Omicidio Vazzoler: "Confermate per tutti la pena"
Il Procuratore generale ha chiesto stamattina nell'aula della Corte d'appello d'assise di Torino, la conferma delle condanne di primo grado nei confronti dei cinque imputati per la rapina e il delitto di Vanda Vazzoler, avvenuti a dicembre 2013. Hanno quindi parlato le parti civili che hanno a loro volta chiesto la conferma delle condanne e dei danni. La Corte ha quindi rinviato il proseguo del processo al prossimo 15 aprile quando parleranno i difensori.
Il colpo che si era trasformato in delitto, era stato - per l'accusa - pianificato da Giovanni Stramondo, 48 anni, di Cossato, già noto. Sempre secondo quanto era statao ricostruito dagli investigatori biellesi, il basista era Giuseppe Fabbro, 59 anni, di Massazza, che conosceva molto bene le abitudini della Vazzoler e del marito. Conosceva inoltre la disposizione della piccola cassaforte all'interno dell'appartamento al sesto piano. Ad entrare in azione furono Daniele Stefanesi, 27 anni, di Cossato, origini rumene, e Roberto Monterosso, 35 anni, di Ceresole d’Alba, conoscente dello Stramondo, con vari precedenti alle spalle. Per l'accusa furono questi ultimi due a entrare nell'appartamento e a picchiare a sangue la donna fino a farla morire soffocata. L'ultimo imputato è Domenico Carella, che ha aiutato gli investigatori e al quale viene imputto il solo ruolo di autista nella rapina.