Ayrton: «Rossi è caduto in un tranello»

Ayrton: «Rossi è caduto in un tranello»
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Strano caso, quello di Ayrton Badovini. È apprezzato più o meno da tutti in Superbike per la regolarità e la capacità di sviluppare la moto, ma ogni volta che arriva il momento di raccogliere i frutti del suo lavoro succede sempre qualcosa che lo costringe a ripartire. Questa volta è la notizia che M&T Racing non gestirà più le S1000RR del team Bmw Motorrad Italia. La casa tedesca sta pensando di affidare la gestione ad altre squadre con l’obiettivo di portare in pista due piloti (uno quasi sicuramente tedesco).

Strano caso, quello di Ayrton Badovini. È apprezzato più o meno da tutti in Superbike per la regolarità e la capacità di sviluppare la moto, ma ogni volta che arriva il momento di raccogliere i frutti del suo lavoro succede sempre qualcosa che lo costringe a ripartire. Questa volta è la notizia che M&T Racing non gestirà più le S1000RR del team Bmw Motorrad Italia. La casa tedesca sta pensando di affidare la gestione ad altre squadre con l’obiettivo di portare in pista due piloti (uno quasi sicuramente tedesco).

Ayrton, quante speranze ci sono di rivederla in sella ad una Bmw?

«Per ora non ho ricevuto nessuna proposta. Mi spiace perché fino a qualche tempo fa ero sicuro di poter rimanere e capitalizzare nel 2016 il lavoro di quest’anno. Sapevamo dove lavorare, avevamo costruito un buon affiatamento. Ora con un altro team, in ogni caso si dovrà ripartire un passo indietro nello sviluppo».

Lei è arrivato a stagione iniziata per sostituire Sylvain Barrier e ha subito portato un salto di qualità, come giudica la stagione?

«Sapevamo di avere una moto da sesto-decimo posto e siamo riusciti a mantenerla in quelle posizioni, con alcuni exploit. Purtroppo la caduta a Sepang ha condizionato il finale di stagione. Sia perché poteva essere il nostro miglior weekend, sia perché ho faticato a riprendere la condizione».

Si sta guardando intorno in cerca di squadra?

«Sono fiducioso. Ogni anno la Superbike è sempre più in ritardo nell’allestire i team e qualche chiacchierata c’è già stata».

Passiamo al tema del momento, il caso Rossi-Marquez. Si è fatto un’idea?

«Non giudico l’ostruzionismo di Marquez, perché per quanto sia spiacevole purtroppo non c’è una regola che lo vieta. Invece Valentino ha sbagliato perché ha portato volutamente Marquez all’esterno, e questa non è una manovra consentita. Sulla caduta, poi, credo che più della presunta spinta di Rossi abbia pesato il fatto che ormai si trovavano sullo sporco: in quella condizione è bastato poco per scivolare. Comunque la cosa ancora più sbagliata è la sanzione. Un drive-through sarebbe stata una punizione adeguata e avrebbe preservato lo spettacolo dell’ultimo gp».

Matteo Lusiani

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