Anche il marchio biellese “Camo” alla Triennale di Milano
C’è anche il marchio “Camo” dello stilista biellese Stefano Ughetti tra gli oltre cento brand del made in Italy che formano, con i loro capi, il corpus della mostra “Il nuovo vocabolario della moda italiana” visitabile, sino al prossimo 6 marzo, alla Triennale di Milano. “Camo”, in particolare, è presente con due modelli di cui uno, composto da giacca, t-shirt e pantalone, è stato realizzato interamente con tessuti “Reda Active” frutto di un progetto rivolto alla produzione di tessuti tecnici in 100% lana Merino.
La mostra, unica nel suo genere, è nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Ecco allora una scelta di marchi e di creativi che, negli ultimi 20 anni, hanno rinnovato e recuperato il Dna culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio del tutto originale. Non a caso, “Il nuovo vocabolario della moda italiana” è dedicata alla memoria del grandissimo Elio Fiorucci, lo stilista scomparso nel luglio scorso e che, forse più di ogni altro, rivoluzionò lo stile e il costume. La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della comunicazione; dieci anni prima della grande crisi globale del 2008, che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi economici, sociali e culturali della post-modernità. La mostra, curata da Paola Bertola e Vittorio Linfante e su progetto di allestimento
di Martino Berghinz, è visitabile alla Triennale di Milano, dal martedì alla domenica in orario 10-20,30.
C’è anche il marchio “Camo” dello stilista biellese Stefano Ughetti tra gli oltre cento brand del made in Italy che formano, con i loro capi, il corpus della mostra “Il nuovo vocabolario della moda italiana” visitabile, sino al prossimo 6 marzo, alla Triennale di Milano. “Camo”, in particolare, è presente con due modelli di cui uno, composto da giacca, t-shirt e pantalone, è stato realizzato interamente con tessuti “Reda Active” frutto di un progetto rivolto alla produzione di tessuti tecnici in 100% lana Merino.
La mostra, unica nel suo genere, è nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare l’Italia della moda contemporanea e i suoi protagonisti. Ecco allora una scelta di marchi e di creativi che, negli ultimi 20 anni, hanno rinnovato e recuperato il Dna culturale, tecnico e tecnologico della tradizione, riscrivendolo in un linguaggio del tutto originale. Non a caso, “Il nuovo vocabolario della moda italiana” è dedicata alla memoria del grandissimo Elio Fiorucci, lo stilista scomparso nel luglio scorso e che, forse più di ogni altro, rivoluzionò lo stile e il costume. La mostra è un’accurata messa in scena del tratto di storia recente del made in Italy, a partire dal 1998, l’anno che segna il concreto passaggio a un mondo interconnesso dal web, alle nuove forme della comunicazione; dieci anni prima della grande crisi globale del 2008, che investe le economie occidentali e mette in crisi i paradigmi economici, sociali e culturali della post-modernità. La mostra, curata da Paola Bertola e Vittorio Linfante e su progetto di allestimento
di Martino Berghinz, è visitabile alla Triennale di Milano, dal martedì alla domenica in orario 10-20,30.