BIELLA - Sono state presentate a fine settembre tre ricerche in merito alle attività formative e di politiche del lavoro realizzate negli ultimi anni dalla Provincia di Biella. In accordo con quanto definito dai regolamenti sulla gestione del Fondo Sociale Europeo, l'ente ha ritenuto di utilizzare le risorse di assistenza tecnica specificatamente assegnate per affidare a soggetti terzi le attività di valutazione sulle azioni realizzate. Le due società, già affidatarie di azioni di valutazione da parte della Regione, hanno realizzato sia un’analisi sull’efficacia delle attività formative svolte sia una verifica della soddisfazione degli utenti.
La prima ricerca, realizzata dalla Società Poliedra di Torino, ha confrontato i dati sugli esiti occupazionali dei soggetti che hanno concluso un percorso formativo a 12,18 e 24 mesi di distanza evidenziando un tasso medio di inserimento occupazionale compreso tra il 45% e il 60%. Inoltre, per i corsi più strutturati, gli effetti della formazione professionale tendono a consolidarsi nell’arco dei primi 24 mesi. Tale dato è comunque sottostimato poiché tiene conto solo dei rapporti di lavoro subordinato, in quanto deriva dalla banca dati del Centro per l’Impiego relativo alle comunicazioni obbligatorie in caso di attivazione di un rapporto di lavoro, e non considera il lavoro autonomo. L’analisi evidenzia anche una buona coerenza tra il lavoro svolto e la formazione ricevuta che si attesta al 45% per le azioni rivolte ad adulti disoccupati e a oltre il 50% per i giovani in obbligo formativo.
La seconda indagine ha analizzato il livello di soddisfazione dei partecipanti a corsi di formazione per disoccupati e per giovani in obbligo attraverso la somministrazione di un questionario di soddisfazione on line. Gli allievi hanno espresso un giudizio positivo sul percorso formativo intrapreso, che ha soddisfatto le aspettative che avevano al momento dell’iscrizione. Si sono inoltre dichiarati soddisfatti per gli aspetti organizzativi del corso frequentato, mentre i giudizi migliori sono stati per gli insegnanti. L’elemento più critico, in termini di soddisfazione dell’utenza, si registra in relazione alla congruenza tra i contenuti del corso e le mansioni esercitate durante l’attività di stage.
L’ultimo documento è stato invece predisposto internamente dagli uffici provinciali e ha relazionato sulla tipologia di attività realizzate in materia di formazione e politiche del lavoro nel corso dell’anno 2014 e sul numero di cittadini biellesi coinvolti nelle iniziative.
Come viene anche spiegato dai responsabili "Nell’ottica di considerare la valutazione una fase rilevante del processo di utilizzo delle risorse pubbliche, scopo delle ricerche è quello di rendere conto delle attività realizzate e di comprendere gli effetti occupazionali dei corsi realizzati. Bisogna essere peraltro consapevoli che la formazione professionale ha anche una rilevante ricaduta educativa nei confronti dei soggetti coinvolti e la sua utilità non è quindi misurabile solo in termini di posti di lavoro creati".
v.s.
BIELLA - Sono state presentate a fine settembre tre ricerche in merito alle attività formative e di politiche del lavoro realizzate negli ultimi anni dalla Provincia di Biella. In accordo con quanto definito dai regolamenti sulla gestione del Fondo Sociale Europeo, l'ente ha ritenuto di utilizzare le risorse di assistenza tecnica specificatamente assegnate per affidare a soggetti terzi le attività di valutazione sulle azioni realizzate. Le due società, già affidatarie di azioni di valutazione da parte della Regione, hanno realizzato sia un’analisi sull’efficacia delle attività formative svolte sia una verifica della soddisfazione degli utenti.
La prima ricerca, realizzata dalla Società Poliedra di Torino, ha confrontato i dati sugli esiti occupazionali dei soggetti che hanno concluso un percorso formativo a 12,18 e 24 mesi di distanza evidenziando un tasso medio di inserimento occupazionale compreso tra il 45% e il 60%. Inoltre, per i corsi più strutturati, gli effetti della formazione professionale tendono a consolidarsi nell’arco dei primi 24 mesi. Tale dato è comunque sottostimato poiché tiene conto solo dei rapporti di lavoro subordinato, in quanto deriva dalla banca dati del Centro per l’Impiego relativo alle comunicazioni obbligatorie in caso di attivazione di un rapporto di lavoro, e non considera il lavoro autonomo. L’analisi evidenzia anche una buona coerenza tra il lavoro svolto e la formazione ricevuta che si attesta al 45% per le azioni rivolte ad adulti disoccupati e a oltre il 50% per i giovani in obbligo formativo.
La seconda indagine ha analizzato il livello di soddisfazione dei partecipanti a corsi di formazione per disoccupati e per giovani in obbligo attraverso la somministrazione di un questionario di soddisfazione on line. Gli allievi hanno espresso un giudizio positivo sul percorso formativo intrapreso, che ha soddisfatto le aspettative che avevano al momento dell’iscrizione. Si sono inoltre dichiarati soddisfatti per gli aspetti organizzativi del corso frequentato, mentre i giudizi migliori sono stati per gli insegnanti. L’elemento più critico, in termini di soddisfazione dell’utenza, si registra in relazione alla congruenza tra i contenuti del corso e le mansioni esercitate durante l’attività di stage.
L’ultimo documento è stato invece predisposto internamente dagli uffici provinciali e ha relazionato sulla tipologia di attività realizzate in materia di formazione e politiche del lavoro nel corso dell’anno 2014 e sul numero di cittadini biellesi coinvolti nelle iniziative.
Come viene anche spiegato dai responsabili "Nell’ottica di considerare la valutazione una fase rilevante del processo di utilizzo delle risorse pubbliche, scopo delle ricerche è quello di rendere conto delle attività realizzate e di comprendere gli effetti occupazionali dei corsi realizzati. Bisogna essere peraltro consapevoli che la formazione professionale ha anche una rilevante ricaduta educativa nei confronti dei soggetti coinvolti e la sua utilità non è quindi misurabile solo in termini di posti di lavoro creati".
v.s.