Truffe sventate da un impiegato di banca e un anziano
Le metodologie sono sempre le stesse: quella del figlio con problemi finanziari e quella del falso Carabiniere.
Nella giornata del 6 novembre, in due distinte occasioni, altrettante truffe sono state sventate, grazie alla costante attività d’informazione svolta dall’Arma, supportata anche dai Comuni e dagli organi di stampa locale, e, in un caso, anche alla professionalità e sensibilità di un impiegato di banca.
Truffe sventate: il primo caso
Nella prima occasione vittima della tentata truffa è stato un 87enne residente a Biella, che, mentre pranzava in compagnia della badante, aveva ricevuto alcune telefonate da parte di uno sconosciuto che, spacciandosi per il figlio, gli aveva detto di avere “problemi finanziari” per i quali aveva bisogno di aiuto, in particolare di soldi e monili in oro, affermando che sarebbe passato da lì a poco a prelevarli. La badante, insospettita, decideva di contattare il “vero” figlio dell’anziano, appurando che di altro non si trattava che di una truffa, e così il figlio ha chiamato il 112 e sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Radiomobile di Biella, che hanno rassicurato l’anziano spiegandogli che aveva rischiato di essere vittima di criminali senza scrupoli.
... E il secondo
Nel secondo caso, nel pomeriggio, a sventare la truffa del “falso carabiniere” è stato decisivo lo scrupolo ed il senso civico di un impiegato della filiale della Banca Sella di Vergnasco, che, di fronte ad un cliente che si era presentato allo sportello chiedendo di effettuare un bonifico di quasi 15mila Euro, ha capito immediatamente che potesse trattarsi di un raggiro. L’uomo era infatti al telefono con una persona che si qualificava come un “Maresciallo dei Carabinieri del Comando di Biella” e che aveva detto al malcapitato, un 60enne della zona, che il suo conto corrente era stato bloccato e che per risolvere la situazione e mettere al sicuro i propri risparmi era necessario spostare il denaro su di un altro conto. L’impiegato si è fatto quindi passare il telefono e ha chiesto delucidazioni, sentendosi prima dire che la telefonata arrivava dal “servizio anti-frode”, e poi, insistendo nel chiedere con chi stesse parlando, l’interlocutore chiudeva la telefonata.
La chiamata ai carabinieri "veri"
Vista la situazione, l’impiegato ha quindi chiamato i “veri” Carabinieri, componendo il 112, chiedendo se qualcuno avesse contattato il cliente della banca. Ovviamente la cosa non rispondeva al vero, confermando che si trattasse di un tentativo di truffa, così sul posto è intervenuta una pattuglia della Stazione Carabinieri di Candelo per prendere contatti con la vittima, invitarlo a sporgere denuncia e raccogliere tutte le necessarie informazioni. Per entrambi gli episodi, grazie alle segnalazioni tempestive, si è evitato un grave danno alle vittime e sono state avviate le indagini per risalire agli autori. Si ribadisce che i Carabinieri mai ed in nessun caso chiedono denaro contante o di effettuare bonifici, pertanto di fronte a richieste simili l’invito è a chiamare sempre il 112.