Fuga dopo l’incidente: rintracciato
E’ stato identificato e denunciato dalla Polizia stradale per il reato di fuga e omissione di soccorso, con il relativo ritiro della patente di guida (che presto dovrebbe essergli sospesa), l’automobilista che, a fine settembre, lungo via Ivrea a Biella, si era scontrato con la sua Volto contro un’utilitaria il cui conducente era rimasto ferito al torace.
E’ stato identificato e denunciato dalla Polizia stradale per il reato di fuga e omissione di soccorso, con il relativo ritiro della patente di guida (che presto dovrebbe essergli sospesa), l’automobilista che, a fine settembre, lungo via Ivrea a Biella, si era scontrato con la sua Volto contro un’utilitaria il cui conducente era rimasto ferito al torace.
Nei guai è finito Massimo O., 47 anni, residente nel Basso Biellese. Non è stato facile per gli agenti della Squadra di Polizia giudiziaria della Polstrada risolvere il caso. L’unico particolare che l’automobilista coinvolto nello scontro ricordava prima di essere portato in ospedale in ambulanza, era che il “pirata” si trovava al volante di una Volvo station wagon. Per una volta gli aggettivi utilizzati per descrivere l’indagine riferiti nel comunicato, e cioé «attenta e scrupolosa», corrispondono al vero.
Gli agenti sono partiti da alcuni pezzi di plastica ritrovati lungo via Ivrea e appartenenti al paraurti dell’auto che si era allontanata. L’attività investigativa ha portato i poliziotti al magazzino ricambi della concessionaria Volvo dove hanno ricevuto la massima collaborazione. Si è così scoperto che quei frammenti appartenevano in effetti a una Volvo modello “XC 90” di colore scuro, prodotta nel 2010. Nel frattempo sono stati visionati anche i fotogrammi ricavati dalle telecamere presenti nella zona. La targa è però risultata non facilmente leggibile.
Trattandosi però di un veicolo prodotto in un numero limitato di esemplari, di alta gamma e di elevato valore commerciale, la Polstrada ha chiesto ufficialmente alla “Volvo Italia” tutti i dati dei veicoli commercializzati in provincia di Biella. Si è scoperto che, in realtà, ce n’erano tutt’altro che pochi in circolazione. Ma unendo i vari tasselli raccolti nel corso dell’indagine, gli agenti sono lo stesso riusciti a risalire alla targa del veicolo e al suo proprietario, il quale, alla fine, è finito sul registro degli indagati.
V.ca.