La tempesta non ferma Milano Unica
Sfidando coraggiosamente l’eccezionale nevicata che ha messo a dura prova ampie zone dell’East coast americana, si è aperta domenica la seconda edizione di Milano Unica New York inaugurando il nuovo anno espositivo di Milano Unica World. Con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, con la partnership di Agenzia Ice e con la collaborazione di Sistema Moda Italia, 61 aziende espositrici partecipano a questa seconda edizione del Salone Italiano del Tessile in terra americana.
Le produzioni di alta gamma provengono da Bergamo 2, Biella 16, Bolzano 1, Brescia 2, Como 12, Firenze 1, Milano 2, Monza 1, Novara 1, Prato 4, Sondrio 2, Treviso 1, Varese 8, Vercelli 4, Vicenza 3, Verona 1. Al Jacob Javits Center di Manhattan (foto), sulle sponde dell’Hudson, in uno dei distretti di moda più importanti al mondo, la comunità fashion americana entra in contatto diretto con l’eccellenza manifatturiera italiana. I tessuti esposti comprendono una gamma di materiali che coprono le innumerevoli tipologie di produzione, di gusto, di qualità per i visitatori della fiera. La sperimentazione, il gusto del bello e un occhio sempre attento all’ecologia e alla sostenibilità sono gli asset principali dei materiali nobili super-lusso reinterpretati in chiave tecnologica, dei tessuti high-performance, perfino della seduzione in chiave artigianale nei ricami e nella proposta esclusiva delle stampe.
L’edizione numero 1 del luglio 2015 aveva registrato un risultato ottimo con la presenza di più di 1.300 clienti di alto livello invitati a partecipare, in rappresentanza di quasi 700 aziende.
«Dopo la start up che ha riscosso un soddisfacente successo avendo visto partecipi in fiera tutti i più importanti brand della moda newyorkese, ora stiamo puntando fortemente sul coinvolgimento anche dei brand di alta gamma di altre aree geografiche Usa: California, Texas, Massachusetts -, spiega Ercole Botto Poala, neo-presidente di Milano Unica -. Sono una sessantina gli espositori esclusivamente italiani che presenteranno la P/E 2017 in quest'edizione, che mantieneil format d'esordio, ovvero l'accesso su invito. Un numero in leggero calo rispetto alla prima edizione, dovuto anche alla diversa stagionalità. Obiettivo della manifestazione - spiega il Presidente della fiera italiana del tessile -, è approcciare questo mercato a 360°, puntando non solo ai clienti tradizionali come i grandi retailer, o i designer, ma anche alle nuove tipologie di cliente che in Nord America stanno dimostrando grandi potenzialità».
«L’Agenzia Ice collabora nuovamente con Milano Unica nell’organizzazione dell’appuntamento newyorkese. Siamo convinti che gli Usa rappresentino uno sbocco molto interessante per le imprese italiane - sottolinea Maurizio Forte, direttore Ice New York e coordinatore Uffici Ice rete Usa -. I dati dell’export del tessile italiano verso gli Stati Uniti, che segnano un +17,2% per i primi nove mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, confermano la crescita del settore e la validità del mercato. L’iniziativa rientra nel Piano Moda Usa, il progetto voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere e promuovere le esportazioni in USA del comparto moda».
R.E.B.
Sfidando coraggiosamente l’eccezionale nevicata che ha messo a dura prova ampie zone dell’East coast americana, si è aperta domenica la seconda edizione di Milano Unica New York inaugurando il nuovo anno espositivo di Milano Unica World. Con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico, con la partnership di Agenzia Ice e con la collaborazione di Sistema Moda Italia, 61 aziende espositrici partecipano a questa seconda edizione del Salone Italiano del Tessile in terra americana.
Le produzioni di alta gamma provengono da Bergamo 2, Biella 16, Bolzano 1, Brescia 2, Como 12, Firenze 1, Milano 2, Monza 1, Novara 1, Prato 4, Sondrio 2, Treviso 1, Varese 8, Vercelli 4, Vicenza 3, Verona 1. Al Jacob Javits Center di Manhattan (foto), sulle sponde dell’Hudson, in uno dei distretti di moda più importanti al mondo, la comunità fashion americana entra in contatto diretto con l’eccellenza manifatturiera italiana. I tessuti esposti comprendono una gamma di materiali che coprono le innumerevoli tipologie di produzione, di gusto, di qualità per i visitatori della fiera. La sperimentazione, il gusto del bello e un occhio sempre attento all’ecologia e alla sostenibilità sono gli asset principali dei materiali nobili super-lusso reinterpretati in chiave tecnologica, dei tessuti high-performance, perfino della seduzione in chiave artigianale nei ricami e nella proposta esclusiva delle stampe.
L’edizione numero 1 del luglio 2015 aveva registrato un risultato ottimo con la presenza di più di 1.300 clienti di alto livello invitati a partecipare, in rappresentanza di quasi 700 aziende.
«Dopo la start up che ha riscosso un soddisfacente successo avendo visto partecipi in fiera tutti i più importanti brand della moda newyorkese, ora stiamo puntando fortemente sul coinvolgimento anche dei brand di alta gamma di altre aree geografiche Usa: California, Texas, Massachusetts -, spiega Ercole Botto Poala, neo-presidente di Milano Unica -. Sono una sessantina gli espositori esclusivamente italiani che presenteranno la P/E 2017 in quest'edizione, che mantieneil format d'esordio, ovvero l'accesso su invito. Un numero in leggero calo rispetto alla prima edizione, dovuto anche alla diversa stagionalità. Obiettivo della manifestazione - spiega il Presidente della fiera italiana del tessile -, è approcciare questo mercato a 360°, puntando non solo ai clienti tradizionali come i grandi retailer, o i designer, ma anche alle nuove tipologie di cliente che in Nord America stanno dimostrando grandi potenzialità».
«L’Agenzia Ice collabora nuovamente con Milano Unica nell’organizzazione dell’appuntamento newyorkese. Siamo convinti che gli Usa rappresentino uno sbocco molto interessante per le imprese italiane - sottolinea Maurizio Forte, direttore Ice New York e coordinatore Uffici Ice rete Usa -. I dati dell’export del tessile italiano verso gli Stati Uniti, che segnano un +17,2% per i primi nove mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo del 2014, confermano la crescita del settore e la validità del mercato. L’iniziativa rientra nel Piano Moda Usa, il progetto voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere e promuovere le esportazioni in USA del comparto moda».
R.E.B.
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