Riace e Biella, doc online
La voce è quella di due bambini. «Mi racconti la leggenda dei Piedi d’Oca?», chiede uno. E l’altro comincia a ricordare quella che, nel Biellese, è una leggenda diffusa e nota con il suo epiteto in dialetto, “Pè d’Oca”.
Solo che, in questo caso, le parole dei bambini accompagnano il moto senza sosta dello sciogliersi delle onde sulla battigia. E un uomo, un forestiero dal volto diverso che, eppure, presta i suoi lineamenti alla storia dei Piedi d’Oca, cammina lì dove non ci sono montagne. Ma il mare.
Comincia così il docu-film “Lontani vicini”. Ovvero, dall’intreccio tra storie che tessono un luogo vero per metà: una parte è quella di Riace, paese della Locride, in Calabria; l’altra è quella di Netro, paese del nostro Biellese, in Piemonte. Al centro l’attualità, l’oggi che si fa passato però sa tornare e quasi reinventarsi come nuovo.
«Li hanno cacciati dal paese. Allora, i Pe’ d’Oca hanno detto: “I Pe’ d’Oca se ne andranno e i netresi se ne pentiranno”. E in Pakistan che leggende ci sono?». È così che le voci dei bambini si trasformano in quella di Domenico Lucano, sindaco di Riace. Portatore di un messaggio profetico, ancora pressante: «Questo mare anticamente è stato un’autostrada tra la Grecia e le colonie mediterranee, di incontro tra culture. E, invece, nei nostri tempi, il mare diventa un luogo di morte, di sbarchi, di cadaveri che vengono rigettati». Quella spinta all’indietro che Domenico Lucano ha invertito, facendo del paese che amministra un vero intreccio di culture, proprie di migranti provenienti da venti diverse nazioni, che hanno ringiovanito l’economia del comune.
Era il 2008. All’epoca, la Città di Biella aveva partecipato all’iniziativa “Montagne di pace”, e contribuito a finanziare un documentario, realizzato da Ecomuseo Valle Elvo e Serra e VideoAstolfoSullaLuna, costruito su un’idea di Alberto Zola, per la regia di Giuseppe Pidello e Maurizio Pellegrini e con le musiche di Alessandro Mariotti. «Sì, è stato un gemellaggio fortunato, tra i due comuni», ricorda Maurizio Pellegrini.
Nel 2009, il regista e produttore Wim Wenders aveva realizzato, il cortometraggio in 3D “Il volo”, con Ben Gazzara, Luca Zingaretti e lo stesso Domenico Lucano nel ruolo di se stesso. «La storia era tanto forte da indurre il grande Wenders a trasformarla da fiction a documentario, come avevamo fatto noi. E questo ci ha fatto piacere», dice Pellegrini.
Otto anni dopo “Lontani vicini”, a fine marzo 2016, la celebre rivista Fortune inserisce tra i 50 leader più influenti al mondo proprio il sindaco di Riace, 40esimo nella lista che vede nelle prime cinque posizioni: Jeff Bezos di Amazon; Angela Merkel; la premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi; Papa Francesco e Tim Cook di Apple.
La storia vuole così, così nascono e persistono le leggende. Il docu-film che lega Biella a Riace non perde valore nel “qui” e “adesso”. Complice Fortune, complice la forza del messaggio di cui Domenico Lucano, sulla pellicola, si è fatto bandiera. «Gli faremo le congratulazioni - conclude Maurizio Pellegrini - ma sappiamo già che risponderà che non ha fatto nulla se non il suo dovere».
Per chi, conoscendo i Pe’ d’Oca o avendo sinora ignorato l’esperienza di accoglienza di Riace, volesse sentirla raccontare, “Lontani vicini” è visibile on line, su Vimeo al seguente indirizzo: vimeo.com/161018107.
Giovanna Boglietti
La voce è quella di due bambini. «Mi racconti la leggenda dei Piedi d’Oca?», chiede uno. E l’altro comincia a ricordare quella che, nel Biellese, è una leggenda diffusa e nota con il suo epiteto in dialetto, “Pè d’Oca”.
Solo che, in questo caso, le parole dei bambini accompagnano il moto senza sosta dello sciogliersi delle onde sulla battigia. E un uomo, un forestiero dal volto diverso che, eppure, presta i suoi lineamenti alla storia dei Piedi d’Oca, cammina lì dove non ci sono montagne. Ma il mare.
Comincia così il docu-film “Lontani vicini”. Ovvero, dall’intreccio tra storie che tessono un luogo vero per metà: una parte è quella di Riace, paese della Locride, in Calabria; l’altra è quella di Netro, paese del nostro Biellese, in Piemonte. Al centro l’attualità, l’oggi che si fa passato però sa tornare e quasi reinventarsi come nuovo.
«Li hanno cacciati dal paese. Allora, i Pe’ d’Oca hanno detto: “I Pe’ d’Oca se ne andranno e i netresi se ne pentiranno”. E in Pakistan che leggende ci sono?». È così che le voci dei bambini si trasformano in quella di Domenico Lucano, sindaco di Riace. Portatore di un messaggio profetico, ancora pressante: «Questo mare anticamente è stato un’autostrada tra la Grecia e le colonie mediterranee, di incontro tra culture. E, invece, nei nostri tempi, il mare diventa un luogo di morte, di sbarchi, di cadaveri che vengono rigettati». Quella spinta all’indietro che Domenico Lucano ha invertito, facendo del paese che amministra un vero intreccio di culture, proprie di migranti provenienti da venti diverse nazioni, che hanno ringiovanito l’economia del comune.
Era il 2008. All’epoca, la Città di Biella aveva partecipato all’iniziativa “Montagne di pace”, e contribuito a finanziare un documentario, realizzato da Ecomuseo Valle Elvo e Serra e VideoAstolfoSullaLuna, costruito su un’idea di Alberto Zola, per la regia di Giuseppe Pidello e Maurizio Pellegrini e con le musiche di Alessandro Mariotti. «Sì, è stato un gemellaggio fortunato, tra i due comuni», ricorda Maurizio Pellegrini.
Nel 2009, il regista e produttore Wim Wenders aveva realizzato, il cortometraggio in 3D “Il volo”, con Ben Gazzara, Luca Zingaretti e lo stesso Domenico Lucano nel ruolo di se stesso. «La storia era tanto forte da indurre il grande Wenders a trasformarla da fiction a documentario, come avevamo fatto noi. E questo ci ha fatto piacere», dice Pellegrini.
Otto anni dopo “Lontani vicini”, a fine marzo 2016, la celebre rivista Fortune inserisce tra i 50 leader più influenti al mondo proprio il sindaco di Riace, 40esimo nella lista che vede nelle prime cinque posizioni: Jeff Bezos di Amazon; Angela Merkel; la premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi; Papa Francesco e Tim Cook di Apple.
La storia vuole così, così nascono e persistono le leggende. Il docu-film che lega Biella a Riace non perde valore nel “qui” e “adesso”. Complice Fortune, complice la forza del messaggio di cui Domenico Lucano, sulla pellicola, si è fatto bandiera. «Gli faremo le congratulazioni - conclude Maurizio Pellegrini - ma sappiamo già che risponderà che non ha fatto nulla se non il suo dovere».
Per chi, conoscendo i Pe’ d’Oca o avendo sinora ignorato l’esperienza di accoglienza di Riace, volesse sentirla raccontare, “Lontani vicini” è visibile on line, su Vimeo al seguente indirizzo: vimeo.com/161018107.
Giovanna Boglietti