«Voglio dei soldi in cambio delle foto osé»

«Voglio dei soldi in cambio delle foto osé»
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Ha preteso dalla ex dei soldi in cambio delle foto scattate durante i loro momenti di intimità e registrate sullo smartphone e sul computer di casa. Lei, badante, ha racimolato una prima tranche di quanto l’ex gli chiedeva. Poi, esasperata, ha deciso di rivolgersi alla polizia, alla squadra della Polposta coordinata dall’ispettore Andrea Andreotti.

Così, all’incontro tra ex fidanzati per lo scambio soldi-foto, avvenuto peraltro a due passi dalla Questura, c’erano anche ben nascosti i poliziotti che sono intervenuti proprio nel momento in cui la busta (contenente un’altra tranche di 400 euro rispetto alle migliaia richieste), veniva consegnata nelle mani dell’uomo che è stato così arrestato in flagranza per il reato di estorsione. Il suo telefono e il computer sono stati sequestrati. E, in effetti, contenevano alcune foto osé della sua ex.

In manette è finito un cittadino italiano di origini marocchine di 37 anni (di cui sono state fornite le solo iniziali R.E.A.), operaio in una fabbrica della zona, perfettamente integrato e mai finito nei guai con la giustizia. «Quei soldi me li doveva, era la restituzione di un prestito», si è giustificato. L’altra mattina, l’uomo (difeso dall’avvocato Nicoletta Solivo) è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari che ha convalidato l’arresto e ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con la possibilità di recarsi al lavoro.

V.Ca.

Ha preteso dalla ex dei soldi in cambio delle foto scattate durante i loro momenti di intimità e registrate sullo smartphone e sul computer di casa. Lei, badante, ha racimolato una prima tranche di quanto l’ex gli chiedeva. Poi, esasperata, ha deciso di rivolgersi alla polizia, alla squadra della Polposta coordinata dall’ispettore Andrea Andreotti.

Così, all’incontro tra ex fidanzati per lo scambio soldi-foto, avvenuto peraltro a due passi dalla Questura, c’erano anche ben nascosti i poliziotti che sono intervenuti proprio nel momento in cui la busta (contenente un’altra tranche di 400 euro rispetto alle migliaia richieste), veniva consegnata nelle mani dell’uomo che è stato così arrestato in flagranza per il reato di estorsione. Il suo telefono e il computer sono stati sequestrati. E, in effetti, contenevano alcune foto osé della sua ex.

In manette è finito un cittadino italiano di origini marocchine di 37 anni (di cui sono state fornite le solo iniziali R.E.A.), operaio in una fabbrica della zona, perfettamente integrato e mai finito nei guai con la giustizia. «Quei soldi me li doveva, era la restituzione di un prestito», si è giustificato. L’altra mattina, l’uomo (difeso dall’avvocato Nicoletta Solivo) è comparso davanti al giudice delle indagini preliminari che ha convalidato l’arresto e ha disposto nei suoi confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con la possibilità di recarsi al lavoro.

V.Ca.

 

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