E’ sciopero contro la Buona Scuola

E’ sciopero contro la Buona Scuola
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BIELLA - Sciopero è stato indetto, e sciopero si farà. Domani, 13 novembre, parte del mondo sindacale incontrerà a Roma parte di quello scolastico, per portare ancora una volta in piazza le proprie rivendicazioni contro la “Buona Scuola”. Tappa al Miur e, a seguire, a Montecitorio. 

La mobilitazione, che vede in prima linea sigle tra le quali i Cobas e Anief, si inserisce in un momento delicato. Segue, infatti, il taglio del nastro della fase “c” del piano straordinario di assunzioni voluto dal governo, cominciata martedì 10 novembre alle ore 16 con l’invio ai docenti precari italiani di una mail di proposta per un posto a tempo indeterminato.  

Fase positiva, la “c”, per molti docenti che si sono visti proporre la propria provincia di residenza; meno per chi sperava di non doversi spostare a chilometri di distanza. I dati rilasciati in queste ore vengono dal ministro Giannini, che si è espressa sul riscontro delle ore 19.25 di martedì, snocciolando i primi numeri: dopo tre ore, ha fatto sapere il ministro in un tweet, 6.088 professori dei  48.794 contattati avrebbero detto “sì”, senza prendersi i 10 giorni di riflessione assicurati dal Miur. Di questi “quasi 49mila”, in Piemonte sono arrivate 2.655 proposte di nomina, tra le quali chiaramente sono compresi anche gli insegnanti biellesi. Ai quali potrebbero essere stati offerti posti vuoti in provincia (una 70ina per medie e superiori più una 40ina alle elementari), o - ed è il timore già riscontrato da diversi per la precedente fase “b” - altrove.

Giovanna Boglietti

BIELLA - Sciopero è stato indetto, e sciopero si farà. Domani, 13 novembre, parte del mondo sindacale incontrerà a Roma parte di quello scolastico, per portare ancora una volta in piazza le proprie rivendicazioni contro la “Buona Scuola”. Tappa al Miur e, a seguire, a Montecitorio. 

La mobilitazione, che vede in prima linea sigle tra le quali i Cobas e Anief, si inserisce in un momento delicato. Segue, infatti, il taglio del nastro della fase “c” del piano straordinario di assunzioni voluto dal governo, cominciata martedì 10 novembre alle ore 16 con l’invio ai docenti precari italiani di una mail di proposta per un posto a tempo indeterminato.  

Fase positiva, la “c”, per molti docenti che si sono visti proporre la propria provincia di residenza; meno per chi sperava di non doversi spostare a chilometri di distanza. I dati rilasciati in queste ore vengono dal ministro Giannini, che si è espressa sul riscontro delle ore 19.25 di martedì, snocciolando i primi numeri: dopo tre ore, ha fatto sapere il ministro in un tweet, 6.088 professori dei  48.794 contattati avrebbero detto “sì”, senza prendersi i 10 giorni di riflessione assicurati dal Miur. Di questi “quasi 49mila”, in Piemonte sono arrivate 2.655 proposte di nomina, tra le quali chiaramente sono compresi anche gli insegnanti biellesi. Ai quali potrebbero essere stati offerti posti vuoti in provincia (una 70ina per medie e superiori più una 40ina alle elementari), o - ed è il timore già riscontrato da diversi per la precedente fase “b” - altrove.

Giovanna Boglietti

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