Pakistani via da Oropa e dormitorio

Pakistani via da Oropa e dormitorio
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La notizia è di ieri pomeriggio. Diciassette pakistani che nei giorni scorsi avevano raggiunto Biella con mezzi propri sono rientrati nel circuito “Spar”, quello, per capirsi, dei 35 euro giornalieri per chi giunge in Italia. La Prefettura, senza molte speranze, aveva fatto presente la situazione che si era verificata in città, invece le richieste sono state esaudite. Dal Ministero dell’Interno è infatti giunta comunicazione che diciassette posti, nelle varie strutture presenti in Italia, si erano liberati. La Prefettura si è dunque immediatamente messa in contatto con le strutture, da quella di Rho a quella di Vibo Valentia, passando per Potenza e Reggio Calabria. Sono quelle, infatti, le destinazioni dei diciassette pakistani ospiti in questi giorni al Santuario di Oropa e al dormitorio cittadino. «Due delle persone interpellate per il trasferimento - spiega il viceprefetto Davide Garra - si sono rifiutate di trasferirsi nelle località indicate, dunque d’ora in poi non potranno più rientrare in nessun tipo di progetto destinato all’accoglienza». Gli altri 15 pakistani, invece, hanno intrapreso già ieri il viaggio verso le strutture a cui sono stati assegnati. 

Nel Biellese, che sta comunque soffrendo il continuo arrivo di migranti a causa della scarsa dotazione di strutture messe a disposizione dell’accoglienza, rimane comunque una situazione di emergenza nonostante la soluzione trovata per i pakistani che nei giorni scorsi, dopo aver attraversato il confine in Ungheria, avevano puntato verso Biella per cercare una sistemazione. 

Dei trentuno pakistani giunti nel fine settimana scorso e lunedì, quattordici sono ancora ospiti a Chiavazza. Per loro non è ancora stata attivato il progetto Spar, ma per ora rimangono comunque ospiti nel Biellese. 

Enzo Panelli

La notizia è di ieri pomeriggio. Diciassette pakistani che nei giorni scorsi avevano raggiunto Biella con mezzi propri sono rientrati nel circuito “Spar”, quello, per capirsi, dei 35 euro giornalieri per chi giunge in Italia. La Prefettura, senza molte speranze, aveva fatto presente la situazione che si era verificata in città, invece le richieste sono state esaudite. Dal Ministero dell’Interno è infatti giunta comunicazione che diciassette posti, nelle varie strutture presenti in Italia, si erano liberati. La Prefettura si è dunque immediatamente messa in contatto con le strutture, da quella di Rho a quella di Vibo Valentia, passando per Potenza e Reggio Calabria. Sono quelle, infatti, le destinazioni dei diciassette pakistani ospiti in questi giorni al Santuario di Oropa e al dormitorio cittadino. «Due delle persone interpellate per il trasferimento - spiega il viceprefetto Davide Garra - si sono rifiutate di trasferirsi nelle località indicate, dunque d’ora in poi non potranno più rientrare in nessun tipo di progetto destinato all’accoglienza». Gli altri 15 pakistani, invece, hanno intrapreso già ieri il viaggio verso le strutture a cui sono stati assegnati. 

Nel Biellese, che sta comunque soffrendo il continuo arrivo di migranti a causa della scarsa dotazione di strutture messe a disposizione dell’accoglienza, rimane comunque una situazione di emergenza nonostante la soluzione trovata per i pakistani che nei giorni scorsi, dopo aver attraversato il confine in Ungheria, avevano puntato verso Biella per cercare una sistemazione. 

Dei trentuno pakistani giunti nel fine settimana scorso e lunedì, quattordici sono ancora ospiti a Chiavazza. Per loro non è ancora stata attivato il progetto Spar, ma per ora rimangono comunque ospiti nel Biellese. 

Enzo Panelli

 

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