L’Angelico pensa al ritorno di Ramagli

L’Angelico pensa al ritorno di Ramagli
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E adesso si riparte. Se non da capo, poco ci manca. Con tre giocatori sotto contratto e un nuovo gm col difficile compito di allestire una squadra competitiva con un budget risicato. E senza Voskuil, se davvero deciderà di seguire coach Fabio Corbani a Cantù. 

Due anni fa il tecnico fu annunciato il 3 luglio e il gm era ancora più nuovo di quanto sia Sambugaro quest’anno. Quindi non c’è fretta. L’importante è scegliere bene il primo tassello, l’allenatore, il resto verrà. E il nome in cima alla lista sembra rispondere all’identikit perfetto: esperienza per gestire una situazione di certo non ottimale, conoscenza del campionato e perfino conoscenza dell’ambiente. Ovvero: Alessandro Ramagli (nella foto).

Ramagli è reduce da una Coppa Italia vinta e da un campionato dominato con la Tezenis Verona, che poi è scivolata sulla “buccia di banana” Agrigento, sulla quale non è certo stato l’unico a inciampare. Biella non parte favorita. Anzi, Ramagli ha altre proposte. Ma la buona notizia è che il coach ha dato la sua disponibilità a trattare con Biella senza nemmeno avanzare richieste economico. Segno che la considera (eventualmente) una scelta di cuore, non certo di portafoglio.

Non sarà una trattativa lampo. Se l’Angelico vorrà puntare su di lui l’unica arma a disposizione è la pazienza. Il resto lo farà il passato, i ricordi di quei sei anni (dal 2000 al 2006) vissuti assieme e la certezza che i tifosi lo accoglierebbero a braccia più che aperte.

Su Voskuil tutto è possibile: Corbani proverà a portarlo a Cantù. Ma se sorgessero dubbi sulla tenuta fisica o sulla sua gestione in Serie A, dove non può avere il numero di possessi che ha in A2, allora Biella tornerebbe in pole position. Fermo restando che non tutti gli allenatori sono disposti a farlo giocare come faceva Corbani. Per il resto, a parte De Vico, Lombardi e Chillo, tutto dipenderà dalle richieste del nuovo coach, soprattutto da dove preferirà collocare gli americani. Ancora più in bilico, invece, i rinnovi di Infante e Berti.

Matteo Lusiani

E adesso si riparte. Se non da capo, poco ci manca. Con tre giocatori sotto contratto e un nuovo gm col difficile compito di allestire una squadra competitiva con un budget risicato. E senza Voskuil, se davvero deciderà di seguire coach Fabio Corbani a Cantù. 

Due anni fa il tecnico fu annunciato il 3 luglio e il gm era ancora più nuovo di quanto sia Sambugaro quest’anno. Quindi non c’è fretta. L’importante è scegliere bene il primo tassello, l’allenatore, il resto verrà. E il nome in cima alla lista sembra rispondere all’identikit perfetto: esperienza per gestire una situazione di certo non ottimale, conoscenza del campionato e perfino conoscenza dell’ambiente. Ovvero: Alessandro Ramagli (nella foto).

Ramagli è reduce da una Coppa Italia vinta e da un campionato dominato con la Tezenis Verona, che poi è scivolata sulla “buccia di banana” Agrigento, sulla quale non è certo stato l’unico a inciampare. Biella non parte favorita. Anzi, Ramagli ha altre proposte. Ma la buona notizia è che il coach ha dato la sua disponibilità a trattare con Biella senza nemmeno avanzare richieste economico. Segno che la considera (eventualmente) una scelta di cuore, non certo di portafoglio.

Non sarà una trattativa lampo. Se l’Angelico vorrà puntare su di lui l’unica arma a disposizione è la pazienza. Il resto lo farà il passato, i ricordi di quei sei anni (dal 2000 al 2006) vissuti assieme e la certezza che i tifosi lo accoglierebbero a braccia più che aperte.

Su Voskuil tutto è possibile: Corbani proverà a portarlo a Cantù. Ma se sorgessero dubbi sulla tenuta fisica o sulla sua gestione in Serie A, dove non può avere il numero di possessi che ha in A2, allora Biella tornerebbe in pole position. Fermo restando che non tutti gli allenatori sono disposti a farlo giocare come faceva Corbani. Per il resto, a parte De Vico, Lombardi e Chillo, tutto dipenderà dalle richieste del nuovo coach, soprattutto da dove preferirà collocare gli americani. Ancora più in bilico, invece, i rinnovi di Infante e Berti.

Matteo Lusiani

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