Posto di blocco, ai raggi X mezzi e persone
Giubbotti indossati, mitra spianati, macchine con le insegne della polizia in assetto di guerra, auto e camion incanalati, fatti transitare a passo d’uomo, qualche veicolo fermato e controllato ai raggi X con bagagliaio spalancato, cruscotto e cassetti vari perquisiti a fondo. La polizia ha mostrato i muscoli ieri a Biella. Per la prima volta i biellesi hanno visto in diretta un vero posto di blocco, come peraltro annunciato pochi giorni fa dal vicario del questore, 1° dirigente Marco Giovannetti: «Si tratta di un metodo invasivo per i cittadini, ma allo stesso tempo utile - aveva rimarcato -. Dopotutto, come ha spiegato pochi giorni fa il ministro Alfano, dopo gli attentati di Parigi nessuno è realmente al sicuro...».
Non si cercava nulla di particolare: è l’ennesimo modo per intensificare i controlli e prevenire reati. Le macchine in uscita da Biella verso il collegamento con il Maghettone sono state fatte confluire lungo un percorso forzato. Veicoli a campione sono stati fermati e controllati. L’altra corsia è stata invece chiusa all’ingresso per motivi di sicurezza da un’altra pattuglia della Polstato e dalla Polizia municipale.
Oltre alle volanti, hanno partecipato al servizio straordinario di controllo voluto dal questore, Salvatore Perrone, le pattuglie della Polizia stradale, sei del Reparto prevenzione crimine di Torino e una pattuglia della Polizia municipale. Come ha spiegato in un comunicato la portavoce della Questura, commissario Franceschina De Dominicis, «il posto di blocco ha consentito l’identificazione di numerose persone e dei loro veicoli. Altri ne verranno disposti nelle prossime settimane».
Sempre nella giornata di ieri, nel pomeriggio, un posto di blocco analogo è stato disposto a specchio anche nella corsia opposta per controllare stavolta le auto in ingresso verso la città.
V.Ca.
Giubbotti indossati, mitra spianati, macchine con le insegne della polizia in assetto di guerra, auto e camion incanalati, fatti transitare a passo d’uomo, qualche veicolo fermato e controllato ai raggi X con bagagliaio spalancato, cruscotto e cassetti vari perquisiti a fondo. La polizia ha mostrato i muscoli ieri a Biella. Per la prima volta i biellesi hanno visto in diretta un vero posto di blocco, come peraltro annunciato pochi giorni fa dal vicario del questore, 1° dirigente Marco Giovannetti: «Si tratta di un metodo invasivo per i cittadini, ma allo stesso tempo utile - aveva rimarcato -. Dopotutto, come ha spiegato pochi giorni fa il ministro Alfano, dopo gli attentati di Parigi nessuno è realmente al sicuro...».
Non si cercava nulla di particolare: è l’ennesimo modo per intensificare i controlli e prevenire reati. Le macchine in uscita da Biella verso il collegamento con il Maghettone sono state fatte confluire lungo un percorso forzato. Veicoli a campione sono stati fermati e controllati. L’altra corsia è stata invece chiusa all’ingresso per motivi di sicurezza da un’altra pattuglia della Polstato e dalla Polizia municipale.
Oltre alle volanti, hanno partecipato al servizio straordinario di controllo voluto dal questore, Salvatore Perrone, le pattuglie della Polizia stradale, sei del Reparto prevenzione crimine di Torino e una pattuglia della Polizia municipale. Come ha spiegato in un comunicato la portavoce della Questura, commissario Franceschina De Dominicis, «il posto di blocco ha consentito l’identificazione di numerose persone e dei loro veicoli. Altri ne verranno disposti nelle prossime settimane».
Sempre nella giornata di ieri, nel pomeriggio, un posto di blocco analogo è stato disposto a specchio anche nella corsia opposta per controllare stavolta le auto in ingresso verso la città.
V.Ca.