Volontari ritracciano i vecchi sentieri
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L’idea non è quella di sovrapporsi a chi, storicamente e istituzionalmente, da sempre si occupa di queste operazioni. La volontà è, invece, quella di supportare i loro sforzi, completando, con nuove forze, un lavoro che richiede grande impegno e che potenzialmente coinvolge tutto il territorio biellese. E’ questa la filosofia alla base della proposta lanciata nei giorni scorsi tramite Facebook da Andrea Cavallo, pollonese, grande appassionato di montagna e di cose antiche, che proprio in virtù della sua passione ha lanciato l’idea di costituire un gruppo di lavoro volontario per la ritracciatura dei vecchi sentieri ormai caduti in disuso. Vie storiche, un tempo percorse dai pastori, delle quali oggi resta, nei casi migliori, il semplice ricordo, ma che a un escursionista poco esperto del Biellese possono finire per rappresentare, specie quando restano tracciate sulle mappe ufficiali, una trappola dalla quale può diventare complicato uscire.
Supportato nell’idea dall’amico Corrado Martiner Testa, forse il maggior esperto di escursionistica locale (nonché autore di numerose guide che descrivono i sentieri del territorio), Cavallo ha dunque buttato la pietra. Nella speranza che qualcuno la cogliesse. E così è stato, addirittura oltre le più ottimistiche aspettative. «Mi hanno scritto veramente in tanti - afferma -, dai semplici amanti della montagna a gestori di rifugi, sino a disoccupati pronti a regalare un po’ del loro tempo libero e, addirittura, a una ragazza tedesca che ogni anno viene in vacanza in Valle Cervo e si dice pronta a dare una mano». Una vera levata di scudi in difesa dei vecchi tracciati biellesi, «una parte di storia importantissima, dalla quale non dovremmo prescindere - afferma Cavallo -, anche per l’interesse architettonico che ancora rivestono molti degli alpeggi cui questi sentieri conducevano».
Dell’importanza di segnare costantemente, e mantenere puliti, i sentieri si era parlato, non a caso, proprio pochi giorni fa, nel corso della serata che ha visto protagoniste le avventure alpinistiche di Roberto Munarin, al salone Biverbanca. Nell’occasione, Corrado Martiner Testa, invitato in qualità di ospite, aveva perorato la causa, ricordando l’importanza delle manutenzioni: «Ogni sentiero di cui propongo la relazione sulle mie guide è stato da me percorso - ha affermato -. Ma nel corso degli anni, molte di queste vie non sono state più percorse né tracciate. Ovvio, quindi, che un escursionista possa finire per trovarsi in difficoltà». Un problema, in effetti, non da poco, e forse ancor più importante proprio perché relativo a sentieri secondari, meno battuti di quelli classici.
Ma l’idea di Cavallo potrebbe forse arrivare ad alleviare il male. La prima uscita di tracciatura volontaria ha infatti avuto luogo sabato scorso, quando il promotore, con la figlia e un amico, ha segnando il percorso che da Pian Fontanelle porta alla punta del Mucrone, attraverso il vecchio C19. «Un tratto che non era più semplice individuare - afferma Cavallo - e che in molti rinunciano a percorrere, fermandosi a Pian Fontanelle, proprio per l’incertezza della via». A sostenere gli sforzi dei tracciatori, anche uno sponsor: il Colorificio Giardino di strada Marghero a Biella, che ha donato la vernice bianca e rossa utilizzata nella segnatura. «Si è trattato di un’uscita propedeutica, cui faremo seguire altre iniziative - afferma Cavallo -. Questo il motivo per cui eravamo solo in tre: volevamo organizzare al meglio le operazioni. In futuro, però, coinvolgeremo i tanti amici che si sono offerti di darci una mano, individuando nuovi percorsi da riportare alla luce». In estate, poi, all’attività di semplice tracciatura potrebbe accompagnarsi anche quella di sistemazione vera e propria, con la messa insicurezza dei tratti più pericolosi e l’eventuale posizionamento di corde fisse, ove necessario.
Veronica Balocco
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA - VIDEO
L’idea non è quella di sovrapporsi a chi, storicamente e istituzionalmente, da sempre si occupa di queste operazioni. La volontà è, invece, quella di supportare i loro sforzi, completando, con nuove forze, un lavoro che richiede grande impegno e che potenzialmente coinvolge tutto il territorio biellese. E’ questa la filosofia alla base della proposta lanciata nei giorni scorsi tramite Facebook da Andrea Cavallo, pollonese, grande appassionato di montagna e di cose antiche, che proprio in virtù della sua passione ha lanciato l’idea di costituire un gruppo di lavoro volontario per la ritracciatura dei vecchi sentieri ormai caduti in disuso. Vie storiche, un tempo percorse dai pastori, delle quali oggi resta, nei casi migliori, il semplice ricordo, ma che a un escursionista poco esperto del Biellese possono finire per rappresentare, specie quando restano tracciate sulle mappe ufficiali, una trappola dalla quale può diventare complicato uscire.
Supportato nell’idea dall’amico Corrado Martiner Testa, forse il maggior esperto di escursionistica locale (nonché autore di numerose guide che descrivono i sentieri del territorio), Cavallo ha dunque buttato la pietra. Nella speranza che qualcuno la cogliesse. E così è stato, addirittura oltre le più ottimistiche aspettative. «Mi hanno scritto veramente in tanti - afferma -, dai semplici amanti della montagna a gestori di rifugi, sino a disoccupati pronti a regalare un po’ del loro tempo libero e, addirittura, a una ragazza tedesca che ogni anno viene in vacanza in Valle Cervo e si dice pronta a dare una mano». Una vera levata di scudi in difesa dei vecchi tracciati biellesi, «una parte di storia importantissima, dalla quale non dovremmo prescindere - afferma Cavallo -, anche per l’interesse architettonico che ancora rivestono molti degli alpeggi cui questi sentieri conducevano».
Dell’importanza di segnare costantemente, e mantenere puliti, i sentieri si era parlato, non a caso, proprio pochi giorni fa, nel corso della serata che ha visto protagoniste le avventure alpinistiche di Roberto Munarin, al salone Biverbanca. Nell’occasione, Corrado Martiner Testa, invitato in qualità di ospite, aveva perorato la causa, ricordando l’importanza delle manutenzioni: «Ogni sentiero di cui propongo la relazione sulle mie guide è stato da me percorso - ha affermato -. Ma nel corso degli anni, molte di queste vie non sono state più percorse né tracciate. Ovvio, quindi, che un escursionista possa finire per trovarsi in difficoltà». Un problema, in effetti, non da poco, e forse ancor più importante proprio perché relativo a sentieri secondari, meno battuti di quelli classici.
Ma l’idea di Cavallo potrebbe forse arrivare ad alleviare il male. La prima uscita di tracciatura volontaria ha infatti avuto luogo sabato scorso, quando il promotore, con la figlia e un amico, ha segnando il percorso che da Pian Fontanelle porta alla punta del Mucrone, attraverso il vecchio C19. «Un tratto che non era più semplice individuare - afferma Cavallo - e che in molti rinunciano a percorrere, fermandosi a Pian Fontanelle, proprio per l’incertezza della via». A sostenere gli sforzi dei tracciatori, anche uno sponsor: il Colorificio Giardino di strada Marghero a Biella, che ha donato la vernice bianca e rossa utilizzata nella segnatura. «Si è trattato di un’uscita propedeutica, cui faremo seguire altre iniziative - afferma Cavallo -. Questo il motivo per cui eravamo solo in tre: volevamo organizzare al meglio le operazioni. In futuro, però, coinvolgeremo i tanti amici che si sono offerti di darci una mano, individuando nuovi percorsi da riportare alla luce». In estate, poi, all’attività di semplice tracciatura potrebbe accompagnarsi anche quella di sistemazione vera e propria, con la messa insicurezza dei tratti più pericolosi e l’eventuale posizionamento di corde fisse, ove necessario.
Veronica Balocco
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