A Callabiana la prima “spa” comunale

A Callabiana la prima “spa” comunale
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CALLABIANA - L’idea non è mica male. Anzi. Un’ora tra sauna e bagno turco, poi un bell’aperitivo a base di Spritz e stuzzichini. O magari un bel paio di orette a mollo nell’idromassaggio, un po’ di vibrazioni con il percorso Kneipp, tra caldocaldo e freddofreddo, e infine una sana mangiata al ristorante. O perché no, una capatina nella doccia emozionale, poi una merenda cenoira dalle ineguagliabili capacità corroboranti. Sono inviti difficili da declinare quelli che giungono a valle dalle alture di Callabiana. Oltre 700 metri sul livello del mare, poco più di 140 residenti, un centro abitato che praticamente raccoglie l’essenziale, Callabiana, nel suo piccolo, ha un po’ di tutto. Ma adesso, ha ancora di più. Anzi, ha qualcosa che in tutto il Biellese nessun altro ha: la prima spa, per i profani un’area relax e benessere, comunale. Un progetto del quale si parla ormai da anni, e che non ha mancato di sollevare anche polemiche, e che oggi vivrà il suo debutto ufficiale: il famoso taglio del nastro, in programma per le 17. Siamo in frazione Fusero, al numero 9. Proprio di fronte a Municipio e ufficio postale, e di fianco al piccolo negozio di vicinato dal quale una volenterosa ragazza ogni mattina, per quattro ore, dispensa viveri e generi di prima necessità. Salvo poi abbassare le saracinesche per dedicarsi alle consegne a domicilio. L’idea della spa non è un capriccio dell’amministrazione comunale, qui guidata dal giovane Lorenzo Vercellotti, ma il frutto di una lunga opera di riflessione compiuta dal consiglio comunale nel suo insieme.

«Ci abbiamo pensato a lungo - confessa l’assessore Fabrizio Cervellati, che qui fa anche l’impiegato delle Poste, una sorta di “amico” di tutti che, da dietro lo sportello, chiacchiera tra l’italiano e il dialetto del più e del meno, mentre versa bollettini e cura libretti di risparmio -. Quando, anni fa, abbiamo ricevuto quel corposo contributo per via del fatto che siamo Comune di confine, abbiamo dovuto pensarci a lungo, su come investire tutti quei soldi». Callabiana, a ben vedere, non è che confini proprio con la Val d’Aosta, regione a statuto speciale che, ai Comuni limitrofi, dà diritto a generose elargizioni europee.

A toccare i confini della Vallée è semmai l’isola amministrativa che Callabiana possiede in alta Valsessera, ma tanto è bastato - a rigor di legge - perché sul piccolo Comune piovesse qualcosa come un colpaccio da 750mila euro. Robe da coprirci un bilancio comunale, in grado di risolvere problemi atavici di una comunità esigua come questa. Ma che, per volontà dei legislatori europei, non era possibile utilizzare per promuoverci, tanto per dire, progetti sociali, nuove infrastrutture o investimenti di quotidiana utilità.

«No - chiarisce il consigliere comunale Roberta Buzzo -: i vincoli erano molto stretti, I soldi andavano usati esclusivamente per progetti con valenza turistica». E così, le idee si sono per forza dovute arenare nel mare del “meno necessario”. Finendo però per approdare a qualcosa di realmente innovativo. In sostanza, l’area benessere che oggi vedrà ufficialmente la luce (per utilizzare la quale è necessario prenotarsi allo 015/745216) è solo l’ultimo tassello di un progetto più ampio. Che qui tutti conoscono come “L’Erbavoglio ”. E che in sostanza è frutto dell’impegno di tre fratelli cossatesi, Eleonora, Giulia e Alessandro Fini, che in quest’idea hanno creduto ben sei anni fa. Facendone la loro nuova casa. «Sempre con finanziamenti comunali all’epoca abbiamo realizzato, in un edificio del Comune, un centro incontro con ristorante, bar e bed&breakfast», chiarisce Cervellati. Uno spunto cui poi i tre fratelli, provenienti dal settore, hanno dato un risvolto commerciale dai risultati evidenti. «Oggi il locale è molto frequentato - spiega ancora l’assessore -, sia dagli abitanti sia da gente che viene da fuori. La qualità del cibo e del servizio è molto alta, per cui il centro è diventato con il tempo un vero punto di riferimento». E da oggi, a ristorazione e ricettività si affiancherà anche l’aspetto benessere, che di questi tempi un suo seguito ha saputo ritagliarselo in ogni dove. «Per tanto tempo Callabiana è rimasta vincolata al tessile, alle industrie. Che pian piano dalla Valle se ne sono andate- commenta ancora Cervellati -. Con questo progetto abbiamo voluto fare un atto di coraggio, dimostrando che vogliamo guardare oltre, puntando al futuro. E sperando che questo possa consentirci di arricchire la nostra realtà, magari con l’arrivo di turisti e nuovi residenti».

Un’idea che potrebbe non essere del tutto campata per aria, se si pensa che il corposo finanziamento Ue, oltre all’angolo relax, darà modo di portare in paese anche la rete Adsl, con una dorsale che dal centro porterà sino a Selve Marcone, oltre a nuovi parcheggi nelle frazioni e asfaltature in alcuni tratti critici.

«La speranza è che qualcuno possa in futuro decidere di stabilirsi qui - aggiunge Roberta Buzzo -, magari lavorando da casa. La natura è bellissima, e se pensiamo che in questi anni stiamo facendo anche un lavoro di riqualificazione sentieristica, è facile immaginare Callabiana come un piccolo paradiso di tranquillità». L’unico problema restano forse i collegamenti, visti i pochissimi autobus di linea giornalieri, e l’assenza di scuole sul territorio, ma «il Comune è molto attivo nello stipulare convenzioni con i paesi vicini e nel proporre eventuali servizi di mobilità per anziani», specifica l’assessore. Se, poi, a tutto questo si aggiunge la frizzante vita sociale, fatta anche di un’attivissima Pro loco che da oltre trent’anni porta avanti la tradizione della Festa dei callabianesi, e lo stagionale arrivo di villeggianti, oltre all’atavico legame con gli emigrati in Francia, ecco che quello che a prima vista potrebbe sembrare un paesino insignificante acquista un valore inaspettato. Che da domani, conterà quel qualcosa in più di davvero originale.

Veronica Balocco

CALLABIANA - L’idea non è mica male. Anzi. Un’ora tra sauna e bagno turco, poi un bell’aperitivo a base di Spritz e stuzzichini. O magari un bel paio di orette a mollo nell’idromassaggio, un po’ di vibrazioni con il percorso Kneipp, tra caldocaldo e freddofreddo, e infine una sana mangiata al ristorante. O perché no, una capatina nella doccia emozionale, poi una merenda cenoira dalle ineguagliabili capacità corroboranti. Sono inviti difficili da declinare quelli che giungono a valle dalle alture di Callabiana. Oltre 700 metri sul livello del mare, poco più di 140 residenti, un centro abitato che praticamente raccoglie l’essenziale, Callabiana, nel suo piccolo, ha un po’ di tutto. Ma adesso, ha ancora di più. Anzi, ha qualcosa che in tutto il Biellese nessun altro ha: la prima spa, per i profani un’area relax e benessere, comunale. Un progetto del quale si parla ormai da anni, e che non ha mancato di sollevare anche polemiche, e che oggi vivrà il suo debutto ufficiale: il famoso taglio del nastro, in programma per le 17. Siamo in frazione Fusero, al numero 9. Proprio di fronte a Municipio e ufficio postale, e di fianco al piccolo negozio di vicinato dal quale una volenterosa ragazza ogni mattina, per quattro ore, dispensa viveri e generi di prima necessità. Salvo poi abbassare le saracinesche per dedicarsi alle consegne a domicilio. L’idea della spa non è un capriccio dell’amministrazione comunale, qui guidata dal giovane Lorenzo Vercellotti, ma il frutto di una lunga opera di riflessione compiuta dal consiglio comunale nel suo insieme.

«Ci abbiamo pensato a lungo - confessa l’assessore Fabrizio Cervellati, che qui fa anche l’impiegato delle Poste, una sorta di “amico” di tutti che, da dietro lo sportello, chiacchiera tra l’italiano e il dialetto del più e del meno, mentre versa bollettini e cura libretti di risparmio -. Quando, anni fa, abbiamo ricevuto quel corposo contributo per via del fatto che siamo Comune di confine, abbiamo dovuto pensarci a lungo, su come investire tutti quei soldi». Callabiana, a ben vedere, non è che confini proprio con la Val d’Aosta, regione a statuto speciale che, ai Comuni limitrofi, dà diritto a generose elargizioni europee.

A toccare i confini della Vallée è semmai l’isola amministrativa che Callabiana possiede in alta Valsessera, ma tanto è bastato - a rigor di legge - perché sul piccolo Comune piovesse qualcosa come un colpaccio da 750mila euro. Robe da coprirci un bilancio comunale, in grado di risolvere problemi atavici di una comunità esigua come questa. Ma che, per volontà dei legislatori europei, non era possibile utilizzare per promuoverci, tanto per dire, progetti sociali, nuove infrastrutture o investimenti di quotidiana utilità.

«No - chiarisce il consigliere comunale Roberta Buzzo -: i vincoli erano molto stretti, I soldi andavano usati esclusivamente per progetti con valenza turistica». E così, le idee si sono per forza dovute arenare nel mare del “meno necessario”. Finendo però per approdare a qualcosa di realmente innovativo. In sostanza, l’area benessere che oggi vedrà ufficialmente la luce (per utilizzare la quale è necessario prenotarsi allo 015/745216) è solo l’ultimo tassello di un progetto più ampio. Che qui tutti conoscono come “L’Erbavoglio ”. E che in sostanza è frutto dell’impegno di tre fratelli cossatesi, Eleonora, Giulia e Alessandro Fini, che in quest’idea hanno creduto ben sei anni fa. Facendone la loro nuova casa. «Sempre con finanziamenti comunali all’epoca abbiamo realizzato, in un edificio del Comune, un centro incontro con ristorante, bar e bed&breakfast», chiarisce Cervellati. Uno spunto cui poi i tre fratelli, provenienti dal settore, hanno dato un risvolto commerciale dai risultati evidenti. «Oggi il locale è molto frequentato - spiega ancora l’assessore -, sia dagli abitanti sia da gente che viene da fuori. La qualità del cibo e del servizio è molto alta, per cui il centro è diventato con il tempo un vero punto di riferimento». E da oggi, a ristorazione e ricettività si affiancherà anche l’aspetto benessere, che di questi tempi un suo seguito ha saputo ritagliarselo in ogni dove. «Per tanto tempo Callabiana è rimasta vincolata al tessile, alle industrie. Che pian piano dalla Valle se ne sono andate- commenta ancora Cervellati -. Con questo progetto abbiamo voluto fare un atto di coraggio, dimostrando che vogliamo guardare oltre, puntando al futuro. E sperando che questo possa consentirci di arricchire la nostra realtà, magari con l’arrivo di turisti e nuovi residenti».

Un’idea che potrebbe non essere del tutto campata per aria, se si pensa che il corposo finanziamento Ue, oltre all’angolo relax, darà modo di portare in paese anche la rete Adsl, con una dorsale che dal centro porterà sino a Selve Marcone, oltre a nuovi parcheggi nelle frazioni e asfaltature in alcuni tratti critici.

«La speranza è che qualcuno possa in futuro decidere di stabilirsi qui - aggiunge Roberta Buzzo -, magari lavorando da casa. La natura è bellissima, e se pensiamo che in questi anni stiamo facendo anche un lavoro di riqualificazione sentieristica, è facile immaginare Callabiana come un piccolo paradiso di tranquillità». L’unico problema restano forse i collegamenti, visti i pochissimi autobus di linea giornalieri, e l’assenza di scuole sul territorio, ma «il Comune è molto attivo nello stipulare convenzioni con i paesi vicini e nel proporre eventuali servizi di mobilità per anziani», specifica l’assessore. Se, poi, a tutto questo si aggiunge la frizzante vita sociale, fatta anche di un’attivissima Pro loco che da oltre trent’anni porta avanti la tradizione della Festa dei callabianesi, e lo stagionale arrivo di villeggianti, oltre all’atavico legame con gli emigrati in Francia, ecco che quello che a prima vista potrebbe sembrare un paesino insignificante acquista un valore inaspettato. Che da domani, conterà quel qualcosa in più di davvero originale.

Veronica Balocco

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