Crea falso profilo di un (vero) ragazzo handicappato
Ancora un minore denunciato all’autorità giudiziaria dalla Sezione della locale Polizia Postale e delle Comunicazioni per una vicenda legata alla troppa disinvoltura nell’utilizzo dei social network. Specificatamente a fronte della denuncia da parte del tutore di un ragazzo con gravissimi handicap, con la quale si denunciava la creazione di un falso profilo che utilizzava le immagini e i dati di questo sfortunato giovane e che a seguito della vicenda aveva subito un grave contraccolpo psicologico, il personale della Sezione grazie agli strumenti e alle disposizioni dell’A.G. subito interessata, interveniva con decisione, individuando il luogo ove questo profilo veniva utilizzato, risalendo quindi ad una famiglia, il cui figlio minore alle contestazioni degli operanti finiva per ammettere di essere il responsabile di quella che riteneva una “ragazzata” ma che tuttavia si ricorda integrare il reato di sostituzione di persona art. 494 c.p., anche detto furto d’identità digitale, osservando peraltro che nel caso specifico il denunciante per via delle proprie condizioni, solo ed unicamente grazie alla tastiera ed al proprio profilo Facebook riusciva a mantenere un minimo di rapporti sociali. Si ricorda quindi, come peraltro viene ampiamente ribadito negli incontri ormai settimanali della Polizia Postale e delle Comunicazioni con studenti e genitori del Biellese, che le conseguenze di quelle che vengono spesso definite leggerezze, portano a innumerevoli ed oggettivi disagi, anche economici per i genitori che non esercitano il dovuto controllo sull’utilizzo di smartphone o pc da parte dei propri figli.
Ancora un minore denunciato all’autorità giudiziaria dalla Sezione della locale Polizia Postale e delle Comunicazioni per una vicenda legata alla troppa disinvoltura nell’utilizzo dei social network. Specificatamente a fronte della denuncia da parte del tutore di un ragazzo con gravissimi handicap, con la quale si denunciava la creazione di un falso profilo che utilizzava le immagini e i dati di questo sfortunato giovane e che a seguito della vicenda aveva subito un grave contraccolpo psicologico, il personale della Sezione grazie agli strumenti e alle disposizioni dell’A.G. subito interessata, interveniva con decisione, individuando il luogo ove questo profilo veniva utilizzato, risalendo quindi ad una famiglia, il cui figlio minore alle contestazioni degli operanti finiva per ammettere di essere il responsabile di quella che riteneva una “ragazzata” ma che tuttavia si ricorda integrare il reato di sostituzione di persona art. 494 c.p., anche detto furto d’identità digitale, osservando peraltro che nel caso specifico il denunciante per via delle proprie condizioni, solo ed unicamente grazie alla tastiera ed al proprio profilo Facebook riusciva a mantenere un minimo di rapporti sociali. Si ricorda quindi, come peraltro viene ampiamente ribadito negli incontri ormai settimanali della Polizia Postale e delle Comunicazioni con studenti e genitori del Biellese, che le conseguenze di quelle che vengono spesso definite leggerezze, portano a innumerevoli ed oggettivi disagi, anche economici per i genitori che non esercitano il dovuto controllo sull’utilizzo di smartphone o pc da parte dei propri figli.