Attacco degli hacker a scuole e imprese
Il Biellese è sotto attacco degli hacker, gente che smanetta col computer con la facilità di un italiano medio ad avvolgere gli spaghetti nella forchetta. Sono stati attaccati studi tecnici di geometri, professionisti in genere, piccoli imprenditori.
E persino due scuole, l’Iti e il Liceo Classico. Tutta colpa di allegati a mail che appaiono innocue mentre, in realtà, nascondono un virus molto temuto che in gergo viene definito “cryptovirus-ransomware”. Come spiegano dalla sezione di Biella della Polizia Scientifica (in prima linea per trovare al più presto delle soluzioni sia per bloccare il proliferare del virus sia per riuscire e a capire da dove vengono inviate le mail virulente), si tratta di file eseguibili che dopo essere stati scaricati sul computer, sono in grado di criptare, letteralmente “blindandoli”, i file salvati sul computer, di norma tutti i documenti “Pdf ”, “Excel ” e “Word ”. In pratica, il proprietario del computer che quei file li ha realizzati, non sarà più in grado di aprirli.
Gli hacker chiedono a questo punto chiedono un riscatto sempre via mail, di norma 500 dollari, cifra che raddoppia dopo alcuni giorni.
Valter Caneparo
Leggi di più sull’Eco di Biella di sabato 6 febbraio 2016
Il Biellese è sotto attacco degli hacker, gente che smanetta col computer con la facilità di un italiano medio ad avvolgere gli spaghetti nella forchetta. Sono stati attaccati studi tecnici di geometri, professionisti in genere, piccoli imprenditori.
E persino due scuole, l’Iti e il Liceo Classico. Tutta colpa di allegati a mail che appaiono innocue mentre, in realtà, nascondono un virus molto temuto che in gergo viene definito “cryptovirus-ransomware”. Come spiegano dalla sezione di Biella della Polizia Scientifica (in prima linea per trovare al più presto delle soluzioni sia per bloccare il proliferare del virus sia per riuscire e a capire da dove vengono inviate le mail virulente), si tratta di file eseguibili che dopo essere stati scaricati sul computer, sono in grado di criptare, letteralmente “blindandoli”, i file salvati sul computer, di norma tutti i documenti “Pdf ”, “Excel ” e “Word ”. In pratica, il proprietario del computer che quei file li ha realizzati, non sarà più in grado di aprirli.
Gli hacker chiedono a questo punto chiedono un riscatto sempre via mail, di norma 500 dollari, cifra che raddoppia dopo alcuni giorni.
Valter Caneparo
Leggi di più sull’Eco di Biella di sabato 6 febbraio 2016