato il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli -, per questo dobbiamo puntare soprattutto sulle idee». Una visione condivisa anche dal presidente di Atl Biella, Luciano Rossi, che raccogliendo l’auspicio del professor Alessandro Siviero (Università delle Arti e Scienze Applicate della Svizzera del Sud) alla strutturazione di una forte brand identity di territorio, ha invitato a valorizzare gli asset locali più importanti in un’ottica integrata e di sistema. Del resto, lo stesso presidente di Camera Commercio Biella, Andrea Fortolan, ha ribadito, su questa stessa linea, che «per favorire una reale crescita di tutto il settore turistico locale, occorre pianificazione e visione comune»

Se Cristina Bergonzi, funzionaria regionale, ha presentato una panoramica del turismo piemontese 2014 mettendo in luce il piccolo ma significativo dato di un trend in crescita di turisti cinesi sul territorio subalpino, Stefano Mosca (direttore Atl Biella) ha invece presentato i dati relativi al Biellese. Dal lato della domanda, emerge che dei circa 78 mila turisti giunti nel Biellese nel 2014, il 27,6% è stato di provenienza straniera. Gli arrivi dall’estero sono però calati (-3,3%) su base tendenziale , mentre  i visitatori italiani hanno fatto registrare un incremento del +3,4%. Nella zona di Biella si è concentrato il 41,1% delle presenze, mentre nel comune di Viverone si è concentrato ben il 13% di tutte le presenze provinciali. Come illustrato da Stefano Mosca, la motivazione principale che ha indotto i turisti, sia italiani sia stranieri, a soggiornare nel 2014 in provincia di biella è legata per il 41,2% a motivi di piacere/vacanza, per il 29,3% a ragioni di lavoro/studio.

Giovanni Orso

 

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