«I sindaci salvino l’Università»

«I sindaci salvino l’Università»
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BIELLA - La Provincia lancia l’Sos ai sindaci: «O troviamo i soldi o i corsi a Città Studi tenuti dall’Università di Torino cesseranno di esistere a partire dal secondo semestre di questo anno accademico». L’appello è di quelli forti e arriva dal presidente Emanuele Ramella Pralungo che ha convocato per la giornata di lunedì, d’urgenza, una assemblea dei sindaci dedicata proprio a questo spinoso tema.
«Come noto – sottolinea Ramella Pralungo – la Provincia di Biella non ha potuto adempiere agli oneri precedentemente assunti a causa delle difficoltà di tipo economico finanziario che hanno portato alla dichiarazione di dissesto, e non potrà proseguire nell’assunzione di questi oneri a causa dell’applicazione della riforma Delrio. L’università di Torino, però, ci richiede il saldo degli importi residui, pena la sospensione degli insegnamenti del secondo semestre dell’anno accademico 2015/2016 nella sede di Biella».
Ramella Pralungo invita dunque i colleghi sindaci all’assemblea. «Sarebbe pertanto fortemente auspicabile che l’assemblea stessa si assumesse l’onere di garantire la copertura della quota originariamente prevista in capo alla Provincia, mediante una compartecipazione alle spese per la gestione dei corsi universitari». Insomma, una situazione davvero difficile che potrebbe precludere lo sviluppo all’interno di Città Studi. I Comuni, che non navigano certo nell’oro in quest’ultimo periodo, dovranno dunque decidere se mettere mano al portafogli e mantenere i corsi universitari attivati da Torino, oppure cancellare l’intera offerta formativa a Città Studi.
Enzo Panelli

BIELLA - La Provincia lancia l’Sos ai sindaci: «O troviamo i soldi o i corsi a Città Studi tenuti dall’Università di Torino cesseranno di esistere a partire dal secondo semestre di questo anno accademico». L’appello è di quelli forti e arriva dal presidente Emanuele Ramella Pralungo che ha convocato per la giornata di lunedì, d’urgenza, una assemblea dei sindaci dedicata proprio a questo spinoso tema.
«Come noto – sottolinea Ramella Pralungo – la Provincia di Biella non ha potuto adempiere agli oneri precedentemente assunti a causa delle difficoltà di tipo economico finanziario che hanno portato alla dichiarazione di dissesto, e non potrà proseguire nell’assunzione di questi oneri a causa dell’applicazione della riforma Delrio. L’università di Torino, però, ci richiede il saldo degli importi residui, pena la sospensione degli insegnamenti del secondo semestre dell’anno accademico 2015/2016 nella sede di Biella».
Ramella Pralungo invita dunque i colleghi sindaci all’assemblea. «Sarebbe pertanto fortemente auspicabile che l’assemblea stessa si assumesse l’onere di garantire la copertura della quota originariamente prevista in capo alla Provincia, mediante una compartecipazione alle spese per la gestione dei corsi universitari». Insomma, una situazione davvero difficile che potrebbe precludere lo sviluppo all’interno di Città Studi. I Comuni, che non navigano certo nell’oro in quest’ultimo periodo, dovranno dunque decidere se mettere mano al portafogli e mantenere i corsi universitari attivati da Torino, oppure cancellare l’intera offerta formativa a Città Studi.
Enzo Panelli

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