Condannato in contumacia: Lora Lamia Donin «truffatore seriale»
Ex titolare di una concessionaria auto a Valdilana, "vendeva" Land Rover inesistenti ai suoi clienti.
È stato (ri)condannato in contumacia Gianni Lora Lamia Donin, ex pilota triverese e meccanico della Parigi-Dakar, titolare di una concessionaria di auto a Valdilana che risulta irreperibile da diversi anni e che, prima di sparire, avrebbe messo a segno diversi raggiri anche online per accumulare soldi che poi gli sarebbero serviti per rifarsi una vita dall’altra parte del mondo. L'uomo, ormai sessantenne, risiederebbe infatti da diversi anni all'estero e non avrebbe alcuna intenzione di rientrare in Italia, dove lo attendono almeno due condanne per truffa (la prima del 2019, a dieci mesi di reclusione in carcere, e la seconda del 10 settembre scorso, a un anno e otto mesi sempre di reclusione in carcere con la condizionale).
Gianni Lora Lamia Donin «truffatore seriale»
All'uomo, definito da molti come un «truffatore seriale», sono state contestati dodici episodi di truffa aggravata e uno di falso: mentre lavorava all'autosalone si sarebbe infatti spacciato per un venditore autorizzato di auto Land Rover, usandone il marchio sia nella pubblicità sia sui preventivi che poi consegnava ai clienti, convinti di poter acquistare da lui i costosi fuoristrada. Niente di tutto ciò: incassati gli assegni, alcuni dei quali con cifre vertiginose, l'uomo si è dato alla macchia. «Dei tredici episodi contestati otto si sono risolti per vizi di forma - spiega l'avvocato di Gianni Lora Lamia Donin, Giorgio Triban che annuncia l'intenzione di presentare ricorso in appello - ora aspettiamo la motivazione della sentenza. La giudice - aggiunge - ha dato la condizionale, subordinata al pagamento dei danni pari a 12mila euro all'unica parte civile rimasta a processo».
Come faceva Lora Lamia Donin
Tutti i presunti raggirati dall’imputato, avrebbero sborsato fior di quattrini per ottenere in cambio Land Rover usate, ma comunque di notevole valore. Tutti si sarebbero visti recapitare dei certificati di proprietà realizzati ad arte. A tutti era stato chiesto di pazientare, che presto le auto sarebbero arrivate e sarebbero state immatricolate. I soldi erano già stati versati, cifre nell’ordine di oltre 40mila euro. Ma pazientare non era servito. In realtà quelle auto promesse non sono mai state consegnate a nessuno. E i soldi, ovviamente, sarebbero spariti.
Che fine ha fatto?
I pettegolezzi sulla destinazione del latitante non mancano. C’è chi sostiene che l’ex pilota della Parigi-Dakar (avrebbe corso una quindicina di corse) se la stia spassando in Brasile.