Città Studi, adesso il Wi-Fi si paga

Città Studi, adesso il Wi-Fi si paga
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BIELLA - La notizia viaggia sul passaparola degli studenti, oltre che sulla comunicazione ufficiale che serve da avviso agli interessati. In ogni caso, il “passaggio” è certo e, anzi, è dall’inizio dall’anno che ci si sta lavorando: l’uso del Wi-Fi, a Città Studi, sarà d’ora in poi a pagamento. Una cifra esigua, quella che dovrà essere versata da chi vorrà farne uso all’interno della struttura, ma tant’è: si tratta di 10 euro all’anno. 

Poco più di 80 centesimi al mese che daranno accesso ai servizi digitali che già molti conoscono: una rete wireless illimitata, postazioni fisse e la Media Library On Line, per accedere, tra le altre cose, a quotidiani e periodici di tutto il mondo, in lingua originale. Cuore di questo “passaggio”, la biblioteca di Città Studi, frequentata dagli iscritti del polo universitario come da persone esterne. 

«Va sottolineato, proprio riguardo alla biblioteca, che resteranno gratuiti i servizi che le sono propri come la consultazione e il prestito libri. Per quanto riguarda il pagamento del servizio telematico e digitale, si tratta di una novità introdotta nel 2016 che non vuole essere una vessazione, ma il corrispettivo di un servizio di valore», spiega il presidente di Città Studi, Pier Ettore Pellerey. Perché questa scelta e perché ora e non prima? «Ci sono dei costi vivi che implicano una copertura, tanto più che la nostra biblioteca rappresenta un polo bibliotecario non pubblico ma privato. Ci sono servizi che vanno ripartiti tra i loro utenti e non sulla collettività, questo è il messaggio. Non è avvenuto prima, perché quando è nata la biblioteca c’erano altre considerazioni generali». 

Oggi, in un anno la biblioteca di Città Studi conta 12mila utenti, tra informatici e tradizionali. Di questi, calcola Pellerey, un terzo usa anche il servizio digitale. Nella struttura si offre prestito di libri e di lettori di e-book; prestito inter-bibliotecario; servizio di assistenza per la ricerca bibliografica nelle banche dati europee, per reperire articoli, studi e monografie su tematiche comunitarie; ricerche bibliografiche;  sala-web con 14 postazioni, Wi-Fi e stampe. Quanto al materiale, sono compresi libri, quotidiani, riviste, film in dvd, tesi di laurea e banche dati. 

Chi vorrà allacciarsi al Wi-Fi che passa a pagamento, dovrà presentarsi in biblioteca, a Città Studi, munito di documento d’identità e tessera sanitaria per la registrazione. Una volta versati i 10 euro, si procederà all’assegnazione di utente e password.

Nel caso una persona fosse già iscritta, l’interessato deve comunque procedere al “passaggio”, pena la scadenza dal 12 febbraio prossimo. Inoltre, per la prima giornata, “data ponte” in cui avverrà la registrazione, la navigazione sarà consentita gratuitamente. 

Giovanna Boglietti

BIELLA - La notizia viaggia sul passaparola degli studenti, oltre che sulla comunicazione ufficiale che serve da avviso agli interessati. In ogni caso, il “passaggio” è certo e, anzi, è dall’inizio dall’anno che ci si sta lavorando: l’uso del Wi-Fi, a Città Studi, sarà d’ora in poi a pagamento. Una cifra esigua, quella che dovrà essere versata da chi vorrà farne uso all’interno della struttura, ma tant’è: si tratta di 10 euro all’anno. 

Poco più di 80 centesimi al mese che daranno accesso ai servizi digitali che già molti conoscono: una rete wireless illimitata, postazioni fisse e la Media Library On Line, per accedere, tra le altre cose, a quotidiani e periodici di tutto il mondo, in lingua originale. Cuore di questo “passaggio”, la biblioteca di Città Studi, frequentata dagli iscritti del polo universitario come da persone esterne. 

«Va sottolineato, proprio riguardo alla biblioteca, che resteranno gratuiti i servizi che le sono propri come la consultazione e il prestito libri. Per quanto riguarda il pagamento del servizio telematico e digitale, si tratta di una novità introdotta nel 2016 che non vuole essere una vessazione, ma il corrispettivo di un servizio di valore», spiega il presidente di Città Studi, Pier Ettore Pellerey. Perché questa scelta e perché ora e non prima? «Ci sono dei costi vivi che implicano una copertura, tanto più che la nostra biblioteca rappresenta un polo bibliotecario non pubblico ma privato. Ci sono servizi che vanno ripartiti tra i loro utenti e non sulla collettività, questo è il messaggio. Non è avvenuto prima, perché quando è nata la biblioteca c’erano altre considerazioni generali». 

Oggi, in un anno la biblioteca di Città Studi conta 12mila utenti, tra informatici e tradizionali. Di questi, calcola Pellerey, un terzo usa anche il servizio digitale. Nella struttura si offre prestito di libri e di lettori di e-book; prestito inter-bibliotecario; servizio di assistenza per la ricerca bibliografica nelle banche dati europee, per reperire articoli, studi e monografie su tematiche comunitarie; ricerche bibliografiche;  sala-web con 14 postazioni, Wi-Fi e stampe. Quanto al materiale, sono compresi libri, quotidiani, riviste, film in dvd, tesi di laurea e banche dati. 

Chi vorrà allacciarsi al Wi-Fi che passa a pagamento, dovrà presentarsi in biblioteca, a Città Studi, munito di documento d’identità e tessera sanitaria per la registrazione. Una volta versati i 10 euro, si procederà all’assegnazione di utente e password.

Nel caso una persona fosse già iscritta, l’interessato deve comunque procedere al “passaggio”, pena la scadenza dal 12 febbraio prossimo. Inoltre, per la prima giornata, “data ponte” in cui avverrà la registrazione, la navigazione sarà consentita gratuitamente. 

Giovanna Boglietti

 

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