«Aspettiamo i cimeli a Coverciano»
Per una volta non è colpa dei giornalisti, anzi. Il caso della collezione di cimeli del Ct Vittorio Pozzo che non trovano una collocazione ufficiale pur essendo in possesso della Città di Biella dal 2008 è forse ad una svolta grazie alla risonanza nazionale data dai media che hanno raccolto il malumore degli eredi di Pozzo, i quali avevano concesso in comodato gratuito alla città 91 cimeli che lo stesso Ministero della Cultura aveva messo sotto tutela: prima di disporne in qualche modo, occorre informare Roma. Così la Figc attraverso il suo direttore generale Michele Uva si è subito mossa proponendo la soluzione più idonea: «Ho personalmente chiamato il nipote Pier Vittorio Pozzo - spiega Uva - dando la più ampia disponibilità ad ospitare in modo permanente la collezione nel nostro Museo di Coverciano. Credo sia il posto più adatto per preservare e far conoscere un pezzo del patrimonio del calcio italiano. Saremmo altresì disponibili anche a promuovere iniziative itineranti».
Insomma, un problema che nessuno aveva saputo risolvere in sette anni, potrebbe risolversi in pochi giorni: «Spiace davvero che si sia creata questa situazione, dico la verità - svela Uva - l’abbiamo saputo leggendo l’articolo sul nazionale de La Stampa e poi l’inviato di Sky Sport che ci segue con l’Italia (il biellese Alessandro Alciato, ndr) ci ha fornito maggiori dettagli. Da qui il contatto con la famiglia Pozzo che darà una risposta a breve, ma la prima impressione ricevuta ci fa ben sperare. Nel caso, non bisognerà andare fino a Zurigo al Museo Fifa, ma basterà visitare Coverciano».
Gabriele Pinna
Per una volta non è colpa dei giornalisti, anzi. Il caso della collezione di cimeli del Ct Vittorio Pozzo che non trovano una collocazione ufficiale pur essendo in possesso della Città di Biella dal 2008 è forse ad una svolta grazie alla risonanza nazionale data dai media che hanno raccolto il malumore degli eredi di Pozzo, i quali avevano concesso in comodato gratuito alla città 91 cimeli che lo stesso Ministero della Cultura aveva messo sotto tutela: prima di disporne in qualche modo, occorre informare Roma. Così la Figc attraverso il suo direttore generale Michele Uva si è subito mossa proponendo la soluzione più idonea: «Ho personalmente chiamato il nipote Pier Vittorio Pozzo - spiega Uva - dando la più ampia disponibilità ad ospitare in modo permanente la collezione nel nostro Museo di Coverciano. Credo sia il posto più adatto per preservare e far conoscere un pezzo del patrimonio del calcio italiano. Saremmo altresì disponibili anche a promuovere iniziative itineranti».
Insomma, un problema che nessuno aveva saputo risolvere in sette anni, potrebbe risolversi in pochi giorni: «Spiace davvero che si sia creata questa situazione, dico la verità - svela Uva - l’abbiamo saputo leggendo l’articolo sul nazionale de La Stampa e poi l’inviato di Sky Sport che ci segue con l’Italia (il biellese Alessandro Alciato, ndr) ci ha fornito maggiori dettagli. Da qui il contatto con la famiglia Pozzo che darà una risposta a breve, ma la prima impressione ricevuta ci fa ben sperare. Nel caso, non bisognerà andare fino a Zurigo al Museo Fifa, ma basterà visitare Coverciano».
Gabriele Pinna