Angelico, sarà una regia in Grande

Angelico, sarà una regia in Grande
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BIELLA - L’Angelico parte dalla regia, che sarà affidata alle giovani mani di Alessandro Grande. È lui l’erede di Laganà (classe ‘93) e Laquintana (classe ‘95). Come età si situa esattamente a metà strada fra i predecessori:  è nato a Roma l’8 novembre 1994. Alto 180 cm, indosserà la canotta numero 14.

Cresciuto sui parquet della Capitale, nelle fila della Stella Azzurra, tra le società leader in Italia in ambito giovanile, nel 2013 viene nominato miglior playmaker delle Finali Nazionali Under 19 disputate a Udine. Nella stagione successiva viene scelto dai dirigenti della Scaligera Verona: con il team veneto partecipa al campionato di A2 Gold ma dal match di debutto non ha molte occasioni per mettersi davvero in mostra. Nell’estate del 2014 si trasferisce a Veroli, vicino a casa, rimanendo così nella stessa categoria. Da Veroli esce poi svincolato il 14 febbraio 2015 causa la rinuncia della società a proseguire l’attività sportiva e portare quindi a termine il campionato. Durante la sua esperienza in Ciociaria colleziona 20 presenze in campo e 12.6 punti in media a partita, arricchiti da 3.4 assist e 3.7 rimbalzi. Da qualche anno nel giro delle selezioni azzurre giovanili, negli ultimi mesi ha indossato la maglia della Pallacanestro Mantovava esordendo con gli Stings proprio contro l’Angelico Biella, il 22 febbraio al PalaBam.  

Marco Sambugaro presenta il nuovo arrivo: «È un playmaker classico. Se assomiglia più a Laganà o Laquintana? A nessuno dei due, perché entrambi sono giocatori istintivi mentre Grande è un giocatore più  solido e di sostanza».

Michele Carrea racconta con queste parole Alessandro Grande: «Come prima caratteristica - spiega il coach -  è un giocatore che ha fame. Ha dimostrato di poter essere importante in una squadra forte come Mantova e ora deve continuare su questa strada. Arriva a Biella nel momento giusto». 

Le prime parole di Alssandro Grande sono un bel tributo di stima alla sua nuova piazza: «Sono contentissimo di vestire questa maglia, ringrazio chi mi ha offerto questa grande opportunità».

Matteo Lusiani

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 9 luglio 2015 

BIELLA - L’Angelico parte dalla regia, che sarà affidata alle giovani mani di Alessandro Grande. È lui l’erede di Laganà (classe ‘93) e Laquintana (classe ‘95). Come età si situa esattamente a metà strada fra i predecessori:  è nato a Roma l’8 novembre 1994. Alto 180 cm, indosserà la canotta numero 14.

Cresciuto sui parquet della Capitale, nelle fila della Stella Azzurra, tra le società leader in Italia in ambito giovanile, nel 2013 viene nominato miglior playmaker delle Finali Nazionali Under 19 disputate a Udine. Nella stagione successiva viene scelto dai dirigenti della Scaligera Verona: con il team veneto partecipa al campionato di A2 Gold ma dal match di debutto non ha molte occasioni per mettersi davvero in mostra. Nell’estate del 2014 si trasferisce a Veroli, vicino a casa, rimanendo così nella stessa categoria. Da Veroli esce poi svincolato il 14 febbraio 2015 causa la rinuncia della società a proseguire l’attività sportiva e portare quindi a termine il campionato. Durante la sua esperienza in Ciociaria colleziona 20 presenze in campo e 12.6 punti in media a partita, arricchiti da 3.4 assist e 3.7 rimbalzi. Da qualche anno nel giro delle selezioni azzurre giovanili, negli ultimi mesi ha indossato la maglia della Pallacanestro Mantovava esordendo con gli Stings proprio contro l’Angelico Biella, il 22 febbraio al PalaBam.  

Marco Sambugaro presenta il nuovo arrivo: «È un playmaker classico. Se assomiglia più a Laganà o Laquintana? A nessuno dei due, perché entrambi sono giocatori istintivi mentre Grande è un giocatore più  solido e di sostanza».

Michele Carrea racconta con queste parole Alessandro Grande: «Come prima caratteristica - spiega il coach -  è un giocatore che ha fame. Ha dimostrato di poter essere importante in una squadra forte come Mantova e ora deve continuare su questa strada. Arriva a Biella nel momento giusto». 

Le prime parole di Alssandro Grande sono un bel tributo di stima alla sua nuova piazza: «Sono contentissimo di vestire questa maglia, ringrazio chi mi ha offerto questa grande opportunità».

Matteo Lusiani

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