Arrigo Tomelleri: "'Verdi', il mio film lungo 45 anni"
Era il 1° giugno 1979 quando Arrigo Tomelleri firmò il contratto di affitto del cinema. L’auspicio per l’oggi: "Più coinvolgimento con le autorità per il paese"
"Me l’hanno fatto notare l’altra sera, perché l’originale del contratto di affitto, incorniciato, è esposto qui, all’ingresso del cinema. Abbiamo fatto due calcoli e, caspita ci siamo detti, quel contratto compie oggi quarantacinque anni".
Il tempo vola al Cinema “Verdi” di Candelo. E quel documento, datato 1° giugno 1979, ne è la prova. Così, proprio con quel “folle ragazzo di 21 anni” che firmò il contratto, Arrigo Tomelleri, “Eco di Biella” ripercorre i momenti salienti di un’attività di pregio per tutto il territorio, che in qualche modo esprime e prosegue una fervente tradizione, legata al cinema, tipica candelese.
La storia del Verdi
Narrano, infatti, le cronache d’archivio che la storia di Candelo si sia intrecciata in modo insistente con il cinema a partire dalla metà del 1800. Singolare che per un paese di poche migliaia di abitanti allora, erano i primi decenni del Novecento, si registrasse la coesistenza di ben quattro cinema, e di una successiva sala di proiezioni saltuaria di stampo oratoriale. Le sale erano il Teatro cinema “Squillario”, il Cinema “Briglia”, il Teatro cinema “Olimpia”, il Cinema Eden poi diventato, dal 1922, “Nazional”, il Cinema parrocchiale San Lorenzo e proprio lui, il Cinema “Verdi”, sorto nel 1905 e l’unico ancora in funzione. Va detto, la storia del “Verdi” non ha brillato sempre, tanto che nei primi anni ‘70 perse la sua identità quando venne trasformato in sala a luci rosse. Fortunatamente, però, il suo destino ha incrociato quello del suo attuale proprietario Arrigo Tomelleri, che, nel 1979, l’ha rilevato giovanissimo da Orso Lindo.
Servizio completo in edicola oggi, giovedì 6 giugno, su Eco di Biella.