Assunzioni sì, ma ad anno iniziato

Assunzioni sì, ma ad anno iniziato
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Tanto se n'è discusso che sembra già di conoscerla a memoria. Ma oggi, che la riforma della “Buona Scuola” è diventata legge, ci si chiede come si organizzeranno le scuole, in questa manciata di settimane che le separano dall’avvio del nuovo anno scolastico 2015-2016. Non tutte le misure disposte dalla riforma riguarderanno infatti l'immediato, in primis l'ampliamento effettivo dei poteri dei dirigenti scolastici. Cosa c'è da sapere, quindi?

Assunzioni, quattro fasi. Gli Uffici Scolastici Regionali e le scuole si stanno già muovendo per iniziare ad applicare alcune novità. Le 100mila assunzioni dei precari promesse, ad esempio, si effettueranno in quattro fasi  che si concluderanno ad anno scolastico abbondantemente iniziato. In alcune regioni sono già stati pubblicati i calendari per le convocazioni dei primi precari e vincitori di concorso da assumere. Le prime due fasi riguarderanno circa 47mila posti, che verranno assegnati secondo le vecchie regole, ovvero il 50 per cento ai vincitori di concorso e l'altra metà ai supplenti delle graduatorie a esaurimento (Gae). Saranno posti per i quali gli aspiranti insegnanti potranno essere nominati nella stessa provincia della lista dei precari in cui sono inseriti o nella regione dove hanno affrontato le prove del concorso a cattedra. Queste due prime fasi si concluderanno entro il 15 settembre e solo in seguito, si aprirà la fase nazionale, nella quale circa 55mila cattedre dell'organico potenziato verranno assegnate ad altrettanti precari, questa volta senza vincolo territoriale. Pena la decadenza della nomina. Ma per questa fase occorrerà aspettare che il Ministero pubblichi sulla Gazzetta ufficiale l'avviso di avvio delle domande online, attraverso le quali gli insegnanti dovranno scegliere le province nelle quali essere collocati per primi. Di supplenze si tratterà, almeno per ora: i 100mila assunti verranno assegnati alle scuole in base al turn-over, alle supplenze da coprire (anche brevi), e in base al potenziamento delle discipline previste dalla “Buona Scuola”, come lingua straniera, educazione motoria e musica alle elementari e economia, diritto e storia dell'arte alle superiori. Previsto il loro arruolamento anche per progetti per la lotta alla dispersione scolastica.

Per i “super-presidi” si dovrà attendere, invece, l'anno scolastico 2016-2017. Lo slittamento della chiamata diretta dei nuovi assunti è dovuto al fatto che non sono ancora pronti gli albi territoriali, né le scuole hanno ancora formalizzato il fabbisogno di personale per attuare le linee fondamentali del proprio piano triennale dell'offerta formativa. Operazione che dovrà essere formalizzata entro ottobre di quest'anno. In ogni caso, i presidi potranno misurarsi già con le valutazioni di quelli tra 100mila neoassunti il prossimo giugno, affiancati dal nuovo comitato della scuola, composto da tre insegnanti, due genitori (un genitore e uno studente, alle superiori) e un componente esterno designato dall'Ufficio Scolastico Regionale. Tra le altre novità, ci vorrà tempo per la carta dell'insegnante, quei 500 euro all'anno per attività e sussidi destinati alla formazione professionale, che potrebbe partire da gennaio 2016, e così per le agevolazioni fiscali in favore delle famiglie che iscriveranno i figli nelle paritarie e le donazioni liberali a favore del sistema pubblico.

Giovanna Boglietti

Tanto se n'è discusso che sembra già di conoscerla a memoria. Ma oggi, che la riforma della “Buona Scuola” è diventata legge, ci si chiede come si organizzeranno le scuole, in questa manciata di settimane che le separano dall’avvio del nuovo anno scolastico 2015-2016. Non tutte le misure disposte dalla riforma riguarderanno infatti l'immediato, in primis l'ampliamento effettivo dei poteri dei dirigenti scolastici. Cosa c'è da sapere, quindi?

Assunzioni, quattro fasi. Gli Uffici Scolastici Regionali e le scuole si stanno già muovendo per iniziare ad applicare alcune novità. Le 100mila assunzioni dei precari promesse, ad esempio, si effettueranno in quattro fasi  che si concluderanno ad anno scolastico abbondantemente iniziato. In alcune regioni sono già stati pubblicati i calendari per le convocazioni dei primi precari e vincitori di concorso da assumere. Le prime due fasi riguarderanno circa 47mila posti, che verranno assegnati secondo le vecchie regole, ovvero il 50 per cento ai vincitori di concorso e l'altra metà ai supplenti delle graduatorie a esaurimento (Gae). Saranno posti per i quali gli aspiranti insegnanti potranno essere nominati nella stessa provincia della lista dei precari in cui sono inseriti o nella regione dove hanno affrontato le prove del concorso a cattedra. Queste due prime fasi si concluderanno entro il 15 settembre e solo in seguito, si aprirà la fase nazionale, nella quale circa 55mila cattedre dell'organico potenziato verranno assegnate ad altrettanti precari, questa volta senza vincolo territoriale. Pena la decadenza della nomina. Ma per questa fase occorrerà aspettare che il Ministero pubblichi sulla Gazzetta ufficiale l'avviso di avvio delle domande online, attraverso le quali gli insegnanti dovranno scegliere le province nelle quali essere collocati per primi. Di supplenze si tratterà, almeno per ora: i 100mila assunti verranno assegnati alle scuole in base al turn-over, alle supplenze da coprire (anche brevi), e in base al potenziamento delle discipline previste dalla “Buona Scuola”, come lingua straniera, educazione motoria e musica alle elementari e economia, diritto e storia dell'arte alle superiori. Previsto il loro arruolamento anche per progetti per la lotta alla dispersione scolastica.

Per i “super-presidi” si dovrà attendere, invece, l'anno scolastico 2016-2017. Lo slittamento della chiamata diretta dei nuovi assunti è dovuto al fatto che non sono ancora pronti gli albi territoriali, né le scuole hanno ancora formalizzato il fabbisogno di personale per attuare le linee fondamentali del proprio piano triennale dell'offerta formativa. Operazione che dovrà essere formalizzata entro ottobre di quest'anno. In ogni caso, i presidi potranno misurarsi già con le valutazioni di quelli tra 100mila neoassunti il prossimo giugno, affiancati dal nuovo comitato della scuola, composto da tre insegnanti, due genitori (un genitore e uno studente, alle superiori) e un componente esterno designato dall'Ufficio Scolastico Regionale. Tra le altre novità, ci vorrà tempo per la carta dell'insegnante, quei 500 euro all'anno per attività e sussidi destinati alla formazione professionale, che potrebbe partire da gennaio 2016, e così per le agevolazioni fiscali in favore delle famiglie che iscriveranno i figli nelle paritarie e le donazioni liberali a favore del sistema pubblico.

Giovanna Boglietti

 

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