Docenti meccanici: adesso devono controllare i pullman
Docenti accompagnatori impegnati a controllare gli studenti in gita. E, fin qui, la responsabilità è grande, però necessaria. Ma anche chiamati a fare da controllori all’autista - che non abbia bevuto alcolici, che non si distragga alla guida - e alle condizioni del pullman usato come mezzo per il viaggio - dalle gomme ai fari, agli estintori presenti a bordo -. Questa l’ultima disposizione che il Ministero ha comunicato alle scuole italiane e che lascia sgomenti, anche nel Biellese. La circolare che tratta la questione è arrivata alle segreterie delle scuole locali solo negli ultimi giorni. Diversi docenti incaricati di organizzare le visite d’istruzione la stanno visionando ora. Tra di loro, c’è un professore “decano” dell’impegno, che da ben 23 anni si occupa delle numerose gite del suo istituto, l’Iis “G. e Q. Sella” di Biella, Enrico Bellincioni.
Il professore è partito ieri sera, diretto con alcuni studenti a Praga, proprio in pullman. E ha organizzato lo spostamento odierno di altri ragazzi e colleghi, pronti a visitare l’Austria. Prima di lasciare Biella ha acconsentito a esprimere alcune perplessità sulla nota del Miur, a cominciare dai tempi richiesti per le informazioni da rendere note: «Ci è stato richiesto di comunicare i dati della compagnia, della targa del mezzo e dell’autista 15 giorni prima - dice - Tenga conto che abbiamo ricevuto la comunicazione in ritardo e siamo già in partenza. Comunque, è difficile poter rispettare queste tempistiche: il proprietario dell’agenzia che ha vinto il bando per il trasporto, che in questo caso è di Torino, può far avere queste informazioni solo due giorni prima, impossibile fare altrimenti. In secondo luogo, ciò che viene richiesto come controllo al conducente è di per sé normale per gli autisti, che sono i primi a rifiutarsi di bere alcolici o che fanno delle pause durante il viaggio, ad esempio».
Il vademecum, preparato dalla polizia, affida, infatti, compiti precisi. Vi è scritto: «Nel corso del viaggio gli accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci), né bevande alcoliche, neppure in modica quantità. Durante la guida egli non può far uso di apparecchi telefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare».
L’occhio vigile dei docenti, poi, dovrà posarsi sul mezzo. Da improvvisati meccanici: “In maniera empirica – spiega il vademecum – si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori. Se l’autobus è dotato di sistemi di ritenuta – cinture di sicurezza i passeggeri devono utilizzarli e devono essere informati, mediante cartelli o sistemi audio visivi. Se il mancato uso riguarda un minore ne risponde il conducente o chi è tenuto alla sua sorveglianza, qualora si trovi a bordo del veicolo».
Enrico Bellincioni si pone una domanda legittima: «Mi chiedo come il preside o come io, ingegnere elettronico, possiamo avere competenze a riguardo. Da parte mia, posso al massimo controllare i documenti, la revisione. D’altro canto, nel bando lanciato dalla scuola, ho inserito che molto del punteggio per l’aggiudicazione andava alla ditta che avrebbe presentato il prezzo più basso, ma anche al numero di anni del mezzo dalla prima immatricolazione, per avere già un pullman al massimo di cinque anni, e al tipo di polizza assicurativa».
Gite a rischio? Se la nota non scarica responsabilità aggiuntive o nuove ai dirigenti e ai docenti, a scuola la riflessione è altra, come spiega Enrico Bellincioni: «Non ci sono molti docenti che vogliono fare gli accompagnatori in gita. E questa nota temo possa farne tirare indietro diversi. Inoltre, le gite in pullman sono da sempre le più favorevoli: quest’anno, per dare un’idea, non prendendo l’aereo per Praga abbiamo risparmiato un centinaio di euro a studente da impiegare in visite o eventi aggiuntivi, ai quali altrimenti avremmo dovuto rinunciare. E contiamo su due autisti per il cambio. Spero non sia un modo per eliminare le visite d’istruzione».
G.B.
Docenti accompagnatori impegnati a controllare gli studenti in gita. E, fin qui, la responsabilità è grande, però necessaria. Ma anche chiamati a fare da controllori all’autista - che non abbia bevuto alcolici, che non si distragga alla guida - e alle condizioni del pullman usato come mezzo per il viaggio - dalle gomme ai fari, agli estintori presenti a bordo -. Questa l’ultima disposizione che il Ministero ha comunicato alle scuole italiane e che lascia sgomenti, anche nel Biellese. La circolare che tratta la questione è arrivata alle segreterie delle scuole locali solo negli ultimi giorni. Diversi docenti incaricati di organizzare le visite d’istruzione la stanno visionando ora. Tra di loro, c’è un professore “decano” dell’impegno, che da ben 23 anni si occupa delle numerose gite del suo istituto, l’Iis “G. e Q. Sella” di Biella, Enrico Bellincioni.
Il professore è partito ieri sera, diretto con alcuni studenti a Praga, proprio in pullman. E ha organizzato lo spostamento odierno di altri ragazzi e colleghi, pronti a visitare l’Austria. Prima di lasciare Biella ha acconsentito a esprimere alcune perplessità sulla nota del Miur, a cominciare dai tempi richiesti per le informazioni da rendere note: «Ci è stato richiesto di comunicare i dati della compagnia, della targa del mezzo e dell’autista 15 giorni prima - dice - Tenga conto che abbiamo ricevuto la comunicazione in ritardo e siamo già in partenza. Comunque, è difficile poter rispettare queste tempistiche: il proprietario dell’agenzia che ha vinto il bando per il trasporto, che in questo caso è di Torino, può far avere queste informazioni solo due giorni prima, impossibile fare altrimenti. In secondo luogo, ciò che viene richiesto come controllo al conducente è di per sé normale per gli autisti, che sono i primi a rifiutarsi di bere alcolici o che fanno delle pause durante il viaggio, ad esempio».
Il vademecum, preparato dalla polizia, affida, infatti, compiti precisi. Vi è scritto: «Nel corso del viaggio gli accompagnatori dovranno prestare attenzione al fatto che il conducente di un autobus non può assumere sostanze stupefacenti, psicotrope (psicofarmaci), né bevande alcoliche, neppure in modica quantità. Durante la guida egli non può far uso di apparecchi telefonici o usare cuffie sonore, salvo apparecchi a viva voce o dotati di auricolare».
L’occhio vigile dei docenti, poi, dovrà posarsi sul mezzo. Da improvvisati meccanici: “In maniera empirica – spiega il vademecum – si dovrà prestare attenzione alle caratteristiche costruttive, funzionali e ad alcuni importanti dispositivi di equipaggiamento: l’usura pneumatici, l’efficienza dei dispositivi visivi, di illuminazione, dei retrovisori. Se l’autobus è dotato di sistemi di ritenuta – cinture di sicurezza i passeggeri devono utilizzarli e devono essere informati, mediante cartelli o sistemi audio visivi. Se il mancato uso riguarda un minore ne risponde il conducente o chi è tenuto alla sua sorveglianza, qualora si trovi a bordo del veicolo».
Enrico Bellincioni si pone una domanda legittima: «Mi chiedo come il preside o come io, ingegnere elettronico, possiamo avere competenze a riguardo. Da parte mia, posso al massimo controllare i documenti, la revisione. D’altro canto, nel bando lanciato dalla scuola, ho inserito che molto del punteggio per l’aggiudicazione andava alla ditta che avrebbe presentato il prezzo più basso, ma anche al numero di anni del mezzo dalla prima immatricolazione, per avere già un pullman al massimo di cinque anni, e al tipo di polizza assicurativa».
Gite a rischio? Se la nota non scarica responsabilità aggiuntive o nuove ai dirigenti e ai docenti, a scuola la riflessione è altra, come spiega Enrico Bellincioni: «Non ci sono molti docenti che vogliono fare gli accompagnatori in gita. E questa nota temo possa farne tirare indietro diversi. Inoltre, le gite in pullman sono da sempre le più favorevoli: quest’anno, per dare un’idea, non prendendo l’aereo per Praga abbiamo risparmiato un centinaio di euro a studente da impiegare in visite o eventi aggiuntivi, ai quali altrimenti avremmo dovuto rinunciare. E contiamo su due autisti per il cambio. Spero non sia un modo per eliminare le visite d’istruzione».
G.B.