Verso la navetta Biella-Santhià
Una riunione positiva quella che si è svolta questa mattina a Torino, a margine dei lavori del Consiglio regionale. Il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore ai Trasporti Francesco Balocco hanno ricevuto una numerosa e coesa delegazione biellese formata oltre che dai consiglieri regionali Vittorio Barazzotto e Gilberto Pichetto, dal sindaco di Biella Marco Cavicchioli e dal presidente della Provincia Emanuele Ramella anche dai principali rappresentanti socio-?economici del Biellese.
A perorare la causa per ottenere una linea ferroviaria moderna e veloce su Santhià, ragionando su step di investimenti e realizzazioni successive, attraverso interventi a breve e medio termine, si sono uniti ai rappresentanti istituzionali del territorio Fondazione Cassa di Risparmio, Unione Industriale Biellese, Camera di Commercio, Banca Sella oltre che l’associazione in rappresentanza dei pendolari biellesi. Non presenti fisicamente ma solidali all’iniziativa i due senatori biellesi Gianluca Susta e Nicoletta Favero impegnati in aula a Roma e il deputato Roberto Simonetti rappresentato da Michele Mosca. Commenta il consigliere Barazzotto: «Sono molto soddisfatto dell’incontro perché è stata davvero una delle prime occasioni nella quali ho assistito all’espressione concreta di un territorio compatto per ottenere un fine comune. Un atteggiamento che nel nostro territorio è mancato troppo spesso negli anni. Le richieste, ma direi più precisamente le proposte sintetizzate al tavolo a nome di tutti dal sindaco Marco Cavicchioli e presentate a Chiamparino riguardano vari piani di intervento che seguono le diverse necessità. La prima soluzione prospettata per risolvere l’isolamento del Biellese in tempi brevissimi è quella dell’introduzione di una “navetta” ferroviaria tra Biella e Santhià. Poi, predisponendo prima un progetto, che potrà realizzare Rfi con il contributo economico del territorio, dar seguito all’elettrificazione della tratta, che aprirebbe scenari diversi e anche per entrare in un più ampio discorso legato ai collegamenti con le linee torinesi». Il presidente Chiamparino si è dimostrato favorevole al dialogo valutando le richieste come «scelte ragionevoli e realistiche» aggiungendo che per l’eliminazione dei due treni e il passaggio ad un modello tipo navetta di non vedere «particolari ostacoli». E poi osserva: «Guardando all’Alba-?Bra, anche l’elettrificazione della linea, poi, mi sembra poter rientrare nell’ordine delle cose fattibili, bisognerà poi vedere come il tutto si collocherà con le gare, in tre lotti, che avvieremo dal 2016». Molti i contributi alla discussione generale, da Pietro Sella che ha illustrato come sia fondamentale anche per il traffico in entrata e per il mantenimento dell’alto livello tecnologico, nonché di quello occupazionale, che Biella possa essere raggiunta in modo rapido e funzionale. Concetto portato sul tavolo della discussione anche dall’Unione Industriale e dalla Fondazione Crb, che con Ferraris ha spiegato come il comparto tessile sia ormai assestato e che esistono segnali di ripresa ma è importante mantenere i livelli di eccellenza delle aziende che producono ad alti livelli qualitativi. Il presidente della Provincia ha sottolineato quanto sia importante coordinare il trasporto ferroviario con quello su gomma, uno spunto colto dall’assessore Balocco il quale, rispondendo e cercando una sintesi, ha spiegato come sul tema delle gare le tratte come quelle biellesi si prestano a considerazioni legate alle stesse ditte che operano nella gomma, sul modello di quanto avviene con Gtt a Torino. «Nel complesso -? conclude Barazzotto -? il gruppo di lavoro, se così possiamo chiamarlo, si è dato una scadenza breve, dell’ordine di una settimana, che porti ad un dialogo rapido con Trenitalia per analizzare e affrontare la prima parte delle richieste. Come diversi hanno evidenziato, il primo passo è quello di tornare a livelli di servizio accettabili. Lo ha ben spiegato Marco Vigliocco rappresentando i Pendolari. Nel raggiungere l’obiettivo su Santhià non dobbiamo dimenticarci la linea su Novara, e le possibilità di intervento che ci sono anche sul quella tratta. E’ una linea con evidenti difficoltà strutturali, ma anche in questo caso vi sono margini di miglioramento, specie se si ragiona sull’utilizzo più produttivo delle linee dell’alta velocità, che oggi sono utilizzate poco più che al 30%. Utilizzarle maggiormente con i Frecciabianca libererebbe traffico sulla linea tradizionale. E a quel punto anche il collegamento su Milano potrebbe essere affrontato in modo serio per ottenere migliorie, eliminazione dei ritardi e riduzione dei tempi di percorrenza».