Il mondo attende di “acquistare” l’isola di Budelli
MOSSO - E’ letteralmente un’eco mondiale, che rimbalza dall’Australia ai Caraibi, quella che sta facendo risuonare la curiosa proposta lanciata nei giorni scorsi dai ragazzi della IIB della scuola media del paese. Un’idea semplice quanto geniale, certamente sintomatica di una certa sensibilità per quei valori intangibili che spesso le giovani generazioni dimenticano: avviare - come loro stessi spiegano - «una grande colletta su internet (letteralmente crowdfunding ) per permetterci di acquistare l'isola di Budelli, per far sì che rimanga italiana e incontaminata. Vorremmo che fosse l'isola di tutti gli studenti d'Italia». «Abbiamo calcolato - fanno infatti notare i ragazzi - che se ogni studente delle scuole italiane mettesse 50cent, avremmo subito i fondi necessari. Ma naturalmente accettiamo contributi anche da chi non è studente!». Vero paradiso della natura, l’isola di Budelli, famosa soprattutto per la sua spiaggia rosa, stava per essere venduta ad un magnate neozelandese, che tuttavia qualche giorno fa si è tirato indietro. Ai ragazzi, ispirati dal vulcanico professore di Scienze Giuseppe Paschetto, è quindi venuta l’idea, subito accolta dal Parco come «un’ottima soluzione per evitare un'altra asta». Ma l’entusiasmo non ha investito solo le autorità locali: tantissimi giovani, e meno giovani, hanno infatti risposto all’appello dei ragazzi di Mosso, denotando fin dal primo momento un diffuso interesse per la proposta. E no solo dall’Italia sono arrivate manifestazioni di interesse: le ultime cronache parlano di contatti dall’Islanda, dal Costarica, da Hong Kong, ma anche da giornali russi, dai tabloid inglesi e dalla stampa tedesca. «Avete in mente un’utopia? Un’isola dei giovani potrebbe nascere in Italia», titolava nei giorni scorsi un giornale francese. Il tutto mentre anche la tv italiana, complice la mediazione del “local” Massimo Giletti, ha preso a cuore l’iniziativa, presentandola a “Domenica in” alla presenza di Alessandro Gassman. «Mi pare una bellissima idea, ho letto anche io la proposta dei ragazzi. Io sono molto appassionato di natura e ho a cuore la protezione dell’ambiente», ha spiegato l’attore.
Ora però, anche tramite la pagina Facebook dedicata al progetto (“Non si s-budelli l’Italia”) il mondo intero chiede delucidazioni sulle modalità di versamento dei contributi. E sono proprio i ragazzi della IIB, nei giorni scorsi ad aver chiarito i motivi del ritardo nell’avvio del crowfunding: «Nelle nostre intenzioni oggi avrebbe dovuto concretamente partire la raccolta fondi – spiegavano martedì -: abbiamo aperto un conto bancario dedicato, tuttavia le norme che regolano la contabilità delle scuole ci impediscono di percorrere questa strada garantendo la trasparenza necessaria. In molti hanno espresso perplessità e raccomandato cautela nella raccolta e nella gestione di una tale quantità di denaro: la nostra intenzione è quella di dare vita a una struttura trasparente, seria e adeguata alla grande importanza dell'obiettivo prefissato. È un progetto dei ragazzi, ma non è un gioco da ragazzi. Questo significa che, inevitabilmente, il momento dell'effettiva apertura della raccolta slitterà di alcuni giorni».
Veronica Balocco
MOSSO - E’ letteralmente un’eco mondiale, che rimbalza dall’Australia ai Caraibi, quella che sta facendo risuonare la curiosa proposta lanciata nei giorni scorsi dai ragazzi della IIB della scuola media del paese. Un’idea semplice quanto geniale, certamente sintomatica di una certa sensibilità per quei valori intangibili che spesso le giovani generazioni dimenticano: avviare - come loro stessi spiegano - «una grande colletta su internet (letteralmente crowdfunding ) per permetterci di acquistare l'isola di Budelli, per far sì che rimanga italiana e incontaminata. Vorremmo che fosse l'isola di tutti gli studenti d'Italia». «Abbiamo calcolato - fanno infatti notare i ragazzi - che se ogni studente delle scuole italiane mettesse 50cent, avremmo subito i fondi necessari. Ma naturalmente accettiamo contributi anche da chi non è studente!». Vero paradiso della natura, l’isola di Budelli, famosa soprattutto per la sua spiaggia rosa, stava per essere venduta ad un magnate neozelandese, che tuttavia qualche giorno fa si è tirato indietro. Ai ragazzi, ispirati dal vulcanico professore di Scienze Giuseppe Paschetto, è quindi venuta l’idea, subito accolta dal Parco come «un’ottima soluzione per evitare un'altra asta». Ma l’entusiasmo non ha investito solo le autorità locali: tantissimi giovani, e meno giovani, hanno infatti risposto all’appello dei ragazzi di Mosso, denotando fin dal primo momento un diffuso interesse per la proposta. E no solo dall’Italia sono arrivate manifestazioni di interesse: le ultime cronache parlano di contatti dall’Islanda, dal Costarica, da Hong Kong, ma anche da giornali russi, dai tabloid inglesi e dalla stampa tedesca. «Avete in mente un’utopia? Un’isola dei giovani potrebbe nascere in Italia», titolava nei giorni scorsi un giornale francese. Il tutto mentre anche la tv italiana, complice la mediazione del “local” Massimo Giletti, ha preso a cuore l’iniziativa, presentandola a “Domenica in” alla presenza di Alessandro Gassman. «Mi pare una bellissima idea, ho letto anche io la proposta dei ragazzi. Io sono molto appassionato di natura e ho a cuore la protezione dell’ambiente», ha spiegato l’attore.
Ora però, anche tramite la pagina Facebook dedicata al progetto (“Non si s-budelli l’Italia”) il mondo intero chiede delucidazioni sulle modalità di versamento dei contributi. E sono proprio i ragazzi della IIB, nei giorni scorsi ad aver chiarito i motivi del ritardo nell’avvio del crowfunding: «Nelle nostre intenzioni oggi avrebbe dovuto concretamente partire la raccolta fondi – spiegavano martedì -: abbiamo aperto un conto bancario dedicato, tuttavia le norme che regolano la contabilità delle scuole ci impediscono di percorrere questa strada garantendo la trasparenza necessaria. In molti hanno espresso perplessità e raccomandato cautela nella raccolta e nella gestione di una tale quantità di denaro: la nostra intenzione è quella di dare vita a una struttura trasparente, seria e adeguata alla grande importanza dell'obiettivo prefissato. È un progetto dei ragazzi, ma non è un gioco da ragazzi. Questo significa che, inevitabilmente, il momento dell'effettiva apertura della raccolta slitterà di alcuni giorni».
Veronica Balocco