«Così cambia il Circolo Sociale Biellese»

BIELLA - Con il tradizionale galà di settembre, si è aperto, nelle settimane scorse, il nuovo anno sociale del Circolo Sociale Biellese. Inaugurato, nell’ormai lontano 1878, dall’allora re d’Italia Vittorio Emanuele II, il Circolo ha, per oltre un secolo, rappresentato (ed ancora rappresenta) un luogo esclusivo nei cui spazi è possibile accedere solo se soci ovvero se invitati da un socio. E’ qui, peraltro, che hanno sede i più importanti club di servizio biellesi e varie associazioni culturali. Ed è questo ancora il simbolico luogo di riferimento di una parte della società locale per la quale taluni principi, riti e valori restano importanti. In oltre un secolo di storia, il “Sociale”, come viene chiamato dai biellesi nel linguaggio corrente, non ha solo svolto un ruolo centrale nella vita mondana-culturale cittadina, ma ha contribuito a tracciare talvolta la cronaca o la storia (seppur con la esse minuscola) del capoluogo laniero, ospitando nelle sue sale re e ministri e garantendo, nell’atmosfera ovattata e discreta dei suoi spazi, incontri importanti. Ma i tempi cambiano e, a rendersene conto per primi, sono proprio i membri della nuova amministrazione del Circolo insediatasi nei mesi scorsi e guidata da Guglielmo Quadrelli.
Peraltro, il debutto del nuovo direttivo è coinciso anche con quello della nuova gestione della struttura, affidata allo chef Pietro Calcagno, titolare del ristorante cittadino “La Lira”. Il cambiamento dei tempi e l’insediarsi del nuovo direttivo hanno rappresentato, a varie riprese, l’occasione per voci circa l’imminente apertura dell’esclusivo ristorante del Circolo anche ai non soci nonché circa l’ammorbidimento dei requisiti selettivi per l’ammissione a socio. Ciò che appare oggi certo è il fatto che il nuovo direttivo guidato da Quadrelli vuole rilanciare il Circolo Sociale per riportarlo, pur nella coscienza del cambiamento dei tempi e delle idee, ai fasti di una volta. «Non userei la concessiva “pur” - corregge, però, Quadrelli -, ma piuttosto l’avverbio “proprio”: è proprio perché tempi e idee sono cambiati che abbiamo l’obbligo di cambiare anche noi. Tanto è vero che, per garantire una miglior operatività, abbiamo istituito varie commissioni interne al consiglio direttivo le quali si occuperanno di singole tematiche competenti per materia».
Rivoluzione in vista, quindi? Forse, ma certo in stile “Sociale” ovvero fatta sempre con understatement e con tanto di... posate d’argento. «Quindici anni fa, il Circolo Sociale contava 360 soci - ricorda il presidente Quadrelli -. Oggi, ne conta 195. E i numeri hanno la loro importanza. Negli anni, non è stato garantito forse un sufficiente turnover ed è da qui che occorre ripartire, con una politica di attrazione di nuovi soci scelti, soprattutto, tra quella fascia di trenta-cinquantenni che consentirebbe di abbassare l’età media degli associati». Una “campagna acquisti” all’orizzonte? «Per carità - dice Quadrelli -. Il nostro approccio resta un altro. Questa struttura, certamente tra le più particolari a livello regionale, è sempre stata un crogiuolo socio-culturale laddove i soci, oltre alla frequentazione di eventi istituzionali, hanno la possibilità di festeggiare proprie ricorrenze e effettuare incontri per motivi personali e anche professionali. Questa modalità di fruizione è cambiata e va recuperata. Non possiamo limitarci alle sole serate istituzionali. Proprio la frequentazione assidua del Circolo da parte dei suoi soci è la prima leva che garantisce la stessa sostenibilità della struttura anche dal punto di vista del gestore». Non solo. Se la più assidua frequentazione da parte dei soci è auspicata da Quadrelli, il metodo per stimolarla e, contemporaneamente, per avvicinare al Circolo potenziali nuovi associati passa, per il presidente, attraverso una nuova politica di organizzazione di eventi.
«Abbiamo in mente di organizzare una serie di eventi a tema con associazioni locali - spiega, infatti, Quadrelli -. Cominceremo con una serata dedicata ad Halloween, a fine ottobre. In questo modo, sarà possibile garantire contatti tra il Circolo e membri di queste associazioni che, in assenza di tali occasioni, non avremmo probabilmente incontrato in questo contesto. Tra queste persone, sono sicuro che vi potranno essere potenziali nuovi soci. Sempre in un’ottica di promozione del Circolo, il nostro gestore potrà poi organizzare nell’anno venticinque eventi di tipo enogastronomico, in giornate in cui il Circolo è chiuso o non occupato per eventi dei soci e dei Club di servizio: a tali eventi potranno partecipare anche i non soci. Non solo, ma, sempre in una visione promozionale, con l’avvio della stagione teatrale e in stretta collaborazione con il Teatro Sociale, debutterà poi una formula particolare che consentirà ai biellesi non soci di poter ugualmente gustare la cucina del Circolo: all’esterno, vicino all’entrata del teatro, è, infatti, allo studio la possibilità di realizzare un dehors dove lo chef Calcagno servirà le sue specialità». A conti fatti, quindi, non tanto un Circolo aperto ai non soci, ma piuttosto un Circolo Sociale che moltiplica le occasioni per avvicinare nuovi potenziali soci. «Proprio così - conclude Quadrelli - e sempre in sintonia con i nostri standard e con la nostra storia».
Giovanni Orso
BIELLA - Con il tradizionale galà di settembre, si è aperto, nelle settimane scorse, il nuovo anno sociale del Circolo Sociale Biellese. Inaugurato, nell’ormai lontano 1878, dall’allora re d’Italia Vittorio Emanuele II, il Circolo ha, per oltre un secolo, rappresentato (ed ancora rappresenta) un luogo esclusivo nei cui spazi è possibile accedere solo se soci ovvero se invitati da un socio. E’ qui, peraltro, che hanno sede i più importanti club di servizio biellesi e varie associazioni culturali. Ed è questo ancora il simbolico luogo di riferimento di una parte della società locale per la quale taluni principi, riti e valori restano importanti. In oltre un secolo di storia, il “Sociale”, come viene chiamato dai biellesi nel linguaggio corrente, non ha solo svolto un ruolo centrale nella vita mondana-culturale cittadina, ma ha contribuito a tracciare talvolta la cronaca o la storia (seppur con la esse minuscola) del capoluogo laniero, ospitando nelle sue sale re e ministri e garantendo, nell’atmosfera ovattata e discreta dei suoi spazi, incontri importanti. Ma i tempi cambiano e, a rendersene conto per primi, sono proprio i membri della nuova amministrazione del Circolo insediatasi nei mesi scorsi e guidata da Guglielmo Quadrelli.
Peraltro, il debutto del nuovo direttivo è coinciso anche con quello della nuova gestione della struttura, affidata allo chef Pietro Calcagno, titolare del ristorante cittadino “La Lira”. Il cambiamento dei tempi e l’insediarsi del nuovo direttivo hanno rappresentato, a varie riprese, l’occasione per voci circa l’imminente apertura dell’esclusivo ristorante del Circolo anche ai non soci nonché circa l’ammorbidimento dei requisiti selettivi per l’ammissione a socio. Ciò che appare oggi certo è il fatto che il nuovo direttivo guidato da Quadrelli vuole rilanciare il Circolo Sociale per riportarlo, pur nella coscienza del cambiamento dei tempi e delle idee, ai fasti di una volta. «Non userei la concessiva “pur” - corregge, però, Quadrelli -, ma piuttosto l’avverbio “proprio”: è proprio perché tempi e idee sono cambiati che abbiamo l’obbligo di cambiare anche noi. Tanto è vero che, per garantire una miglior operatività, abbiamo istituito varie commissioni interne al consiglio direttivo le quali si occuperanno di singole tematiche competenti per materia».
Rivoluzione in vista, quindi? Forse, ma certo in stile “Sociale” ovvero fatta sempre con understatement e con tanto di... posate d’argento. «Quindici anni fa, il Circolo Sociale contava 360 soci - ricorda il presidente Quadrelli -. Oggi, ne conta 195. E i numeri hanno la loro importanza. Negli anni, non è stato garantito forse un sufficiente turnover ed è da qui che occorre ripartire, con una politica di attrazione di nuovi soci scelti, soprattutto, tra quella fascia di trenta-cinquantenni che consentirebbe di abbassare l’età media degli associati». Una “campagna acquisti” all’orizzonte? «Per carità - dice Quadrelli -. Il nostro approccio resta un altro. Questa struttura, certamente tra le più particolari a livello regionale, è sempre stata un crogiuolo socio-culturale laddove i soci, oltre alla frequentazione di eventi istituzionali, hanno la possibilità di festeggiare proprie ricorrenze e effettuare incontri per motivi personali e anche professionali. Questa modalità di fruizione è cambiata e va recuperata. Non possiamo limitarci alle sole serate istituzionali. Proprio la frequentazione assidua del Circolo da parte dei suoi soci è la prima leva che garantisce la stessa sostenibilità della struttura anche dal punto di vista del gestore». Non solo. Se la più assidua frequentazione da parte dei soci è auspicata da Quadrelli, il metodo per stimolarla e, contemporaneamente, per avvicinare al Circolo potenziali nuovi associati passa, per il presidente, attraverso una nuova politica di organizzazione di eventi.
«Abbiamo in mente di organizzare una serie di eventi a tema con associazioni locali - spiega, infatti, Quadrelli -. Cominceremo con una serata dedicata ad Halloween, a fine ottobre. In questo modo, sarà possibile garantire contatti tra il Circolo e membri di queste associazioni che, in assenza di tali occasioni, non avremmo probabilmente incontrato in questo contesto. Tra queste persone, sono sicuro che vi potranno essere potenziali nuovi soci. Sempre in un’ottica di promozione del Circolo, il nostro gestore potrà poi organizzare nell’anno venticinque eventi di tipo enogastronomico, in giornate in cui il Circolo è chiuso o non occupato per eventi dei soci e dei Club di servizio: a tali eventi potranno partecipare anche i non soci. Non solo, ma, sempre in una visione promozionale, con l’avvio della stagione teatrale e in stretta collaborazione con il Teatro Sociale, debutterà poi una formula particolare che consentirà ai biellesi non soci di poter ugualmente gustare la cucina del Circolo: all’esterno, vicino all’entrata del teatro, è, infatti, allo studio la possibilità di realizzare un dehors dove lo chef Calcagno servirà le sue specialità». A conti fatti, quindi, non tanto un Circolo aperto ai non soci, ma piuttosto un Circolo Sociale che moltiplica le occasioni per avvicinare nuovi potenziali soci. «Proprio così - conclude Quadrelli - e sempre in sintonia con i nostri standard e con la nostra storia».
Giovanni Orso