Povia a Biella: «Sono rinato e lo devo alla musica»
Il cantautore ieri è stato testimonial per l'associazione “A.Gen.D.A” che riunisce i genitori di figli con disabilità.
Il cantautore ieri è stato testimonial del concerto benedico per l'associazione “A.Gen.D.A” che riunisce i genitori di figli con disabilità.
Il racconto
Canzoni d’amore, sociali e di attualità. Sono stati i tre ingredienti dell’evento “Povia in concerto”, appuntamento a scopo benefico organizzato dall’associazione “A.Gen.D.A” che riunisce i genitori di figli con disabilità, ieri, venerdì 31 maggio. Il noto cantautore (in foto) ne è stato il testimonial sul palco dell’Odeon, alle 20.30 (prenotazioni aperte, tel.: 339-8190175). Qui, Povia - pochi giorni prima del suo arrivo a Biella - aveva raccontato a “Eco di Biella” del suo ritorno in città, e non solo.
A Biella come testimonial di “A.Gen.D.A.”. Lei, che tratta e spazia nei suoi brani su tante tematiche sociali, trova che la disabilità sia un argomento che occupa ancora poco spazio nelle canzoni in generale?
«Sì. La maggior parte delle canzoni parlano d’amore, perché, anche se è un argomento nobile e attuale, è un tema che fa mercato dal punto di vista discografico e di successo. Magari più che nelle canzoni, bisognerebbe mettere lo spazio per la disabilità maggiormente nelle strutture in generale. Il mondo musicale va bene così com’è, ognuno scrive e canta ciò che sente e ciò per cui è portato. Mi piacerebbe, sempre parlando di spazio, che fossero accolti anche cantautori di cose straordinarie, oltre l’ordinaria canzone d’amore appunto».
Pensando ai figli, visto cosa si occupa A.Gen.D.A., non possiamo non pensare alla sua “I bambini fanno oh”. Quanto le è cara questa canzone?
«È un brano a cui devo tutto, per questo comincio e finisco ogni concerto con questa canzone. È la mia “Imagine” o la mia “Nel blu dipinto di blu”, se posso azzardarmi a dirlo».
Ora il singolo novità del 2024, “Mi hai salvato la vita”: è un inno alla musica, ce ne parla?
«La musica c’era quando ho sofferto di disturbi alimentari, quando sono stato in comunità, quando avevo gli attacchi di panico, quando non volevo credere a niente e quando, invece, ho cominciato a credere nei sogni e a rinascere. Volevo scrivere questo brano da tanto tempo e ora c’è ed è il titolo del Tour24».
E la musica l’ha fatta diventare Povia: è, possiamo dire, la sua fede? E in cos’altro crede Povia?
«Credo che ogni giorno sia un giorno in meno nella mia vita e voglio viverlo appieno, perché poi non torna più. Per questo anche il concerto a Biella me lo godrò, cercando di trasmettere questo a chi ascolta».