Organico del Tribunale: scoperto del 40%
BIELLA – Ormai la misura è colma, nel senso che la sopportazione dei dipendenti del Tribunale per la questione degli organici è al limite. Lo scoperto negli uffici, rispetto alla pianta organica prevista dal ministero, ha ormai raggiunto il 40%. La forza lavoro in tribunale è attualmente di 23 unità, il minimo storico nonostante l’aumento esponenziale del lavoro come dimostrano le migliaia di fascicoli accatastati nei vari uffici.
Con l’anno nuovo l’organico è destinato a ridursi ulteriormente: un’altra impiegata è ormai prossima alla pensione e ad aprile diventerà pensionabile anche il direttore amministrativo, Claudio Vannella. Invece che per decreto, il Palazzo di Giustizia rischia la chiusura per fallimento.
Il malumore e l’insoddisfazione di chi in quegli uffici ci lavora è palese. Nel corso dell’ultima assemblea, venerdì scorso, alla presenza del sindaco-avvocato Marco Cavicchioli, tra gli impiegati giudiziali di tutti i livelli (presenti anche quelli dell’ufficio del giudice di pace) la tensione si tagliava con il coltello. Il confronto è stato acceso. C’è chi ha proposto di alzare le barricate organizzando al più presto una clamorosa forma di protesta e, nel contempo, chiedere conferma e certezze sull’arrivo di personale a sostituire i vuoti nell’organico che paiono ormai voragini.
“Abbiamo chiesto al sindaco di intercedere con il presidente della Provincia per convincerlo a sganciare quantomeno tre o quattro persone – spiega uno dei sindacalisti del Tribunale, l’assistente giudiziario Rocco Musicò – Ci auguriamo tutti che si possa al più presto trovare una soluzione. La situazione è sempre più drammatica…”.
Valter Caneparo
BIELLA – Ormai la misura è colma, nel senso che la sopportazione dei dipendenti del Tribunale per la questione degli organici è al limite. Lo scoperto negli uffici, rispetto alla pianta organica prevista dal ministero, ha ormai raggiunto il 40%. La forza lavoro in tribunale è attualmente di 23 unità, il minimo storico nonostante l’aumento esponenziale del lavoro come dimostrano le migliaia di fascicoli accatastati nei vari uffici.
Con l’anno nuovo l’organico è destinato a ridursi ulteriormente: un’altra impiegata è ormai prossima alla pensione e ad aprile diventerà pensionabile anche il direttore amministrativo, Claudio Vannella. Invece che per decreto, il Palazzo di Giustizia rischia la chiusura per fallimento.
Il malumore e l’insoddisfazione di chi in quegli uffici ci lavora è palese. Nel corso dell’ultima assemblea, venerdì scorso, alla presenza del sindaco-avvocato Marco Cavicchioli, tra gli impiegati giudiziali di tutti i livelli (presenti anche quelli dell’ufficio del giudice di pace) la tensione si tagliava con il coltello. Il confronto è stato acceso. C’è chi ha proposto di alzare le barricate organizzando al più presto una clamorosa forma di protesta e, nel contempo, chiedere conferma e certezze sull’arrivo di personale a sostituire i vuoti nell’organico che paiono ormai voragini.
“Abbiamo chiesto al sindaco di intercedere con il presidente della Provincia per convincerlo a sganciare quantomeno tre o quattro persone – spiega uno dei sindacalisti del Tribunale, l’assistente giudiziario Rocco Musicò – Ci auguriamo tutti che si possa al più presto trovare una soluzione. La situazione è sempre più drammatica…”.
Valter Caneparo