In tribunale

Cadavere nel cassonetto, arriva la prima condanna

Un anno e quattro mesi con il rito abbreviato. "Faremo appello". Disposti anche tre rinvii

Cadavere nel cassonetto, arriva la prima condanna
Pubblicato:
Aggiornato:

Era il 30 settembre del 2023 e faceva già buio quando gli agenti della Polizia di Stato arrivarono in via Felice Coppa, in regione Croce a Chiavazza. A chiamarli era stata una residente della zona, uscita a gettare la spazzatura che, aprendo il cassonetto si era trovata davanti a una scena raccapricciante: un corpo avvolto in un telo di plastica, con una calza di nylon sulla testa. Il volto tumefatto, ecchimosi sul corpo, ferite al sopracciglio. Era Gabriele Maffeo, 33 anni, di Occhieppo Inferiore.

A quasi 21 mesi da quella notte, ieri il tribunale di Biella ha emesso la prima condanna. Uno dei quattro imputati, Alessandro Solina, ha scelto il rito abbreviato (che prevede lo sconto di pena di un terzo) ed è stato condannato - in primo grado - a un anno e quattro mesi per la tentata soppressione di cadavere (il pubblico ministero aveva richiesto due anni, due mesi e venti giorni). Secondo la stessa Procura, non era presente al momento della morte di Maffeo, avvenuta per overdose, ma sarebbe stato coinvolto solo in un secondo momento, quando gli altri tre, Giuseppe Bonura, Marina Coda Zabetta e Simone Perra, gli avrebbero chiesto aiuto per liberarsi del corpo.

Servizio completo in edicola oggi, giovedì 19 giugno, su Eco di Biella.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali