Massimo Sella, una vita da raccontare

Massimo Sella, una vita da raccontare
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Non solo fotografie, immagini di un'epoca e testimonianze di luoghi, ma anche conoscenza di una vita, di una intensa passione per l'arte e la scienza. La mostra “...Altri mari, altre terre... Massimo Sella 1886-1959” che verrà inaugurata giovedì 25 giugno, alle 18 al Museo del Territorio di Biella, è un omaggio ampio e completo ad una figura importante della città che ha saputo coniugare l'impegno scientifico con l'estetica, senza dimenticare la propria, intima componente spirituale. «Mio padre non era solo uno scienziato - ha sottolineato con emozione e innata eleganza la figlia Selina Sella Marsoni alla presentazione della mostra, con la presenza dell’assessore alla Cultura Teresa Barresi - era un uomo dalle tante sfaccettature, con una grande vita spirituale volta al mistero della vita. Per questo sono felice che non sia solo un'esposizione di foto d'epoca ma una mostra sull'uomo».

Fortemente voluta dopo il successo di una precedente esposizione a Rovigno d'Istria, la città oggi croata Grad Rovinj, dove Massimo Sella visse per quasi vent'anni, la mostra si è avvalsa dell'immenso archivio della Fondazione Sella (10.000 immagini, fra lastre, provini e negativi, di cui molti mai stampati, ed altri stampati dallo stesso autore in camera oscura) e si dividerà in tre stanze del Museo del Territorio: la prima sarà dedicata alla figura di Massimo Sella, dagli anni dell'adolescenza nella dimora di San Gerolamo, agli studi universitari di Roma in scienze naturali, fino ai suoi interessi musicali (studiò  e suonò il pianoforte per tutta la vita con ottimi risultati ed esibizioni in concerto); nella seconda stanza sarà descritta l'attività lavorativa e professionale, dagli approfondimenti  in Biologia Marina agli studi in batteriologia nel periodo della Grande Guerra, dalla direzione della Lega Antimalarica della Croce Rossa Internazionale a quella dell'istituto di Biologia Marina di Rovigno, senza dimenticare le sue passioni di scrittore e fotografo e la sua visione del mondo così intrisa di spiritualità; ed infine, nella terza sala, la mostra delle fotografie da seguire nel suo ordine temporale: dagli anni di Rovigno, città che lo ammaliò con il suo fascino veneziano e la semplicità dei suoi abitanti, alle immagini di Venezia, della Liguria e del Biellese dove sono protagonisti soprattutto i paesaggi e gli alberi, in particolar modo quelli del suo giardino sulla collina di San Girolamo, visti attraverso la finestra o riflessi in essa.  Info - Museo del Territorio Biellese dal 25 giugno al 27 settembre. Orari: giovedì 15-21; venerdì, sabato e domenica 10-19.

Luisa Benedetti

Non solo fotografie, immagini di un'epoca e testimonianze di luoghi, ma anche conoscenza di una vita, di una intensa passione per l'arte e la scienza. La mostra “...Altri mari, altre terre... Massimo Sella 1886-1959” che verrà inaugurata giovedì 25 giugno, alle 18 al Museo del Territorio di Biella, è un omaggio ampio e completo ad una figura importante della città che ha saputo coniugare l'impegno scientifico con l'estetica, senza dimenticare la propria, intima componente spirituale. «Mio padre non era solo uno scienziato - ha sottolineato con emozione e innata eleganza la figlia Selina Sella Marsoni alla presentazione della mostra, con la presenza dell’assessore alla Cultura Teresa Barresi - era un uomo dalle tante sfaccettature, con una grande vita spirituale volta al mistero della vita. Per questo sono felice che non sia solo un'esposizione di foto d'epoca ma una mostra sull'uomo».

Fortemente voluta dopo il successo di una precedente esposizione a Rovigno d'Istria, la città oggi croata Grad Rovinj, dove Massimo Sella visse per quasi vent'anni, la mostra si è avvalsa dell'immenso archivio della Fondazione Sella (10.000 immagini, fra lastre, provini e negativi, di cui molti mai stampati, ed altri stampati dallo stesso autore in camera oscura) e si dividerà in tre stanze del Museo del Territorio: la prima sarà dedicata alla figura di Massimo Sella, dagli anni dell'adolescenza nella dimora di San Gerolamo, agli studi universitari di Roma in scienze naturali, fino ai suoi interessi musicali (studiò  e suonò il pianoforte per tutta la vita con ottimi risultati ed esibizioni in concerto); nella seconda stanza sarà descritta l'attività lavorativa e professionale, dagli approfondimenti  in Biologia Marina agli studi in batteriologia nel periodo della Grande Guerra, dalla direzione della Lega Antimalarica della Croce Rossa Internazionale a quella dell'istituto di Biologia Marina di Rovigno, senza dimenticare le sue passioni di scrittore e fotografo e la sua visione del mondo così intrisa di spiritualità; ed infine, nella terza sala, la mostra delle fotografie da seguire nel suo ordine temporale: dagli anni di Rovigno, città che lo ammaliò con il suo fascino veneziano e la semplicità dei suoi abitanti, alle immagini di Venezia, della Liguria e del Biellese dove sono protagonisti soprattutto i paesaggi e gli alberi, in particolar modo quelli del suo giardino sulla collina di San Girolamo, visti attraverso la finestra o riflessi in essa.  Info - Museo del Territorio Biellese dal 25 giugno al 27 settembre. Orari: giovedì 15-21; venerdì, sabato e domenica 10-19.

Luisa Benedetti

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