I farmaci? Addio alla scelta del prodotto
Una circolare dell’Asl di Biella, su mandato della Regione Piemonte, cambia in un colpo solo la distribuzione dei farmaci. Non sarà infatti più possibile pagare l’integrazione economica per avere un farmaco di fiducia a fronte di una ricetta medica. In pratica se verrà prescritto un medicinale generico, l’utente dovrà accontentarsi di quello.
Il presidente dell’ordien dei medici, Enrico Modina, spiega: «Per distribuzione per conto, si intende la dispensazione di tutti quei farmaci che vengono erogati direttamente dalla farmacia ospedaliera e in cui la farmacia territoriale funge come distributore capillare ai cittadini, intascando una modestissima somma per il servizio offerto. Il cittadino si reca nella farmacia di fiducia con la ricetta del medico di medicina generale, la ricetta viene inoltrata alla farmacia ospedaliera che invia alla farmacia richiedente il farmaco richiesto. Questo richiede ovviamente un giorno o due. Il cittadino non può pagare di tasca propria l'eventuale differenza per scegliere il farmaco con cui curarsi, ma deve prendere il farmaco che ha vinto l'asta. Solo dietro presentazione di dettagliata relazione medica dello specialista (per i farmaci con il piano terapeutico, ndr) o del medico curante (per i farmaci liberamente prescrivibili che non necessitano di piano terapeutico, ndr) che attesti comprovati motivi di intolleranza al generico proposto, questo potrà essere sostituito».
Insomma, se un paziente è abituato ad acquistare tachipirina con l’impegnativa del medico, non potrà più farlo, ma dovrà accontentarsi un altro medicinale imposto dalla Regione. Non basterà neppure pagare la differenza che si crea tra un medicinale generico e quello che si vorrebbe invece acquistare. Una situazione che i medici di base criticano sin da subito. Ma i tagli alla sanità impongono questo ed altro.
Enzo Panelli
Una circolare dell’Asl di Biella, su mandato della Regione Piemonte, cambia in un colpo solo la distribuzione dei farmaci. Non sarà infatti più possibile pagare l’integrazione economica per avere un farmaco di fiducia a fronte di una ricetta medica. In pratica se verrà prescritto un medicinale generico, l’utente dovrà accontentarsi di quello.
Il presidente dell’ordien dei medici, Enrico Modina, spiega: «Per distribuzione per conto, si intende la dispensazione di tutti quei farmaci che vengono erogati direttamente dalla farmacia ospedaliera e in cui la farmacia territoriale funge come distributore capillare ai cittadini, intascando una modestissima somma per il servizio offerto. Il cittadino si reca nella farmacia di fiducia con la ricetta del medico di medicina generale, la ricetta viene inoltrata alla farmacia ospedaliera che invia alla farmacia richiedente il farmaco richiesto. Questo richiede ovviamente un giorno o due. Il cittadino non può pagare di tasca propria l'eventuale differenza per scegliere il farmaco con cui curarsi, ma deve prendere il farmaco che ha vinto l'asta. Solo dietro presentazione di dettagliata relazione medica dello specialista (per i farmaci con il piano terapeutico, ndr) o del medico curante (per i farmaci liberamente prescrivibili che non necessitano di piano terapeutico, ndr) che attesti comprovati motivi di intolleranza al generico proposto, questo potrà essere sostituito».
Insomma, se un paziente è abituato ad acquistare tachipirina con l’impegnativa del medico, non potrà più farlo, ma dovrà accontentarsi un altro medicinale imposto dalla Regione. Non basterà neppure pagare la differenza che si crea tra un medicinale generico e quello che si vorrebbe invece acquistare. Una situazione che i medici di base criticano sin da subito. Ma i tagli alla sanità impongono questo ed altro.
Enzo Panelli