Piccoli Comuni: è l’ora della riscossa
Sarà un evento storico. Il primo nella storia della Repubblica italiana. E avrà luogo - come il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ricordato nei giorni scorsi a Torino, davanti a 1.300 sindaci riuniti per l’assemblea dell’Anci - anche e soprattutto grazie all’ostinazione di un amministratore biellese: Roberto Pella (foto), sindaco di Valdengo e vicepresidente Anci. A fine novembre, per la prima volta, la Capitale ospiterà un’edizione straordinaria della Conferenza stato-Città (unico organismo italiano che mette a confronto diretto, con un’assemblea, governo, Regioni ed enti comunali, grandi e piccoli) incentrata sulle problematiche dei piccoli Comuni, fino a 5mila abitanti.
Al grande pubblico potrebbe forse suonare come un annuncio squisitamente politico, magari poco concreto, e invece si tratta realmente di un evento: «Perché per la prima volta - chiarisce Roberto Pella - potremo utilizzare quell’importante sede di confronto, normalmente ispirata a tematiche di grande respiro legate alle realtà maggiori, per ottenere risultati concreti in materia di amministrazione delle piccole realtà. In vista di un miglioramento reale della gestione degli enti». Saranno sostanzialmente tre i temi che il ristretto gruppo di amministratori e di rappresentanti dell’esecutivo tratteranno in quella sede. «Oltre all’ormai onnipresente tematica della fusione e aggregazione di funzioni - chiarisce Pella -, per la quale sosterrò io stesso la proposta di ragionare in termini di omogeneità territoriale, anziché di numero di abitanti, si parlerà anche di questioni normative e finanziarie». In altre parole, sul tema delle fusioni si chiederà che Comuni “geneticamente” simili («vedi Valdengo e Vigliano», puntualizza Pella a mo’ di esempio) possano aggregare funzioni, cosa oggi non possibile perché vincolata al criterio dell’omogeneità demografica, ovvero a un simile numero di abitanti («vedi Valdengo e Cerreto, molto poco simili per molti aspetti», aggiunge il primo cittadino valdenghese). Ma non ci si fermerà qui. In materia legislativa, la Conferenza punterà ad «arrivare a una normativa diversa per piccoli e grandi Comuni - chiarisce ancora Pella -, facendo presente ad esempio che realtà molto distanti per grandezza non possono disporre delle stesse forze per adempiere ai comuni adempimenti burocratici». Verrà dunque chiesto un sgravio alle realtà minori: «Un obiettivo - puntualizza il vicepresidente Anci - che ci proponiamo di ottenere nel giro di 6/8 mesi».
Altro discorso riguarderà invece il capitolo trasferimenti, per i quali, in assemblea, si chiederà «una ripartizione diversa tra le varie realtà, che tenga conto di servizi e iniziative che i Comuni portano avanti»: «Perché - aggiunge - non è corretto che un paese che, ad esempio, ha una scuola di cui si servono anche i centri vicini debba ottenere dallo stato gli stessi trasferimenti dei Comuni che non ce l’hanno: un modo, in sostanza, per dare il giusto significato alla parola meritocrazia». L’occasione della Conferenza straordinaria, cui prenderanno parte anche i ministri dell’Economia, della programmazione, dell’Istruzione e degli Affari regionali, sarà la giusta sede in cui mettere sul tavolo tutte le questioni: «E noi, come Anci, ci riuniremo a breve per prepararci all’appuntamento - conclude Pella -: per arrivare uniti all’evento, con una sola veduta delle soluzioni da chiedere con fermezza al Governo».
Veronica Balocco
Sarà un evento storico. Il primo nella storia della Repubblica italiana. E avrà luogo - come il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha ricordato nei giorni scorsi a Torino, davanti a 1.300 sindaci riuniti per l’assemblea dell’Anci - anche e soprattutto grazie all’ostinazione di un amministratore biellese: Roberto Pella (foto), sindaco di Valdengo e vicepresidente Anci. A fine novembre, per la prima volta, la Capitale ospiterà un’edizione straordinaria della Conferenza stato-Città (unico organismo italiano che mette a confronto diretto, con un’assemblea, governo, Regioni ed enti comunali, grandi e piccoli) incentrata sulle problematiche dei piccoli Comuni, fino a 5mila abitanti.
Al grande pubblico potrebbe forse suonare come un annuncio squisitamente politico, magari poco concreto, e invece si tratta realmente di un evento: «Perché per la prima volta - chiarisce Roberto Pella - potremo utilizzare quell’importante sede di confronto, normalmente ispirata a tematiche di grande respiro legate alle realtà maggiori, per ottenere risultati concreti in materia di amministrazione delle piccole realtà. In vista di un miglioramento reale della gestione degli enti». Saranno sostanzialmente tre i temi che il ristretto gruppo di amministratori e di rappresentanti dell’esecutivo tratteranno in quella sede. «Oltre all’ormai onnipresente tematica della fusione e aggregazione di funzioni - chiarisce Pella -, per la quale sosterrò io stesso la proposta di ragionare in termini di omogeneità territoriale, anziché di numero di abitanti, si parlerà anche di questioni normative e finanziarie». In altre parole, sul tema delle fusioni si chiederà che Comuni “geneticamente” simili («vedi Valdengo e Vigliano», puntualizza Pella a mo’ di esempio) possano aggregare funzioni, cosa oggi non possibile perché vincolata al criterio dell’omogeneità demografica, ovvero a un simile numero di abitanti («vedi Valdengo e Cerreto, molto poco simili per molti aspetti», aggiunge il primo cittadino valdenghese). Ma non ci si fermerà qui. In materia legislativa, la Conferenza punterà ad «arrivare a una normativa diversa per piccoli e grandi Comuni - chiarisce ancora Pella -, facendo presente ad esempio che realtà molto distanti per grandezza non possono disporre delle stesse forze per adempiere ai comuni adempimenti burocratici». Verrà dunque chiesto un sgravio alle realtà minori: «Un obiettivo - puntualizza il vicepresidente Anci - che ci proponiamo di ottenere nel giro di 6/8 mesi».
Altro discorso riguarderà invece il capitolo trasferimenti, per i quali, in assemblea, si chiederà «una ripartizione diversa tra le varie realtà, che tenga conto di servizi e iniziative che i Comuni portano avanti»: «Perché - aggiunge - non è corretto che un paese che, ad esempio, ha una scuola di cui si servono anche i centri vicini debba ottenere dallo stato gli stessi trasferimenti dei Comuni che non ce l’hanno: un modo, in sostanza, per dare il giusto significato alla parola meritocrazia». L’occasione della Conferenza straordinaria, cui prenderanno parte anche i ministri dell’Economia, della programmazione, dell’Istruzione e degli Affari regionali, sarà la giusta sede in cui mettere sul tavolo tutte le questioni: «E noi, come Anci, ci riuniremo a breve per prepararci all’appuntamento - conclude Pella -: per arrivare uniti all’evento, con una sola veduta delle soluzioni da chiedere con fermezza al Governo».
Veronica Balocco