Valle Mosso e Biella, boom di contratti di locazione

Valle Mosso e Biella, boom di contratti di locazione
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Valle Mosso è il primo comune biellese per numero di famiglie in affitto (1° posto con il 26,3% del totale) seguito da Biella (2° posto e 25,8%) e Andorno Micca (3° e 25,1%). È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in Italia nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che ha tracciato una mappa dei comuni dove si vive di più in affitto. Nel Biellese, in coda alla graduatoria provinciale ci sono Caprile e Callabiana (ultimi ex-aequo con il 5,1%), Magnano (penultimo con il 5,4%) e San Paolo Cervo (terzultimo con il 5,5%). «In Italia fino ad oggi - commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti - a livello normativo si è pensato soprattutto ai proprietari d’immobili e molto meno a chi va in affitto. Sarebbe necessaria una politica organica sulle locazioni prevedendo un piano di agevolazioni fiscali che coinvolga gli studenti, le giovani coppie, le famiglie in difficoltà ma anche gli stessi locatori come avviene in tanti altri Paesi europei. Del resto, anche da noi sta cambiando la visione culturale dell’affitto: non è più una soluzione transitoria. In Italia abbiamo visto piuttosto ridursi nel tempo quel poco di agevolazioni che esistevano. Con la tassazione fissa al 21% della cedolare secca – prosegue Spronelli – certamente si è avviato un percorso virtuoso. L’ulteriore riduzione dal 21 al 10% della cedolare secca quando si applica il canone concordato ha dato un’accelerazione. Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto, il canone concordato, però, non può essere applicato perché i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e detrazioni fiscali, nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale». 

Le province del Piemonte con più famiglie in affitto sono Torino (1° posto con il 23,2%), Vercelli (2° e 22%) e Cuneo (3° e 21,8%). Si registrano valori superiori alla media nazionale (17,9%) anche nelle province di Asti (4° posto con il 21,1%), Alessandria (5° e 21%) e Verbano-Cusio-Ossola (6° e 20,5%). Meno utilizzati i contratti d’affitto in provincia di Novara (7° e 19,7%) e Biella (8° e 18,1%). Il Piemonte è la 4ª regione italiana per numero di famiglie che abitano in affitto: sono più di una su cinque (22% del totale).

Valle Mosso è il primo comune biellese per numero di famiglie in affitto (1° posto con il 26,3% del totale) seguito da Biella (2° posto e 25,8%) e Andorno Micca (3° e 25,1%). È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, franchising immobiliare specializzato in Italia nella locazione con 340 agenzie (40 in Spagna), che ha tracciato una mappa dei comuni dove si vive di più in affitto. Nel Biellese, in coda alla graduatoria provinciale ci sono Caprile e Callabiana (ultimi ex-aequo con il 5,1%), Magnano (penultimo con il 5,4%) e San Paolo Cervo (terzultimo con il 5,5%). «In Italia fino ad oggi - commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti - a livello normativo si è pensato soprattutto ai proprietari d’immobili e molto meno a chi va in affitto. Sarebbe necessaria una politica organica sulle locazioni prevedendo un piano di agevolazioni fiscali che coinvolga gli studenti, le giovani coppie, le famiglie in difficoltà ma anche gli stessi locatori come avviene in tanti altri Paesi europei. Del resto, anche da noi sta cambiando la visione culturale dell’affitto: non è più una soluzione transitoria. In Italia abbiamo visto piuttosto ridursi nel tempo quel poco di agevolazioni che esistevano. Con la tassazione fissa al 21% della cedolare secca – prosegue Spronelli – certamente si è avviato un percorso virtuoso. L’ulteriore riduzione dal 21 al 10% della cedolare secca quando si applica il canone concordato ha dato un’accelerazione. Nelle due grandi città italiane dove è più alta la quota di persone in affitto, il canone concordato, però, non può essere applicato perché i prezzi non vengono aggiornati. A Milano sono fermi da 16 anni e Napoli da 12. Basterebbe che le amministrazioni comunali convocassero le parti. Questo significa che il proprietario paga il doppio di tasse e l’inquilino non può beneficiare di un canone calmierato e detrazioni fiscali, nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale». 

Le province del Piemonte con più famiglie in affitto sono Torino (1° posto con il 23,2%), Vercelli (2° e 22%) e Cuneo (3° e 21,8%). Si registrano valori superiori alla media nazionale (17,9%) anche nelle province di Asti (4° posto con il 21,1%), Alessandria (5° e 21%) e Verbano-Cusio-Ossola (6° e 20,5%). Meno utilizzati i contratti d’affitto in provincia di Novara (7° e 19,7%) e Biella (8° e 18,1%). Il Piemonte è la 4ª regione italiana per numero di famiglie che abitano in affitto: sono più di una su cinque (22% del totale).

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