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Carcere di Biella, due giorni di tensione: agenti aggrediti e detenuto sul tetto

I sindacati della Polizia penitenziaria insorgono: «Siamo allo sfascio totale. Nordio, se c'è, batta un colpo».

Carcere di Biella, due giorni di tensione: agenti aggrediti e detenuto sul tetto

Due episodi critici ravvicinati, a distanza di meno di 24 ore, hanno riguardato da molto vicino il carcere di Biella. Prima l’aggressione violenta a due agenti, poi l’arrampicata di un detenuto fino al tetto del vecchio padiglione, da cui minacciava di gettarsi nel vuoto: momenti che hanno richiesto l’intervento di forze dell’ordine, vigili del fuoco e sanitari del 118.

Carcere di Biella due giorni di tensione: l’aggressione agli agenti

Ieri pomeriggio, intorno alle 16, durante il cambio turno nel reparto isolamento, un detenuto di origine pakistana – già noto per precedenti episodi di violenza nei confronti della polizia penitenziaria – ha improvvisamente aggredito due agenti appena entrati in servizio. Colpiti al volto, i due operatori sono stati costretti a ricorrere alle cure del Pronto soccorso.

L’arrampicata sul tetto e la minaccia di buttarsi

Questa mattina, invece, un nuovo episodio ha riportato il penitenziario biellese al centro delle cronache. Intorno alle 10, un detenuto sudamericano trasferito da poche settimane dal carcere di La Spezia si è arrampicato dalle grate dei cortili passeggio riuscendo a raggiungere il tetto del terzo piano del vecchio padiglione. Da lì ha minacciato di non scendere fino a quando non fosse stato disposto il suo trasferimento nell’istituto di provenienza.

L’intervento di forze dell’ordine, vigili del fuoco e 118

La situazione ha immediatamente fatto scattare l’allarme. Polizia e carabinieri hanno presidiato l’area, mentre due autogru dei vigili del fuoco si sono posizionate attorno alla struttura per garantire un eventuale recupero in sicurezza. Sul posto anche il comandante del carcere, rientrato d’urgenza da una missione, che ha condotto la lunga trattativa per far desistere l’uomo, in assenza del direttore. Le operazioni di contenimento si sono protratte per ore, con momenti di forte apprensione per il rischio di una caduta e per l’impatto sulla sicurezza generale dell’istituto.

L’emergenza è rientrata

Solo intorno alle 13 il detenuto è stato convinto a rientrare, e l’intervento si è finalmente concluso. A lasciare per ultimi il carcere sono stati i sanitari del 118, poco dopo l’una, arrivati con un’ambulanza per verificare le condizioni del detenuto e degli operatori coinvolti.

Le denunce dei sindacati

Durissime le reazioni dei sindacati di categoria. «Siamo allo sfascio totale – ha denunciato in queste ore Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp – le carceri italiane sono ormai una polveriera senza controllo. A Biella, come altrove, regna l’anarchia gestionale, il personale viene lasciato da solo, in balia di detenuti violenti e recidivi. Non si capisce più nulla. Il ministro Nordio, se c’è, batta un colpo – insiste-  il tempo delle analisi è finito. Servono atti concreti, immediati, prima che ci scappi il morto».

Il carcere di Biella nuovamente sotto la lente dopo due giorni di tensione

Le tensioni di queste ore riaccendono dunque i riflettori sulla drammatica situazione delle carceri italiane, dove il sovraffollamento e la carenza di organico continuano a generare condizioni di rischio estremo tanto per i detenuti quanto per il personale: quello di Biella, in particolare, già sotto la lente per episodi raccontati a Eco di Biella da un detenuto e per altre vicende giudiziarie legate allo spaccio di stupefacenti, corruzioni e favoreggiamenti interni, oggi torna nuovamente alla ribalta nazionale.

Gianmaria Laurent Jacazio